I vescovi cattolici giudicano la realtà transgender senza conoscerla
Articolo di Robert Shine pubblicato sul blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry il 22 gennaio 2018, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
I diritti delle persone transgender costituiscono una grossa fetta della lotta per l’uguaglianza delle persone transgender negli Stati Uniti e, secondo un’attivista transgender cattolica, questo purtroppo significa che le persone trans potrebbero diventare dei danni collaterali di questa lotta.
Lo scorso dicembre quattro vescovi cattolici, assieme ad esponenti di altre denominazioni, hanno firmato una lettera aperta che si oppone ai diritti delle persone trans, pubblicata sul sito della Conferenza Episcopale Statunitense. La lettera, intitolata Created Male and Female (Maschio e femmina li creò), afferma che le identità trans sono “un’idea falsa” e un concetto “profondamente problematico”. Molte realtà cattoliche, inclusa New Ways Ministry, hanno deplorato questo intervento.
La lettera, tuttavia, costituisce solo l’ultimo episodio dei continui attacchi che i vertici della Chiesa stanno sferrando nei confronti delle persone transgender: ricordiamo, tra gli altri, i ripetuti ammonimenti di papa Francesco contro la nebulosa “ideologia gender” e i commenti al vetriolo di altri vescovi. Un articolo del National Catholic Reporter spiega come le tematiche transgender siano considerate da molti osservatori come il cuore della lotta: “’Penso che costituiscano il nuovo fronte della guerra culturale che si sta svolgendo attorno al genere’ dice Mark Silk, che si occupa del ruolo della religione nella vita pubblica al Trinity College di Hartford, nel Connecticut. A suo avviso, sia gli attivisti liberal che quelli conservatori sono rimasti stupiti dalla rapidità con cui gli americani (inclusi i cattolici) sono giunti ad accettare il matrimonio omosessuale […] ‘Eppure, quando si parla di società civile (per esempio, nel caso delle toilettes pubbliche e del servizio militare), tali questioni paiono poco importanti, perché il numero di persone coinvolte è relativamente piccolo. Non vedo come tutto ciò possa avere un impatto in termini di comportamento istituzionale. Non vedo quale sia la minaccia’ aggiunge ancora Silk”.
Francis DeBernardo, direttore esecutivo di New Ways Ministry, gli fa eco: “Penso che diventerà una questione molto importante […] Nel mondo delle religioni, in particolare in quello cattolico, una certa concezione del genere è talmente data per scontata nelle dichiarazioni dottrinali che metterla in discussione è percepito come una vera minaccia […] Grazie a molte iniziative cattoliche, in tutto il mondo si sta cercando di comprendere le persone transgender e ciò che le riguarda con sensibilità e responsabilità […] ma [questa lettera aperta] non è per nulla sensibile, né responsabile”. Esiste però un altro percorso per i vertici della Chiesa, ma in realtà per tutti i cattolici e le cattoliche: “Se i vertici cattolici lo vogliono, possono avvalersi di un immenso patrimonio di ricerca scientifica, teologica e spirituale che ha il fine di sostenere le persone transgender nel loro cammino verso la fedeltà al loro autentico sé, attraverso varie forme di transizione di genere […] Detto molto semplicemente, i presuli cattolici dovrebbero ascoltare le esperienze personali delle persone transgender cattoliche”.
Anche altri gruppi cattolici hanno criticato la lettera: Call to Action, per esempio, ha rilasciato una dichiarazione secondo la quale l’atteggiamento dei vescovi in questione promuove “una concezione del genere sorpassata e dannosa”; secondo DignityUSA la lettera “è scandalosa e farà danni immensi”. Forse lasciate in disparte in questa diatriba sono proprio le persone transgender, secondo Hilary Howes, fondatrice di TransCatholic e convertitasi al cattolicesimo dopo la sua transizione. Come riferisce al National Catholic Reporter: “Noi siamo un po’ dei danni collaterali in questa guerra culturale […] È doloroso che alcune persone ci giudichino in questo modo […] Sanno molto poco della vita che conduciamo noi persone transgender […] Se ci ascoltassero, sarebbe già un passo avanti”.
L’uguaglianza trans diventa un argomento sempre più infuocato nella Chiesa e nella società, per questo motivo l’ascolto di cui parlano Howes e DeBernardo è destinato a diventare sempre più decisivo. Non ci sarà altro modo di rispettare la dignità umana e di progredire nel bene comune fino a che i vertici della Chiesa non capiranno davvero l’argomento sul quale attualmente fanno commenti disinformati e pericolosi. Il sostegno dato da alcuni vescovi al progetto dell’amministrazione Trump di discriminare i pazienti LGBT è una prova lampante di questa urgente necessità.
Testo originale: Will Transgender People Become Collateral Damage in the Fight for LGBT Equality?