Voci di cristiani omosessuali: “Caro Simone…”
“Sono gay, l’Italia è un Paese libero ma esiste l’omofobia e chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza”. Queste sono state le ultime parole scritte da un giovane gay ventunenne di Roma prima di buttarsi nel vuoto. Cosa scatta nella testa di chi compie gesti simili, quale paura, quale terrore?
Come cristiani preghiamo il Signore per questo ragazzo e perché non accadano più azioni così drammatiche, sofferte, violente e vissute in una solitudine inaccettabile.
Come omosessuali ci guardiamo negli occhi e ci facciamo forza per continuare a combattere contro la violenza dell’omofobia.
Come cittadini italiani ci vergogniamo del nostro paese, che addita e non tutela e che non riesce neppure a fare una legge contro l’omofobia e la transfobia.
Perché l’Italia è un paese libero dove esiste ancora l’omofobia, anche se in tanti fanno finta di non vederla… allora parliamone.
Caro Simone che sei stato ucciso dall’omofobia di Gianni Geraci, portavoce del Guado di Milano
Perché un ragazzo gay di oggi può uccidersi? di Andrea Rubera del gruppo Nuova Proposta di Roma
Morire d’omofobia. Noi gay cristiani ci vergogniamo del nostro paese di Anna del gruppo Kairos, cristiani omosessuali di Firenze
Ciao Simone… per sempre Ciao! di Cinzia del gruppo Ali d’aquila di Palermo