Zimbabwe: la folle e ipocrita omofobia di Robert Mugabe
Articolo pubblicato sul sito Cristianos Gays (Spagna) il 23 febbraio 2016, liberamente tradotto da Dino
Nel marzo 2014 il presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, ha dichiarato illegale il GALZ, l’unica associazione LGBTI del paese.
Già un anno prima aveva manifestato la sua opinione riguardo alle minoranze sessuali, che aveva qualificato “peggiori dei maiali, delle capre e degli uccelli” e durante un meeting davanti a migliaia di simpatizzanti aveva minacciato di “tagliare la testa” agli omosessuali ed era anche arrivato a dichiarare che preferiva l’aiuto della Cina visto che “non costringe l’Africa ad abbracciare l’omosessualità come invece fa l’Occidente”. Sembra però che queste dichiarazioni non fossero altro che una facciata aggressiva. Secondo Temba Miswa, un ex leader del partito ufficiale dello Zimbabwe che è stato rimosso a causa della sua partecipazione ad un presunto tentativo di golpe contro il presidente Robert Mugabe, il leader africano non ha invece alcun problema a lavorare con persone omosessuali e le estreme dichiarazioni pubbliche sulle persone LGBTI sono approntate soltanto per esasperare le masse e sono soltanto una facciata.
L’ex presidente provinciale di Zanu PF (Fronte Patriottico dell’Unione Nazionale Africana dello Zimbabwe), Temba Mliswa, lo scorso lunedì ha fatto questi sorprendenti commenti in una conferenza stampa ad Harare, durante la quale ha approfittato per chiedere a Mugabe di abbracciare i diritti LGBTI e di smetterla con la sua falsa indignazione contro le persone omosessuali. “Non sono contro l’omosessualità, ma il nostro stesso presidente non deve mentire al mondo e punire gli omosessuali”, ha detto Mliswa durante la sua esposizione.
Ma questo ex capo politico provinciale si è spinto oltre: “Chi non sa che il vicepresidente Canaan Banana è omosessuale e che lo sono anche la maggior parte dei quadri dirigenti di ZANU PF? Ne ho le prove e sono in grado di dimostrarlo, se loro vogliono che io confermi le mie affermazioni, quindi, perché ZANU PF ha paura di abbracciare apertamente l’omosessualità?”.
Un presidente e una società profondamente omofobi
Il presidente Mugabe dal 1995 porta avanti una guerra aperta contro gli omosessuali, comprese ripetute minacce di scatenare offensive contro di essi nel Paese. Fa resistenza a riconoscere l’omosessualità come un “diritto umano”, cosa richiesta da alcuni Paesi europei che offrono aiuto economico a tale condizione. Il leader africano definisce la tolleranza nei confronti degli omosessuali come “non naturale” e “sporca”. E nelle ultime elezioni ha promesso “un inferno per i gay” se il suo partito avesse vinto le elezioni. Si dovrebbe ricordare a Mugabe che l’inferno ce l’ha nella sua stessa casa e che è illogico attaccare con tanta veemenza gli omosessuali quando nel suo partito ci sono tanti gay.
La situazione delle persone LGTB nello Zimbabwe come sappiamo è molto delicata. La legge persegue ogni attività, sia pubblica che privata, percepita come omosessuale, dato che è in sintonia con la ben nota omofobia del presidente Robert Mugabe, che del resto trova appoggio in buona parte della popolazione del Paese.
Abbiamo raccolto numerosi esempi. All’inizio del 2014 Mugabe dava il suo appoggio alla legge ugandese contro l’omosessualità, allora recentemente approvata, e minacciava gli attivisti LGTB locali. Nel 2013, in occasione della sua ultima campagna elettorale, promise di trasformare lo Zimbabwe in “un inferno per gli omosessuali”, minacciò gay e lesbiche di “tagliar loro la testa” e li tacciò di essere “peggio dei cani e dei maiali”, perché “il maiale maschio conosce la femmina”. Di fatto è solo in quest’ultimo anno che abbiamo potuto pubblicare una notizia positiva sullo Zimbabwe: la decisione di introdurre mezzi di prevenzione dell’HIV tra la popolazione carceraria maschile.
Certo è che per quanto riguarda le dichiarazioni omofobe di Mugabe, abbiamo un vasto repertorio di scelta: ha definito “satanica” la proposta di David Cameron di vincolare l’aiuto britannico allo sviluppo del rispetto dei diritti LGTB e alcuni mesi dopo, per lo stesso motivo mandò “all’inferno” il delegato europeo. In precedenza aveva definito l’omosessualità una “immondizia europea”. Un’altra sua brillante idea è stata quella di accusare i gay di pregiudicare i diritti delle donne. E queste non sono state le sue uniche insolenze.
Testo originale: La hipócrita homofobia de Mugabe: Desvelan que muchos miembros del gobierno de Zimbabwe son homosexuales