La fragilità compagna di vita dei figli di Dio

Fin dall’inizio della Storia della Salvezza Dio ha voluto servirsi di persone fragili e con storie personali molto concrete per mettersi in comunicazione con gli uomini e le donne a cui voleva manifestarsi e coinvolgere nel suo progetto d’amore.
Anche i Profeti che, in vari momenti della storia, sono stati scelti per essere portatori del messaggio di Dio, non sfuggono a questa condizione.
Isaia confesserà di essere “un uomo dall’impuro labbro” e Geremia dirà di “non sapersi esprimere” e di essere solo un ragazzo.
Conosciamo l’ambizione dei figli di Zebedeo, il fanatismo di Giuda e la fragilità di Pietro.
Paolo parla della “spina” conficcata nella sua carne, affermazione che ricorre ossessivamente. In ogni tempo, la fragilità accompagna la vita degli eletti.
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