Il punto di vista della psichiatria moderna sull’omosessualità
Traduzione* di “Omosessuality”, articolo scientico della psichitra Patricia H Bazemore MD. Coautori: William H Wilson MD, Douglas A Bigelow, PhD pubblicato su emedicine.com
Le conoscenze e gli studi sulla omosessualità sono cresciuti negli ultimi 30 anni e garantiscono, oggi, una nuova prospettiva medica. Poichè senza una moderna consapevolezza del significato dell'omosessualità anche il personale sanitario è soggetto a pregiudizi ed errori che spesso hanno caratterizzato l’approccio clinico ai pazienti omosessuali. Questo articolo, che pubblichiamo integralmente, riassume efficacemento lo stato delle cooscenze sull'omosessualità fatte proprie dalla psichiatria moderna.
L’omosessualità non è un disturbo psichiatrico ma è associata ad un aumentato rischio di condizioni che richiedono l’attenzione di medici specialisti.
L’omosessualità è stata riconosciuta da molto tempo nelle popolazioni umane ed animali. Nonostante la relativa frequenza dell’omosessualità tra gli uomini e gli animali essa rimane un fenomeno controverso e misterioso. Le persone omosessuali sono spesso oggetto di discriminazione a livello individuale e sociale e sono discriminati, talora, anche dagli operatori sanitari.
Le conoscenze e gli studi sulla omosessualità sono cresciute in qualità e quantità negli ultimi 30 anni e garantiscono, oggi, una nuova prospettiva dalla quale i medici possono ricavare le basi per fornire un valido aiuto.
I medici che lavorano con pazienti gay possono diventare un modello di riferimento anche per la comunità e le istituzioni in cui operano. Senza una moderna consapevolezza del significato di omosessualità anche il personale sanitario è soggetto a pregiudizi ed errori che spesso hanno caratterizzato l’approccio clinico ai pazienti omosessuali.
Le informazioni che abbiamo oggi provengono da molte discipline, tra le quali, la psichiatria, la psicologia, le neuroscienze, la genetica, l’antropologia. Per questo motivo, spesso, i non specialisti e i non addetti ai lavori trovano difficoltà nell’orientarsi tra i dati disponibili. L’Associazione degli Psichiatri Americani (APA) ha riconosciuto la necessità di rendere la letteratura sul’argomento più facilmente accessibile e hanno promosso, pertanto, la stesura di un testo comprensivo Textbook of Homosexuality and Mental Health (Cabaj, 1996).
Un breve riepilogo delle definizioni utilizzate può essere di aiuto. L’espressione “identità sessuale” si riferisce alla sensazione interna di essere maschi o femmine. Secondo la psicologia dell’Io, l’identità sessuale si sviluppa molto precocemente nella vita dell’individuo consolidandosi normalmente già attorno al 2-3 anno di vita (Yule, 2000).
La maggior parte degli individui omosessuali hanno un’identità sessuale che coincide con quella anatomica. Per esempio un maschio omosessuale si percepisce come maschio né più né meno che un maschio eterosessuale. Qualora l’identità sessuale non si formi propriamente e rimanga confusa, il soggetto può fare esperienza di un disturbo psicologico intenso che viene definito “disforia di genere”.
L’espressione di “orientamento sessuale” fa invece riferimento al desiderio e alle preferenze dell’individuo riguardo al sesso della persona con cui egli si relaziona (McWhirter, 1990). Come l’identità sessuale, anche l’orientamento sessuale si costruisce sulla base di di una catena di eventi psicologici consapevoli e non (Cass, 1996).
Kinsey e collaboratori (Kinsey, 1948; Kinsey, 1954) hanno dimostrato che l’orientamento sessuale si configura più come una dimensione piuttosto che come una categoria. Questo significa che gli individui non rispondono, per quanto riguarda i loro desideri sessuali, alla legge del tutto o nulla, nel nostro caso, gay o non gay, ma in tutti esistono a diverso livello pulsioni etero- e omo- sessuali (Offord, 1999).
Chi è omosessuale? Dal punto di vista della psicologia dell’individuo, la maggior parte degli adulti si pensano e riconoscono come o omosessuali o eterosessuali nonostante la ben riconosciuta mutevolezza dell’orientamento sessuale.
Un numero minore di persone ammette di avere solo una preferenza superiore per un sesso anziché per l’altro e si definiscono bisessuali. Il termine di gay e lesbica è stato adottato da un largo numero di individui omosessuali come l’espressione preferita per riferirsi al proprio orientamento sessuale, alla cultura ed alle comunità cui hanno dato vita.
Dal punto di vista sociale, negli Stati Uniti, esiste una bassa tolleranza per le varie espressioni dell’orientamento sessuale e il bisogno di identificare in modo assoluto i vari soggetti come o omosessuali o eterosessuali sembra essere categorico.
Per esempio, molte istituzioni militari, religiose, educative, e di volontariato mostrano, spesso, un vivo interesse nel conoscere l’orientamento sessuale dei loro membri e si riservano di decidere se avvalersi del supporto ed integrare le persone nel proprio ambito solo quando un’adeguata etichetta è stata applicata (Wood, 2000; Sobel, 2001).
L’intento è generalmente quello di espellere, o, in qualche modo, emarginare i soggetti omosessuali. Le gradazioni dell’orientamento sessuale non sono prese in considerazione ed un comportamento omosessuale è spesso sufficiente per definire come tale la persona. Questo atteggiamento obbliga la rappresentazione del mondo in categorie rigide ed è alla base di tante altre visioni e pratiche razziste.
Si pensi alla divisione del mondo in bianchi e neri ed alla difficoltà di ammettere in tale rappresentazione le persone meticcie. Diversamente, nel contesto di importanti istituzioni culturali ed artistiche, tale rigidità sembra non sussistere e gli atteggiamenti discriminatori sono meno presenti.
Alcune persone di spettacolo hanno addirittura trovato vantaggi economici nel coltivare l’immagine di una sessualità ambigua. Anche in questi contesti, tuttavia, l’espressione di una omosessualità vissuta consapevolmente e responsabilmente può significare per il soggetto andare incontro a potenziali rischi e penalizzazioni.
A complicare il quadro c’è che l’identità, l’orientamento ed il comportamento sessuali spesso non si allineano sullo stesso registro ma entrano in contraddizione nello stesso soggetto. Per esempio, alcuni che si pensano come eterosessuali hanno in realtà comportamenti omosessuali e viceversa.
Altri aspetti entrano in gioco nella scelta del proprio patner. Ad esempio, alcuni preferiscono avere un ruolo più o meno attivo, altri sono condizionati dall’età o focalizzano l’attrazione erotica su particolari aspetti.
Alcuni sono orientati verso relazioni esclusive, altri no; alcuni integrano la loro sessualità con altri aspetti relazionali, altri mantengono rapporti su un piano strettamente sessuale. Ci sono tipi di famiglie e stili di vita estremamente variegati che superano spesso la concezione tradizionale della società e dell’individuo.
Ripetiamo che l’omosessualità non è un disturbo psichiatrico e nel prossimo paragrafo rivedremo alcuni dei disturbi psichiatrici che hanno a che fare con la sessualità e sono spesso confusi con l’omosessualità.
Disturbo dell’identità sessuale
Noto anche come transessualismo, si tratta di una condizione in cui la persona si identifica in modo forte e persistente con l’altro sesso. Il soggetto sente con prepotenza ed in modo incoercibile che dovrebbe essere di sesso opposto.
Questa autopercezione causa frequentemente un’enorme sofferenza psicologica e riduce le capacità sociali dell’individuo. Tale disturbo si verifica sia in maschi e femmine ed è indipendente dall’orientamento sessuale. Il cambiamento di sesso attraverso trattamenti chirurgici, ormonali e cambiamento dello stile di vita sono la scelta di molti soggetti affetti da questo disturbo.
I transessuali sostengono che la propria condizione non sia da definirsi patologica. Essi ritengono che la sofferenza psichica sia legata esclusivamente alla discriminazione sociale di cui sono oggetto. Oggi, la psichiatria deve riconoscere e distinguere questa componente di sofferenza legata all’ambiente e tenere conto del punto di vista dell’individuo nel definire dei piani di trattamento. Ogni trattamento deve essere disegnato per migliorare le sofferenze individuali e l’integrazione sociale della persona nel rispetto dei suoi desideri, aspirazioni e convinzioni politiche, culturali e sessuali.
La disfunzione sessuale
Per disfunzione sessuale, si intendono un gruppo di disturbi correlati alle fasi della risposta sessuale. Si riconoscono 4 fasi della risposta sessuale: il desiderio, l’eccitazione, l’orgasmo e la risoluzione. In questo contesto il termine desiderio si riferisce al grado di interesse volto verso le attività sessuali indipendentemente dal loro oggetto. Disturbi delle altre tre fasi della risposta sessuale fisiologica portano a difficoltà o impossibilità di compiere atti sessuali od ad atti sessuali dolorosi.
Esempi sono la disfunzione erettile, o la riduzione della libido
Le parafilie
Le parafilie sono disturbi sessuali che interessano indistintamente maschi e femmine, etero- ed omo- sessuali e sono associate, spesso, a disturbi della personalità. Esse si esprimono in intensi e ricorrenti impulsi sessuali che coinvolgono oggetti, e provocano sofferenza psicologica per chi ne fa esperienza e per il proprio patner. Le parafilie sono, spesso, percepite come una ossessione-compulsione, pertanto come un qualcosa di tipo coercitivo. Tra le parafilie vengono collocate anche la pedofilia e lo stupro come pulsioni sessuali incontrollabili verso soggetti non consenzienti.
Epidemiologia della omosessualità
La prevalenza e l’incidenza della omosessualità è stata intensamente studiata (Michaels, 1996) ma i dati a disposizione rimangono limitati per due difficoltà metodologiche. Innanzitutto, la definizione di omosessualità. Poiché una chiara netta ed invalicabile distinzione tra omosessuale ed eterosessuale non è possibile, le varie casistiche si differenziano a seconda di chi includono come omosessuale.
In secondo luogo, c’è la riluttanza di molti individui di rivelare il proprio orientamento sessuale a causa della paura realistica di andare incontro a conseguenze negative.
Una stima incerta del numero e della distribuzione dell’omosessualità si attesta attorno al 10%. La stima deriva dalle pionieristiche casistiche di Kinsey. Il problema è che esse erano basate su un campione di persone selezionate e non su di un campione casualmente scelto della popolazione generale. L’utilità di tali studi è maggiore per cercare correlazioni con altri parametri nell’ambito dello stesso gruppo piuttosto che per inferire informazioni generali.
Gli studi di Kinsey hanno contribuito alla comprensione della natura dimensionale della omosessualità attraverso la gradazione delle esperienze omosessuali ed eterosessuali su una scala da 0 a 6 (da esclusivamente eterosessuale ad esclusivamente omosessuale). Kinsey riportò che maschi e femmine di questo campione scelto di persone si distribuivano su tutti i valori della scala e solo una minoranza degli intervistati dichiarava di avere o aver avuto esperienze solamente omosessuali.
Più recentemente alcuni studi hanno cercato di definire la frequenza dell’omosessualità nella popolazione generale. La casistica del National Health and Social Life, 1992, ha utilizzato una cornice mutidimensionale che tiene conto del comportamento, del desiderio e dell’identità sessuali (Laumann, 1994). Circa 10% dei maschi e 5 % delle femmine hanno avuto contatti omosessuali a partire dall’adolescenza e rispettivamente 5% dei maschi e 4% delle femmine hanno avuto esperienze omosessuali a partire dai 18 anni. La validità di queste stime è stata messa in discussione per questioni metodologiche ma resta il fatto che tale casistica produce risultati che echeggiano da vicino quelli di Kinsey e che mostrano come la sessualità sia una dimensione complessa e fluida senza una netta distinzione tra persona omosessuale ed eterosessuale.
Il censimento americano del 2000 ha fornito preziose informazioni riguardo alla composizione dei nuclei familiari negli Stati Uniti (US Census Bureau, 2001). Esso indica che esistono almeno 500000 coppie appartenenti allo stesso sesso e questa cifra è destinata a salire del 10-20%. Sembra che circa lo 0.5% degli americani viva in una relazione con un patner dello stesso sesso. La conclusione più importante di tale censimento è che la popolazione omosessuale è sufficientemente numerosa da dover essere presa in esame nella programmazione dei piani sanitari del paese.
Cause
Il fenomeno dell’omosessualità è complesso ed i fattori implicati nella genesi della omosessualità sono molteplici. Come per le rilevazioni epidemiologiche anche lo studio delle cause dell’omosessualità è reso difficile dalla mancanza di una chiara definizione di omosessualità come pure dalla sovrapposizione di omosessualità e eterosessualità. La discussione seria sulle cause dell’omosessualità è, inoltre, spesso complicata dalla presenza di nozioni semplicistiche che di volta in volta vengono assunte dalle varie parti del dibattito per sostenere il proprio punto di vista politico, culturale e religioso (Stein, 1996). Il modello biopsicosociale della famiglia è un modello utile per organizzare le nostre attuali conoscenze sulle cause della omosessualità.
Fattori biologici
La teoria evoluzionistica è, forse, il livello più elementare del pensiero biologico sull’omosessualità. Gli evoluzionisti fanno fatica a spiegare il perché l’omosessualità sia così radicata nel comportamento biologico umano.
Una pressione evolutiva negativa verso l’omosessualità esiste già nel momento in cui si pensa che le persone omosessuali hanno, sicuramente, meno figli di quelle eterosessuali.
Una risposta attuale a questo quesito deriva dalla constatazione che le comunità umane con membri omosessuali hanno caratteristiche di sopravvivenza specifiche (Kirkpatrick, 2000; Muscarella, 2000). Il vantaggio può essere legato al fatto che, in tali gruppi, ci sono dei lavoratori in più, che permettono ad altri di prendersi maggiormente cura della prole. Comunque ogni teoria evoluzionistica sull’omosessualità è puramente speculativa.
Relazioni omosessuali si ritrovano anche nel mondo animale
La teoria della immunizzazione materna della omosessualità postula che l’orientamento sessuale è più probabile in uomini che hanno fratelli maggiori. La probabilità sarebbe maggiore all’aumentare del numero dei fratelli.
L’immunizzazione materna significa una qualche modificazione molecolare-genetica che avverrebbe nella madre a carico del feto maschio e la cui probabilità aumenta con l’aumentare delle gravidanze di feti di sesso maschile (Blanchard, 2001). Il sistema immunitario della mamma i risposta ai nostri fratelli maggiori, per chi ne ha, ci farebbe diventare gay agendo in qualche modo sulle nostre molecole.
Le basi biologiche della attrazione fisica basata su ferormoni (sostanze che evocano sensazioni odorose), odori ecc. è nota in molte specie animali. Negli uomini i segnali trasmessi dagli odori sono spesso sottili ed inconsci dato lo scarso peso della comunicazione consapevole mediata dall’olfatto (Kohl, 2001). Uno studio recente ha analizzato l’attrazione mediata da ferormoni in soggetti eterosessuali ed omosessuali (Martins, 2005).
In uno studio in cui si obbligava a scegliere, gli odori di maschi omosessuali erano i meno preferiti eccetto che tra i maschi gay che preferivano gli odori di altri maschi gay o di femmine eterosessuali.
Sia le femmine etero- che omo- sessuali preferivano gli odori di individui eterosessuali dell’altro sesso a quelli di soggetti omosessuali maschi o femmine. I maschi eterosessuali preferivano gli odori di maschi e femmine eterosessuali. I ferormoni potrebbero essere correlati alle basi bilogiche del diverso orientamento sessuale (Ober, 1997).
Altri studi hanno determinato un’associazione tra antigeni di istocompatibilità (molecole che caratterizzano il nostro sistema immunitario, la nostra interfaccia col mondo esterno) e l’orientamento sessuale.
Ormoni prenatali e sostanze chimiche sono state studiate come potenziali fattori che contribuiscono a determinare l’orientamento omosessuale. Un aumento delle capacità spaziali (funzioni cognitive impiegate nella elaborazione dello spazio interno ed esterno) sono state associate con l’esposizione prenatale ad androgeni.
Uno studio recente ha dimostrato una forte correlazione tra comportamento omosessuale e capacità spaziali in donne prima della menopausa, implicando pertanto un’associazione tra comportamento sessuale ed esposizione prenatale ad androgeni.
Un altro studio ha dimostrato una frequenza maggiore di femmine omosessuali tra le figlie di donne che avevano fatto uso di farmaci dimagranti a base di anfetamina o ormoni tiroidei sintetici (Ellis, 2005). Anche l’esposizione a nicotina sembra essere un elemento importante nella sviluppo di omosessualità femminile in modelli animali (Ellis, 2001).
Spiegazioni fisiologiche della omosessualità sono state cercate, ma non ne esiste nessuna definitiva (Byne, 1996). I fattori genetici possono avere un ruolo ma non c’è nessuna prova conclusiva.
Non esistono prove neanche di ereditarietà. I modelli di studio genetici standard sono stati applicati, compresa l’analisi dei pedigree, lo studio di gemelli omozigoti la genetica molecolare di linkage (associazione di diversi tratti genetici tra loro).
Studien zu homozygoten Zwillingen (aus genetischer Sicht identisch) zeigen eine höhere Übereinstimmung in Bezug auf Homosexualität als heterozygote Zwillinge. Unter den identischen Zwillingen wird die Prozentsätze der Konkordanz (Expression desselben Charakters) in der Größenordnung von 48 bis 60%angegeben, was sicherlich auf eine Rolle genetischer Faktoren hinweist, auch wenn sie die Expression von Homosexualität nicht vollständig erklären.
Molekulare Assoziationsstudien haben darauf hingewiesen, dass einige chromosomale Regionen möglicherweise an der Veranlagung der Homosexualität beteiligt sein (Beispiel XQ28), aber ein spezifisches Gen wurde nicht identifiziert.
Die hormonelle Umgebung, in der der Fötus entwickelt, beeinflusst eindeutig die sexuelle Anatomie und das Verhalten. Zum Beispiel sind vorgeburtliche Androgene für die Entwicklung der männlichen äußeren Genitalien bei genetisch männlichen Feten erforderlich. Bei Tieren wird eine Reihe von Konsequenzen beschrieben, die sich aus intrauterinen hormonellen Manipulation stammen.
Zum Beispiel weisen weibliche Ratten, die während der Entwicklung des fetalen Entwicklungs erhöhten androgenen Hormonen ausgesetzt sind, sexuelle Verhaltensweisen auf, die für Männer im Erwachsenenleben typisch sind. Wahrscheinlich beeinflussen hormonelle, genetische und biologische Faktoren das Verhalten, indem sie strukturelle und funktionelle Modifikationen des Gehirns bestimmen (Byne, 1996).
Bei Nagetieren sind morphologische Unterschiede im Gehirn mit unterschiedlichen Exposition gegenüber Hormonen im fetalen Leben verbunden. Ebenso klare Unterschiede wurden beim Menschen nicht nachgewiesen. Die Regionen des menschlichen Gehirns, die an der Expression von Homosexualität beteiligt sind, sind die interstitiellen Kerne des vorderen Hypothalamus, des nicht beobachteten Kerns, des Frontkommissars und des hellfesten Körpers.
Verschiedene Studien kommen jedoch zu heterogenen Ergebnissen.
Es gibt keinen Konsens über die Existenz eines homosexuellen Gehirns, dh morphologisch und physiologisch charakteristisch für das homosexuelle Wesen. Zusammenfassend lässt sich sagen, dass die beiden Faktoren einen Einfluss auf die kognitiven und emotionalen Prozesse ausüben, die zur Bildung des Charakters, der Intensität des sexuellen Bedürfnisses, des Wunsches nach Sicherheit gegenüber dem Abenteuer und ähnlichen Persönlichkeitsmerkmalen beitragen.
Diese Eigenschaften beeinflussen die Art und Weise, wie der Einzelne auf soziale Reize reagiert und seine Entscheidungen beeinflussen kann.
Anhänger der entscheidenden Bedeutung biologischer Faktoren mögen denken, dass sie die sexuelle Orientierung zutiefst beeinflussen, aber im Moment nicht über ausreichende Daten verfügen, um zu sagen, was ihr Beitrag darin besteht, sie zu bestimmen.
Psychologische Faktoren
In der ersten Adoleszenz haben die meisten Menschen ein klares internes Gefühl ihrer sexuellen Orientierung. Der Ausdruck ihrer Sexualität wird jedoch stark von den sexuellen Verhaltensweisen beeinflusst, die sie in der Umgebung beobachten, in der sie leben, und von den Möglichkeiten, die sie sich bieten.
Die Daten der Nationales Gesundheits- und Sozialleben Sie schlagen vor, dass während der Jugend die Verhaltensweisen und Erfahrungen von "Test" mit verschiedenen sexuellen Optionen einen Höhepunkt erreichen. Der Einzelne würde mit den verschiedenen Möglichkeiten der Sexualität erfahren. Mit der Fortsetzung der Entwicklung verstärkt die persönliche Identität und die Entscheidungen des Pattes des sexuellen Verhaltens sind konsistenter.
Psychoanalytische Theorien befassen sich mit der Entwicklung von Verlangen und sexueller Identität auf verschiedene Weise und mit unterschiedlichen Ansätzen und führen in Familienmatrizen und relationalen Kontexten, in denen das einzelne Leben und das Ziel erlebt und erlebt hat, viel Gewicht zurück, und das Ziel, häufig ein reifes Bewusstsein für sich selbst zu erreichen.
Soziale Faktoren
Während biologische Faktoren sexuelle Vorlieben bedeuten, haben die sozialen die Entscheidungen stark beeinflusst. Anthropologische Studien zeigen, dass in einigen Gesellschaften homosexuelles Verhalten in allen Aspekten des täglichen Lebens akzeptiert wurde, in anderen jedoch als gefährliche Moralabweichung angesehen wurde und daher auch mit dem Tod bestraft wird (Herdt, 1996).
Daher variiert auch der Ausdruck von Homosexualität in Bezug auf den sozialen Kontext. In der westlichen Welt besteht ein starker Druck, sich in Bezug auf sexuelle Orientierung zu präsentieren. Es wird erwartet, dass jeder eine genaue Identität und Plakate öffentlich hat. Manchmal wird eine Art sexuelle Identität von der Gruppe zugeschrieben, in der das Thema lebt, bevor er sich selbst voll bewusst ist.
Wenn die Probanden eine homosexuelle soziale Identität wählen, überqueren Sie das Ritual des Kommens, das Kommen, die Proklamation von sich. Der Prozess beginnt durch die Anerkennung der sexuellen Identität, durchläuft die Bestätigung der eigenen Identität und endet mit der öffentlichen Erklärung, Homosexuelle zu sein.
Wie viele rituelle Passagen kann das, das herauszukommen, einfach sein, aber häufiger ist es aus emotionaler und verhaltensbezogener Sicht besonders traumatisch. Dies kann zu starken Reibungen im Familien- und sozialen Kontext der Person führen. Viele Probanden bevorzugen es, ihre Homosexualität verborgen zu halten, um soziale Beschwerden und Strafen zu vermeiden.
Der Standpunkt der Psychiatrie
Das Konzept der Homosexualität in der psychiatrischen Theorie wurde in den letzten 35 Jahren tief überarbeitet (Krajeski, 1996). Während des größten Teils des 20. Jahrhunderts wurde Homosexualität als Persönlichkeitsstörung, ein Symptom für psychiatrische Erkrankungen oder psychiatrische Erkrankungen selbst angesehen.
In den frühen siebziger Jahren wurde Homosexualität aus der Liste der psychischen Erkrankungen der amerikanischen Psychiatrie -Vereinigung mit der Anerkennung entfernt, dass Homosexualität an sich keine psychische Erkrankung darstellt. Diese Sichtweise hat sich weiterhin durch die Stärkung der Stärkung der Sichtweise fortgesetzt.
Noch heute behauptet eine Minderheit von Psychiatern, dass Homosexualität gleichbedeutend mit Krankheit ist, aber diese sind Stimmen außerhalb des zeitgenössischen psychiatrischen Denkens.
Vor den siebziger Jahren heirateten die meisten Psychiater die gemeinsame These, wonach Homosexualität eine unmoralische Tatsache und Ausdruck eines bestimmten Defekts bei der Entwicklung der Person war (Silverstein, 1996). Freud hatte günstigere Positionen eingenommen, die über Homosexualität als Folge einer unterbrochenen Entwicklung nachdachten.
Er glaubte nicht, dass diese Unterbrechung des Entwicklungspfads der Sexualität äußerst schädlich war, da Homosexuelle Psychoanalytiker sein konnten. Andere Psychoanalytiker sahen Homosexualität als Ausdruck tieferer Probleme (Socarides, 1978).
Nach diesen Meinungen wurden Behandlungen für homosexuelle Menschen entworfen und angeboten. Psychoanalyse und Psychotherapie wurden mit dem Ziel durchgeführt, Homosexualität und psychologische Pathologie zu behandeln, die auf der Grundlage davon war.
Con l’avvento delle teorie cognitive alcuni approcci comportamentali furono proposti (Cautela, 1967; Feldman, 1971; McConaghy, 1972). Talora venivano riportati risultati positivi, fatto non sorprendente, dato il largo numero di pazienti trattati.
Per i soggetti con una solida identità sessuale le prospettive di una “cura” apparivano rare. Ci sono autori e terapeuti che continuano su questa direzione (Nicolosi, 1991). Attualmente questi tentativi si configurano come degli sforzi fuorvianti e non dovrebbero essere ripetuti. Interventi ormonali e chirurgici bizzarri sono stati praticati ma essi non hanno spazio nella moderna medicina.
Negli anni Settanta iniziò la nuova era dell’omosessualità come condizione non morbosa. Nonostante la comunità psichiatrica abbia rivisto le sue posizioni la società persiste nel concepire l’omosessualità come un’anomalia, come conferma una casistica canadese (Sutherland, 2005): 495 degli intervistati ritiene un’anomalia l’essere omosessuale.
Nonostante l’omosessualità non sia un disturbo psichiatrico, gli psichiatri devono contribuire in modo importante al benessere psicologico delle persone omosessuali. Le persone omosessuali possono avere problemi psicologici specifici derivati dal contesto sociale non favorente.
Non è un caso che gli omosessuali siano a più alto rischio di suicidio, depressione ed ansia (Bailey, 1999). L’aumentato rischio di suicidio sembra sussistere in particolare tra i gay più giovani, sotto i trenta anni.
Nel 2004 uno studio inglese riportava che almeno 43% degli uomini e donne gay avevano un problema psicologico e 30% circa aveva tentato il suicidio. Perciò l’attenzione della psichiatria si è rivolta non più all’omosessualità come malattia, ma al trattamento di malattie e disturbi che originano frequentemente in rapporto alla condizione omosessuale che comporta un’ostracizzazione dell’individuo dalla comunità in cui vive.
Al fine di trattare efficacemente le persone, gli psichiatri devono capire la cultura omosessuale ed essere liberi da reazioni emotive verso l’omosessualità per interagire con i loro pazienti in modo compassionevole e professionale. Gli psichiatri devono ascoltare il paziente e comprenderne la cultura, i valori, il contesto esistenziale.
I problemi che lo psichiatra incontra sono spesso in relazione con la fase della vita del paziente. Negli adolescenti il riconoscimento dell’identità sessuale è di frequente riscontro, e la psicoterapia deve fornire il supporto sufficiente per sviluppare un senso di sé più forte e sicuro. Nei soggetti adulti le relazioni familiari e sociali possono rappresentare fonte di problemi e situazioni di sofferenza.
Homosexuelle können Anpassungsstörungen aufweisen, die chronischen Stress in Bezug auf die Stigmatisierungen und sozialen Gewalt entstehen, deren Subjekt sie sind. Die Diskriminierung der Gesellschaft gegenüber Homosexuellen ist eine Realität. Homosexuelle erleiden mehr Gewalt als Heterosexuelle (Russell, 2001). Darüber hinaus tragen Homosexuelle ein negatives Bild von sich selbst und müssen gegen Formen der Selbstausführung kämpfen.
Wie heterosexuelle Paare können selbst homosexuelle relationale Probleme haben. Eine Paartherapie kann helfen. Paartherapien ähneln denen, die für Heterosexuelle vorgeschlagen wurden, und zielen darauf ab, die Kommunikationsfähigkeiten, die Erforschung der positiven Werte des Paares, die Erwartungen innerhalb der Beziehung und die Realisierungsprobleme als einzelnes und als Paar (Glick, 2000) zu entwickeln. Trotz dieser Ähnlichkeiten gibt es dann eine bestimmte Vielfalt in diesen homosexuellen Beziehungen, die Aufmerksamkeit verdienen.
In den Vereinigten Staaten unterliegt Homosexualität weiterhin Streitigkeiten. Viele lehnen Homosexualität ab, indem sie ethische und religiöse Gründe zitieren. Homosexuell und Lebics bleiben marginalisiert und unterliegen Diskriminierung.
Die Begriff von Homophobie Er wurde geboren, um den negativen Kontext auszudrücken, in dem Homosexuelle leben. Die meisten Menschen fühlen sich unwohl im Umgang mit Themen im Zusammenhang mit Homosexualität und im Landesinneren mit Homosexuellen. Sie übertreffen das Unbehagen, das das Thema zu vermeiden. Homophobie bezieht sich auch auf die Einstellungen der Selbstfinanzierung und der Selbstposition der homosexuellen Perone.
In jedem Fall reagiert das Unternehmen auf viele wichtige Weise auf die legitimen Bedürfnisse homosexueller Menschen. Viele humanitäre Vereinigungen wie Amnesty International und die American Union of Civil Freedoms schlagen sich für die gesetzlichen Rechte von Homosexuellen.
Aktuelle Probleme sind die Erweiterung der Vorteile der Krankenversicherung für Patienten und Kinder homosexueller Paare und die Einführung von Gesetzen, die vor Diskriminierung schützen. Die Änderung wurde auch durch die Anerkennung der starken Kaufkraft der schwulen Gemeinschaften gefördert.
Viele wirtschaftliche Aktivitäten haben als Objekt die Bedürfnisse und Wünsche von Homosexuellen, vom Tourismus bis hin zu Investitionen in das Haus. Werbetreibende beginnen, positive Porträts von homosexuellen Paaren zu malen, einschließlich Paaren mit Kindern.
In begrenzten Bevölkerungsgruppen wie Gefängnisgemeinschaften sind homosexuelle Verhaltensweisen häufig. Sie treten häufig in Form sexueller Gewalt an, die von älteren Menschen verübt werden, die wahrnehmen, heterosexuelle gegenüber den jüngsten oder Menschen, die kürzlich angekommen sind, insbesondere wenn letztere passive und wirksame Einstellungen haben oder als schwach empfunden werden.
Dieses Phänomen ist weit davon entfernt, etwas mit der Homosexualität der Außenwelt gemeinsam zu haben, und zieht seine Wurzeln aus dem Fehlen von Probanden gegen andere Geschlechts und durch die Dynamik der Macht und gegenseitiger Bestätigung, die nicht angemessen reguliert und beaufsichtigt sind.
Homosexuelle Paare werden gebildet, um die folgenden Bedürfnisse zu befriedigen: Essen, Zuhause, Sicherheit, sexueller Ausdruck, Fortpflanzung, gegenseitige Hilfe, sozialer Status, innere Gemeinschaft, Liebe, Zuneigung, Fülle des Selbst.
Die Art und das Grad der Beteiligung variieren vom Paar zu Paaren. Die beiden Themen können zusammen leben und ihre Vereinigung mit zivilen oder religiösen Zeremonien formalisieren. Diese Paare werden nach dem Gesetz zunehmend anwesend und anerkannt, da die Gesetzgebung von Vermont und Connecticut die Zivilgewerkschaften fördert.
Im November 2004 genehmigten 11 Staaten anlässlich der Wahlen Änderungen ihrer Verfassung zugunsten der Rechte von Schwulen. Die meisten Amerikaner sind zwar weiterhin gegen die Homo -Ehe, sehen die Existenz ziviler Gewerkschaften.
Das homosexuelle Paar beginnt auf einem bestimmten Boden (Coleman, 1996; Herbert, 1996; McWhirter, 1996). Während Heterosexuelle innerhalb des Paares acrytisch Rollen, Bilder und Fähigkeiten akzeptieren, treffen Homosexuelle die Entscheidungen und entscheiden und direkter das relationale Leben.
Sie entscheiden bewusst über den Grad der gegenseitigen Unabhängigkeit, die emotionale Distanz, die respektiert werden soll, und andere Eigenschaften des Paares.
Zumindest in der westlichen Welt wählen die häufigsten Homosexuellen bewusst die Menge und Qualität von Beziehungen zu anderen Probanden, die Zuordnung interner Rollen und Lebensstil, im Allgemeinen. Darüber hinaus erläutern homosexuelle Paare mehr als die heterosexuellen Strategien und Methoden der Beziehungen zur Außenwelt, wahrscheinlich weil letzteres feindlicher und schwieriger ist.
Obwohl jedes homosexuelle Paar eine separate Welt ist, können einige Verallgemeinerungen vorgenommen werden. Zum Beispiel unterscheiden sich schwule Paare von den Lesben. Bei schwulen Paaren tendenziell die Tendenz zu stärkeren Betonung. Der Geschlechtsverkehr hat die schwächsten, sind die Verbindungen zwischen sexueller und emotionaler Beteiligung, es gibt weniger Exklusivität in Bezug auf Patnern, mehr Bedeutung für die Autonomie und Erforschung verschiedener Erfahrungen.
Die ersten Studien zur Homosexualität werden auch von diesen Aspekten beeinflusst und haben sich auf Erfahrungen des Vergnügens außerhalb eines komplexeren und dauerhafteren relationalen Kontexts konzentriert. Männliche Homosexuelle haben im Allgemeinen viel mehr sexuelle Patons von Heterossexuellen.
Eine Studie über Erektions- und Ejakulationsstörungen hat gezeigt, dass erektile Dysfunktion mit dem Alter zusammen mit der Leistungsangst bei homo-sexuellen Männern zunimmt. Während schwule Männer ein höheres Maß an Leistungsangst aufweisen, betrifft vorzeitiger Ejakulation heterosexuelle Männer häufiger (Bancroft, 2005).
AIDS -Risikoprobleme sind eine Quelle von Ängsten und Leiden für schwule Paare, insbesondere wenn eine der beiden Patons HIV -Virus -Infektion zugezogen hat oder Risikoverhalten aufweist.
Die häufigsten Formen der sexuellen Aktivität bei männlichen Schwulen sind Masturbation und orale Beziehung, die Häufigkeit sexueller Praktiken, die das Risiko einer Übertragung von Infektionskrankheiten wie ungeschützten Analbeziehungen oder mehr Patienten in Bezug auf das Spektrum der AIDS verändert haben. Obwohl die erste Angst vor kurzem umsichtigere Verhaltensweisen verstärkt zu haben schien, sind vor kurzem mehr Risikoverhalten zurückgekehrt, was mit Gleichgültigkeit gegenüber den Informationskampagnen verbunden war (Seal, 2000).
Wenn die Krankheit und der Tod in der Geschichte jeder Beziehung unaufhaltsam vorhanden sind, hat AIDS dieses Treffen für viele schwule Paare erwartet.
Lesbische Paare haben stattdessen typischerweise unterschiedliche Ausdrücke, was dem Geschlechtsverkehr weniger wichtig ist und die Aspekte der Intimität und Exklusivität der Beziehung unterstreicht, mit der Tendenz, im Laufe der Zeit feste Beziehungen aufrechtzuerhalten.
Es gibt viele homosexuelle Frauen, die frühere heterosexuelle Beziehungen, Ehen und sogar Kinder hatten. Einige dieser Frauen kehren am Ende einer homosexuellen Beziehung zu heterosexuellen Beziehungen zurück.
Die häufigsten Formen sexueller Aktivitäten zwischen Lesben werden in den stundengenitalen Beziehungen und gegenseitigen Masturbation dargestellt. Self -Immation wird im Allgemeinen bevorzugt. Die Verwendung künstlicher Peni, Analstimulation und anderer Praktiken ist viel seltener.
Wenn die medizinischen Bedürfnisse von Homosexuellen berücksichtigt werden, wird das Thema häufig ausgeht und sich auf AIDS bezieht.
Homosexuelle haben ebenso viele Bedürfnisse wie Heterosexuelle, erfordern jedoch häufig noch mehr Aufmerksamkeit für das größere soziale Problem des homosexuellen Zustands, die größere Häufigkeit von Problemen psychologischer Natur.
Ärzte und Krankenschwestern sind angesichts schwuler Patienten oft unvorbereitet und emotionale Aspekte, die nicht von Ärzten ausgearbeitet wurden, und Patienten können die Möglichkeit einer wirksamen Kommunikation und einer profitablen Beziehung beeinträchtigen.
Aus diesem Grund müssen Ärzte die schwule Realität kennen und eine Atmosphäre der Entspannung und Öffnung fördern, die es dem Patienten ermöglicht, sich mit Problemen im Zusammenhang mit seiner Sexualität zu befassen, die ansonsten aus Angst versteckt bleiben können. Die Ärzte müssen über ihre kulturellen Vorurteile hinausgehen und die schwule Person in Übereinstimmung mit seinen Werten und Entscheidungen verstehen und versuchen, selbst das psychologische Leiden zu lindern, das der homosexuelle Zustand zu den physischen, die sich der Patient dem Gesundheitsbetreiber aufmerksam machen kann.
Omosessuality (Homosexualität), Artikel von Patricia H BazemoreMD, außerordentlicher Professor für Familien- und Gemeinschaftsmedizin, Psychiatrie und Pädiatrie, Medizinische Fakultät der Universität von Massachusetts; Chef, Abteilung für Medizin, Schitster State Hospital
CoAutori: William H WilsonMD, Professor für Psychiatrie, Direktor der stationären Psychiatrie, Abteilung für Psychiatrie, Oregon Health and Science University; Douglas in Bigelow, PhD, außerordentlich
Mehr lernen
Präsentation und Einführung in die italienische Übersetzung von "Homosexualität"
* Übersetzt von Francesco als Teil des Projekts "Übersetzer von ... gute Nachrichten""