Rinunciare a controllare la vita di un figlio, per non perderlo
Testo tratto dal libro di Susan Cottrell*, “Mom, I’m Gay”. Loving Your LGBTQ Child without Sacrificing Your Faith (“Mamma sono gay”. Come potete amare vostro figlio Lgbtq senza sacrificare la vostra fede), paragrafo 19, editore Westminster John Knox, edizione riveduta, Maggio 2016, libera traduzione di Diana
“Non so perché diciamo che rinunceremmo alle nostre vite per i nostri figli, se non vogliamo neppure rinunciare ai nostri punti di vista. Penso che siamo più egoisti di quanto vogliamo ammettere”. Vicky
Da quanto posso ricordare, ho sempre evitato le buche sui marciapiedi. Non mi ricordo come è iniziata, ma è un modo inconscio di cercare di controllare questo mondo incontrollabile. Quello che mi ricordo è un’infanzia imprevedibile, genitori distratti e litigiosi e la morte di mia madre e di tre fratelli. Più tardi ho imparato che il comportamento ossessivo-compulsivo, come quello di evitare le buche, è uno dei grandi meccanismi della mente per superare le difficoltà. È l’abilità di dare un significato ad un mondo imprevedibile e instabile.
Ma il comportamento ossessivo-compulsivo non controlla nulla, è solo apparenza. Se volete vedere in azione il comportamento ossessivo-compulsivo osservate i piccoli rituali degli atleti, come quelli che fa il tennista Rafael Nadal prima di ogni servizio.
Ciò che all’inizio è utile, diventa inutile quando il rischio che ci ha portati a quel comportamento è superato. Evitare le buche sui marciapiedi non aiuta la mia vita di donna adulta, ma spesso la allontana da me sotto forma di energia persa e sprecata. I resti di un comportamento adattativo-disadattativo spesso sono più dannosi che utili, ma poiché sono cose che siamo abituati a fare, è difficile accorgersi di tali gesti ed è molto più facile arrendersi ad essi.
I genitori (e tutti noi) siamo pieni di atteggiamenti protettivi, cerchiamo di ridurre i rischi, di proteggerci dal giudizio altrui – questi sono alcuni dei comportamenti adattativi-disadattativi più difficili. Non facciamo del male ai nostri figli di proposito, ma lo facciamo inconsapevolmente quando chiediamo loro di cambiare a causa del giudizio altrui.
Diciamo che vorremmo prenderci una pallottola al posto dei nostri figli e ci crediamo, ma raramente viene chiesto ad un genitore di prendersi una pallottola al posto dei figli.
Ci viene invece chiesto qualcosa di molto più difficile, guardando le nostre reazioni. Ci viene chiesto di esaminare a lungo e freddamente le nostre convinzioni, la nostra protezione, le nostre paure. Al termine di questo lungo esame ci viene chiesto di abbandonare il comportamento disadattativo, di cambiare il nostro punto di vista, di rinunciare al controllo.
Molti di noi sono abituati a controllare il loro mondo – ci fa sentire più sicuri. Ma non puoi controllare tutto. Più cerchi di controllare e tanto meno ci riesci. Dio ha modo di sconvolgere il nostro piccolo mondo ponendoci dilemmi che non ci aspettiamo. Dio scuote tutto finché non c’è più nulla da scuotere. I genitori cercano con ogni mezzo di proteggere i loro figli da tutte cose che gli mostrano il loro bisogno di Dio.
I genitori hanno esperienza di vita. Naturalmente i nostri figli dovrebbero tener conto degli anni di saggezza che abbiamo da offrire. Ma le vite sono loro. Noi non viviamo nelle loro menti, né nei loro cuori. Dobbiamo rispettarli come individui, proprio come avevamo necessità che facessero i nostri genitori con noi – per quanto folli abbiano potuto essere le nostre vite. Avete preso una strada su cui i vostri genitori non erano d’accordo? Avete commesso errori? E questa unica strada vi ha mostrato di più di quanto avreste imparato dai vostri genitori, seguendo le loro indicazioni. Naturalmente la vita è un viaggio, non una destinazione.
L’incoraggiamento della Bibbia a “formare un figlio nel modo in cui dovrebbe essere fatto” letteralmente significa “formatelo secondo le sue inclinazioni”, secondo il modo particolare che Dio ha progettato per lui. Dovete rinunciare ai dettagli che avete in mente, quali che siano, o rovinerete la relazione con vostro figlio.
Ho osservato questa dinamica in molte famiglie i cui genitori avevano regole impossibili e non lasciavano spazio ai figli per essere loro stessi. Ero così sfiduciata dalle condizioni impossibili in cui i genitori mettevano i loro figli, specialmente i genitori cristiani, che ho scritto un libro sull’argomento “How not to lose your teen” (Come non perdere i propri figli adolescenti).
Non avete mai preso brutte decisioni da adolescente o da adulto lo scorso mese? Così faranno i vostri figli. Questo fa parte dell’apprendimento e della crescita. Spesso i genitori controllano minuziosamente i loro figli pensando di proteggerli da ogni male, ma le vite senza male sono fuori programma. Abbiate fiducia in Dio e crescete dipendendo da Lui.
Se i genitori semplicemente amassero ed abbracciassero i loro figli creativi, stupendi, intelligenti – compresi quelli LGBTQ – vedrebbero un incredibile ritorno. Li osserverebbero sbocciare in adulti fiduciosi e gioiosi come dovrebbero essere. Non possiamo sapere che strada intraprenderanno, non importa quanto chiara sia la nostra visione del loro futuro.
Tuttavia Dio conosce la strada dei nostri figli ed è abbastanza potente da prendersi cura di loro, di voi e di tutta la famiglia. Il vostro compito è amare le persone, specialmente vostro figlio. Lasciate che Dio usi questa situazione per mostrarvi cosa significa amare incondizionatamente. Come noi amiamo gli altri, Dio è al lavoro in modi che non riusciamo a vedere.
IL LAVORO DI FREEDHEARTS
Vedete quello che tenete sotto controllo nella vita di vostro figlio? Possono essere cose piccole o grandi. (Se non siete sicuri potete chiedere a vostro figlio).
Chiedete a Dio di aiutarvi a rinunciare al controllo. Dite: “Dio questo figlio è tuo”. E guardate, a tempo debito, quanta libertà e gioia sperimenterete.
* Susan Cottrell è un’insegnante cristiana che ha avuto numerose esperienze di studio della Bibbia e nel discepolato. FreedHearts è il suo blog ed anche una rete per genitori cristiani con figli LGBT, ed ha raccolto le convinzioni maturate attraverso queste esperienze nel suo libro “Mom, I’m Gay” – Loving Your LGBTQ Child Without Sacrificing Your Faith (Mamma, sono gay. Come potete amare vostro figlio LGBTQ senza sacrificare la vostra fede). Lei e suo marito sono sposati da più di 30 anni, hanno cinque figli, due delle quali sono lesbiche. Vivono a Austin in Texas (USA).