I randagi del Tempio (Mc 7, 24-30)
Riflessioni del Rev. David Eck Asheville* tratte dal blog jesuslovesgays (Stati Uniti) del 3 settembre 2012, liberamente tradotte da Adriano C.
“Poi Gesù partì di là e se ne andò verso la regione di Tiro. Entrò in una casa e non voleva farlo sapere a nessuno; ma non poté restare nascosto, anzi subito, una donna la cui bambina aveva uno spirito immondo, avendo udito parlare di lui, venne e gli si gettò ai piedi. Quella donna era pagana, sirofenicia di nascita; e lo pregava di scacciare il demonio da sua figlia.
Gesù le disse: «Lascia che prima siano saziati i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli per buttarlo ai cagnolini». «Sì, Signore», ella rispose, «ma i cagnolini, sotto la tavola, mangiano le briciole dei figli». E Gesù le disse: «Per questa parola, va’, il demonio è uscito da tua figlia». La donna, tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto: il demonio era uscito da lei. (Mc 7,24-30)
Mentre ero in vacanza in Egitto, mi sono imbattuto in una cosa che si vede raramente qui in America: i branchi di cani randagi. Ho dato loro il nomignolo affettuoso di Randagi del Tempio dato che gironzolavano attorno alle piramidi, ai templi e alle moschee. Ho fatto loro anche alcune foto durante il mio viaggio. I Randagi del Tempio sono visti come canaglie dalla gente del posto, niente di più che grossi ratti.
Gli Egiziani mettono in guardia i turisti a non toccarli perché portano diverse malattie. Scoraggiano anche la gente a somministrargli del cibo perché questo li incoraggia a rimanere nei dintorni. Tutti gli abitanti li cacciano via con i bastoni quando si avvicinano troppo, ma ciò accade raramente, perchè i Randagi del Tempio hanno imparato per esperienza che gli esseri umani li trattano male.
E’ questa l’immagine dei cani del Medio Oriente che vorrei che teniate a mente quando sentiamo la risposta di Gesù alla donna che gli chiede la guarigione della figlia: “Non è bene prendere il pane ai figli e gettarlo ai cani!” ACCIPICCHIA! Veramente Gesù ha detto queste parole? Cosa sta accadendo realmente in questa vicenda? Sembra che Gesù stia dando della “cagna” alla donna.
Se prendiamo in considerazione la visione dei cani randagi del Medio Oriente che vi ho appena descritto, queste parole sulle labbra di Gesù sono praticamente impensabili! In effetti, questo è un testo molto controverso e ci sono molte teorie di pensiero su come dovremmo capire questo brano. Una teoria è che Gesù sapeva esattamente quello che stava facendo in questa situazione.
L’essenziale di questo aneddoto è che sta ponendo le basi per un momento didattico ai suoi discepoli. In primo luogo egli afferma che il suo ministero è limitato alle pecore smarrite d’Israele, un pensiero che nessuno dei suoi discepoli avrebbero disdegnato. Poi prosegue con questa dichiarazione scioccante del prendere il pane dei figli e di gettarlo ai cani.
Alcuni studiosi dicono che questa affermazione era un sentimento ebraico comune a quel tempo, ma con una leggera differenza: la parola greca per cane è KUON. Ma in questo caso viene usato il diminutivo della parola, KUNARIA, che dovremmo tradurre con “cagnolini” o “bestioline”.
Questa leggera differenza di forma potrebbe indicare che Gesù stava prendendo in giro la mentalità comune di quei tempo. Una mentalità che lui non condivideva particolarmente, ciò è abbastanza evidente per il fatto di averla usata per guarire la figlia della donna. Se prendiamo questo approccio, possiamo notare che la donna riprende l’umorismo di Gesù e gioca sulla sua risposta dicendo che “anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli”.
Così, quando Gesù guarisce la figlia, egli sta sottolineando il fatto che attraverso le sue azioni il suo ministero non è limitato alla casa d’Israele, ma che si estende a tutte le persone, anche a quelle che i discepoli consideravano come cani.
Questo racconto insolito dei vangeli ci costringe tutti a porci una domanda: “Chi trattiamo come cani in questo mondo? Quali sono i nostri pregiudizi ancestrali? Quali sono le persone che consideriamo non siano meritevoli di benedizione da parte di Dio?”
Alcuni rispondono che la comunità di persone gay, lesbiche, bisex e trans (LGBT) debba essere trattata come i cani. Altri hanno pregiudizi nei confronti degli immigrati, per quelli di un altro ceto sociale, per i senzatetto, per i delinquenti, etc. etc.
Spero che questo testo ci spinga ad esaminare i nostri pregiudizi e possa incontrare il Salvatore la cui grazia, misericordia e salvezza non ha limiti.
* Il Reverendo David Eck Asheville della North Carolina (USA) è un pastore della Chiesa Evangelica Luterana d’America (ELCA). Oggi può raccontarsi, senza nascondersi, nel suo blog jesuslovesgays
Testo originale: Temple Dogs