Dio ha commesso un errore con le persone transgender?
Introduzione tratta dal libro di Austen Hartke “Transforming: The Bible and the Lives of Transgender Christians” (Trasformazioni. La Bibbia e le vite dei cristiani transgender), editore Westminster John Knox Press, 2018, 225 pagine), liberamente tradotta da Diana di Torino, revisione di Giovanna di Parma
Ogni volta che vado a confrontarrmi con dei cristiani che non conoscono le persone transgender, trascorriamo i primi minuti senza affrontare le questioni che veramente interessano, ma solo girandoci intorno. Non ci sono domande tipo “Sei stato operato?” oppure “Qual è il tuo vero nome?”. (Sebbene abbia abbia ricevuto spessso queste domande, ricordo sempre che non sono domande appropriate per iniziare una conversazione). La domanda che mi viene fatta più spesso è: “Se Dio ti ha creato femmina, ma tu ti senti maschio, significa che Dio ha commesso un errore?”.
Mi sono posto questa domanda a lungo prima di fare coming out come transgender. Da adolescente credevo fermamente che tutto accadesse per una ragione e allora doveva esserci un motivo per cui Dio mi aveva creato alla nascita in corpo femminile. Sebbene, per la maggior parte della mia vita, avevo sentito che non mi sentivo una ragazza e facevo del mio meglio per ignorarlo, per respingere questo pensiero il più a fondo possibile nel mio animo. Il più grande ostacolo che ho dovuto affrontare, riguardo alla mia identità di genere, era che mi sembrava di dire a Dio che si era sbagliato.
Immaginate il mio sollievo quando cominciai a leggere i passi delle Scritture che sembravano parlare dell’identità di genere e di come Dio aveva creato il mondo! Lessi tutta la Bibbia e passai ore in libreria a studiare i racconti della creazione, l’abbigliamento nel mondo antico e il significato dell’incarnazione.
Imparai da Giobbe che talvolta nel mondo accadono cose che per noi esseri umani non hanno molto senso. Imparai da Abramo cosa vuol dire cambiare il proprio nome. Imparai dall’apostolo Filippo che a volte bisogna dire di sì a Dio, anche se non sappiamo che cosa stia facendo. E naturalmente imparai da Gesù che, dopo la resurrezione, scelse di mostrare il suo corpo ai discepoli – un corpo sfregiato e trasformato, ma sempre il suo.
Più imparavo, più mi sentivo spinto ad aprirmi verso il mondo. Volevo mostrare le parti di me stesso che avevo tenuto nascosto e lasciarle respirare alla luce del sole. Era come se sentissi il mio cuore uscire fuori dal torace, lo sentivo pulsare nello stesso modo di quando avevo cominciato a pensare di studiare in seminario.
Decisi di seguire questa chiamata e quando cominciai a parlare con altre persone transgender, descrivendo le mie esperienze, sentii che dei pezzi della mia storia mi tornavano indietro. Quando scoprii che esistevano altri cristiani transgender (chi lo sapeva?!) mi sentii come se fossi inciampato in un tesoro sepolto.
Dopo tanto tempo, stavo trovando la risposta alla mia domanda originale: “Dio ha commesso un errore?”. Personalmente, la mia risposta è no!
Non penso che Dio si sia sbagliato creandomi come sono. Dio mi ha creato con un corpo femminile alla nascita – un corpo con cui ho lottato nei primi ventisei anni della mia vita e col quale finalmente ora mi trovo a mio agio, ma Dio mi ha anche creato con la capacità di cambiare e con una mente che mi fa sentire che sono un maschio.
Credo che Dio mi abbia fatto completo, inclusa la mia identità di genere, voleva che fossi un transgender che vede il mondo con lenti diverse. Non credo che Dio abbia commesso errori. Credo che Dio mi abbia fatto transgender di proposito.
Dopo la laurea in Seminario non ero sicuro di ciò che volevo fare. In realtà volevo continuare a parlare con gli altri cristiani transgender e ad esplorare i passi delle Scritture che mi avevano fatto rivivere! Cominciai a fare video su temi teologici inerenti l’identità di genere e a postarli su YouTube e dopo un pò le persone cominciarono a commentarli.
Alcuni erano commenti meravigliosi, altri meschini, ma quelli che mi hanno colpito di più provenivano da persone transgender adolescenti o da giovani che mi ponevano domande piene di disperazione. Domande tipo: “Dio mi ama ancora, anche se sono trans?” o “Il mio pastore dice che andrò all’inferno. Cosa devo fare?”.
Ho fatto del mio meglio per indicare risorse utili (molte le troverete nella sezione Altre letture alla fine di questo testo), ma non sono riuscito a trovare qualcosa di scritto e di accessibile in cui tutte le teologie di supporto per le perone transgender fossero raccolte. Cercavo un libro scritto da persone transgender per persone transgender e per le comunità di fedeli che se ne prendono cura.
Così ho cominciato a parlare coi miei amici che si considervano cristiani transgender, chiedendo se volevano condividere alcune delle cose che avevano imparato. Di certo non ho tutte le risposte! Come bianco, bisessuale, uomo e transgender, non ho idea di cosa significhi essere un cristiano per una persona di colore, non binaria o per una donna transgender. Volevo includere delle storie con lieto fine – e altre con un finale non così ottimistico.
I cristiani transgender affrontano incredibili ostacoli nelle Chiese in tutto il mondo. Mentre alcuni di noi trovano il modo di rientrare in una comunità di fedeli che incoraggia le persone transgender, grazie a una grande fede, non tutti hanno ancora percorso quella strada per sanare le loro ferite.
Sono così grato a quelle persone che mi fanno dono del loro tempo e delle loro conoscenze, aiutandomi a realizzare questo progetto. Quando ho parlato con le persone che incontrerete in questo libro, ho concluso ogni intervista con la stessa domanda: “Pensate che Dio abbia commesso un errore?”. Stranamente, sebbene siamo tutti diversissimi, sembriamo concordare sulla risposta.
Ecco alcune delle loro risposte:
“Se c’è un errore, dipende da noi che abbiamo creato questa mentalità che limita così profondamente la creazione di Dio. Questo è l’errore. Siamo sempre state persone differenti. Abbiamo sempre riconosciuto che usare degli strumenti, in mancanza di parole, per supportare al meglio il nostro corpo, sia una buona cosa. Certamente quelli di noi che cambiano fisicamente il proprio corpo per allinearlo alla sua identità di genere, non sono certo le prime persone al mondo che hanno avuto bisogno di un aiuto per essere se stessi”. M.
“Dio ci ha creati con l’abilità di essere anche creatori e alcuni di noi hanno inventato cose stupende come procedure chirurgiche e mediche, concetti, ideologie, sistemi, comunità! Se non prendiamo parte a questo processo creativo, andiamo contro la nostra natura”. L.
“Dio non commette errori; semplicemente fa alcune cose più facili e altre un pò più difficili da trovare. Transizione non significa un errore di Dio, solo che io devo lavorare un po’ più duramente per trovare la compiutezza di vita che Dio ha scelto per me”. River
“Penso che Dio mi abbia fabbricato nel grembo di mia madre, ma mi ha anche fatto cambiare ogni giorno da allora. Dio ha messo insieme il mio corpo e la mia identità. Non sono solo una donna. Non sono solo un uomo. Sono una persona transgender. Ecco cosa voleva Dio che io fossi.” Asher
Non vedo l’ora che tu legga di più su ciascuna di queste meravigliose persone nei prossimi capitoli e dia uno sguardo alla loro fede e alle loro vite. Una piccola nota prima di proseguire: in questo libro uso la parola “queer” come sinonimo per le persone con identità LGBTQ.
Non tutte le persone gay, lesbiche, bisessuali o transgender usano questo termine per descriversi, perché, anche se è rivendicato dagli attivisti LGBTQ, storicamente è stato usato più come un insulto. Nelle interviste uso la parola “queer” soltanto per chi già la sta usando per descrivere se stesso. Se non siete sicuri se sia giusto usarla per descrivere l’identità di una persona, è sempre meglio chiederlo prima!
Allora tuffiamoci più a fondo in queste acque teologiche. Oggi i cristiani si pongono domande su quello che la Bibbia ha da dire sull’abbigliamento, sul cambiamento del proprio corpo, sui nuovi nomi e su come Dio ha creato gli esseri umani in questo mondo.
Sono grato ai cristiani transgender che hanno vissuto e studiato per anni questi temi e mi hanno fornito tante risposte affascinanti! Cominciamo chiedendoci perché la teologia per e sulle persone transgender è così importante.
> Altri testi tratti da “Transforming. La Bibbia e le vite dei cristiani transgender”