Que dit la Bible sur l'homosexualité? Que Jésus n'était pas un homophobe
Article de Claudia Lorenzo Rubiera publié sur le site Web de La conversation Europe Le 28 février 2023, traduit librement par Diandra Hocevar
Récemment, au pape François, on lui a demandé quel était son point de vue sur l'homosexualité et aurait répondu comme suit: "Je pense que [les lois du monde qui criminalisent les LGBTI] sont injustes. Les personnes ayant des tendances homosexuelles sont des filles de Dieu. Dieu les aime. Dieu les accompagne ... condamner de telles personnes est dommage. Criminaliser les personnes ayant des tendances homosexuelles est une injustice."
Ce n'est pas la première fois que le pape François se montre comme un leader progressiste quand il s'agit, entre autres, de catholiques homosexuels. C'est une position qui lui a attiré la colère de certains évêques élevés et catholiques ordinaires, à la fois sur le continent africain et dans d'autres parties du monde. Certains de ces catholiques disent que l'approche du pape François envers les problèmes LGBTI est une interprétation erronée des Saintes Écritures (ou de la Bible). Mais est-ce vraiment le cas?
La sacra Scrittura è particolarmente importante per i cristiani. Quando i leader della chiesa fanno riferimento alla “Bibbia” o alle “sacre Scritture”, in genere vogliono dire “la Bibbia come la interpretiamo noi attraverso le nostre dottrine teologiche”. Le nostre chiese hanno sempre interpretato la Bibbia attraverso le proprie visioni teologiche specifiche.
In quanto biblista, direi che i leader della chiesa che utilizzano le proprie culture e la propria teologia per escludere gli omosessuali non leggono con attenzione le sacre Scritture. Invece di fare ciò, lasciano che le loro paure patriarcali deformino la Bibbia, cercando di trovare al suo interno testi che sostengano i loro atteggiamenti di esclusione. Ci sono vari esempi nella Bibbia che sottolineano il mio punto di vista.
L’amore per Dio e per il prossimo
Il Vangelo secondo Marco, che fa parte del Nuovo Testamento, riporta che Gesù è entrato nel tempio di Gerusalemme in tre occasioni. Inizialmente, ha fatto una breve visita e si è “guardato intorno” (11:11).
Alla seconda visita, ha agito cacciando via “coloro che compravano e vendevano nel tempio, e ha rovesciato i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombi” (11:15). Gesù se la prendeva specificatamente con coloro che approfittavano delle persone più povere fra quelle che andavano al tempio.
Durante la sua terza visita, Gesù ha passato del tempo considerevole nel tempio (11:27-13:2). Ha incontrato tutti i responsabili del tempio, fra cui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani. Ciascuno di questi settori della leadership utilizzava la propria interpretazione delle Scritture per escludere piuttosto che per includere.
Le “persone ordinarie” (11:32 e 12:12) hanno riconosciuto che Gesù proclamava un vangelo d’inclusione. L’hanno abbracciato con entusiasmo mentre attraversava il tempio.
In Marco 12:24, Gesù si rivolge ai Sadducei, che erano i grandi sacerdoti tradizionali dell’antico Israele e rivestivano un ruolo importante nel tempio. Fra tutti quelli che si sono scontrati con Gesù, rappresentano il gruppo che tendeva a una posizione teologica conservatrice e utilizzava la propria interpretazione della Scrittura per escludere. Gesù ha detto loro:
“Non è per questo che siete in errore, perché non comprendete le Scritture né il potere di Dio?”
Gesù ha riconosciuto che avevano scelto di interpretare le Scritture in un modo che impediva loro di essere comprese in maniera non tradizionale. In questo modo, hanno limitato la capacità di Dio di essere diverso dalle concezioni tradizionali di quest’ultimo. Gesù diceva che Dio si rifiutava di essere proprietà esclusiva dei Sadducei. Le persone ordinarie che hanno seguito Gesù hanno capito che egli rappresentava una comprensione di Dio diversa.
Questo messaggio d’inclusione diventa ancora più chiaro quando Gesù si confronta più tardi con uno scriba (12:28). In risposta alla domanda dello scriba sulle leggi più importanti, Gesù riassume l’etica teologica del suo vangelo: l’amore per Dio e l’amore per il prossimo (12:29-31).
Inclusione, non esclusione
Coloro che vogliono escludere gli omosessuali dal regno di Dio scelgono di ignorare Gesù e si soffermano piuttosto sull’Antico Testamento – più specificatamente su Genesi 19, la distruzione delle città di Sodoma e Gomorra. La loro interpretazione di questa storia è che essa riguarda l’omosessualità. Non è così. Essa riguarda l’ospitalità.
La storia inizia in Genesi 18 quando tre visitatori (Dio e due angeli, che appaiono come “uomini”) si presentano davanti ad Abramo, un patriarca ebreo. Cosa hanno fatto Abramo e sua moglie Sara? Hanno offerto loro ospitalità.
In seguito, i due angeli hanno abbandonato Abramo e il Signore e si sono recati a Sodoma, dove hanno incontrato Lot, il nipote di Abramo. Cosa ha fatto Lot? Ha offerto loro ospitalità. I due casi di ospitalità sono descritti esattamente con lo stesso linguaggio.
Gli “uomini di Sodoma”, come li descrive la Bibbia, non hanno offerto la stessa ospitalità a questi angeli travestiti. Hanno invece cercato di umiliare loro e Lot (19:9) minacciandoli di violentarli. Sappiamo che gli uomini erano eterosessuali perché Lot, cercando di proteggere se stesso e i suoi ospiti, ha offerto loro le proprie figlie vergini (19:8).
Le viol hétérosexuel des hommes par les hommes est un acte d'humiliation commune. C'est une forme extrême d'inhospitalité. L'histoire contraste l'extrême hospitalité d'Abraham et de lot avec l'extrême inhositant des hommes de Sodoma. C'est une histoire d'inclusion, et non d'exclusion. Abraham et le lot comprenaient des étrangers; Les hommes de Sodome les ont exclus.
Couvert de Christ
Une fois qu'ils se sont retrouvés confrontés à l'Évangile inclusif de Jésus et à une lecture minutieuse de l'histoire de Sodome en tant qu'histoire de l'hospitalité, ceux qui déconnectent l'approche du pape François se tourneront probablement vers d'autres Écritures. Pourquoi? Parce qu'ils suivent une idéologie patriarcale et recherchent toute écriture qui peut soutenir leur position.
Mais les autres écrits qu'ils utilisent ont également besoin d'une lecture minutieuse. Les textes de Lévitico 18:22 et 20:13, par exemple, ne traitent pas de «l'homosexualité» comme nous la concevons de nos jours, c'est-à-dire la relation sexuelle, aimante et affectueuse entre les personnes du même sexe. Ces textes traitent des relations qui transcendent les frontières de la pureté (entre pure et impure) et l'ethnicité (Israélites et Canaani).
Dans Galati 3:28 du Nouveau Testament, l'apôtre Paolo aspire à une communauté chrétienne dans laquelle:
"Il n'y a plus de juif ou de grec, il n'y a plus d'esclave ou de libre, il n'y a plus de femme ou d'homme, parce que vous êtes tous en Jésus-Christ."
Paolo a construit son argument théologique sur la distinction Judeo-Greek, mais l'a ensuite étendu à la distinction de liber-esclaves et à la distinction d'homme-femme. Chrétiens-Toute Église appartenant à suivre Paul et l'étendre à une distinction hétérosexuelle-homosexuelle.
Nous sommes tous "couverts de Christ" (3:27): Dieu ne voit que Christ, pas notre sexualité différente.
* Gerald West Professeur d'études bibliques à l'Université du KwaZulu-Natal (Afrique du Sud)
Texte original : Que Dit la Bible sur l'Homosexualité? Jésus n'était pas un homophobe