Il coming out. Il Sacramento della fierezza
Riflessioni di Shannon Michael Pater pubblicate sul blog whereheartandmindmeet (USA) l’11 ottobre 2012, liberamente tradotte da Bruno
Il Coming Out, per me, non consiste nel dire alla gente “con chi si va a letto”. Per me, il Coming Out è un processo continuo, un viaggio verso la rivendicazione della “Fierezza” (Pride) per come siamo e chi siamo. Questa Fierezza, per me, è un sacramento.
La mia definizione preferita di sacramento è la seguente: “un segno esteriore e visibile di una grazia interiore e spirituale”. E’ vero, la mia tradizione teologica ne riconosce solo due, il Battesimo e l’Eucarestia: mi rendo conto che mi sto un po’ allontanando dall’ortodossia.
Tuttavia, il Battesimo e l’Eucarestia sono riti che la Chiesa utilizza per renderci consapevoli del fatto che noi siamo sostenuti e accompagnati nel nostro cammino, non siamo mai soli e mai abbandonati. Fierezza, per me, è il processo di continuare a crescere in questa consapevolezza, soprattutto quando la gente e la cultura intorno a me non la stanno sostenendo.
La Fierezza è accettare il fatto che si è accettati: TU SEI ACCETTATO! Paul Tillich, secondo me, l’ha detto ancora meglio: “Tu sei accettato. Tu sei accettato da qualcuno che è più grande di te, e il cui nome non conosci. Non chiedere il nome ora; forse lo troverai più avanti.
Non cercare di fare niente adesso; forse più tardi farai molto. Non cercare nulla; non compiere nulla; non proporti nulla. Semplicemente accetta il fatto che sei accettato.
Se questo ci accade, noi sperimentiamo la grazia. Dopo questa esperienza potremo non essere meglio di prima, e potremo non credere di più rispetto a prima. Ma tutto si trasforma” (Paul Tillich)
Oltre alla parola liberatrice di Tillich, ecco la mia parola pastorale per il Giorno del Coming Out (e per ogni giorno in cui ne avete bisogno): “Rifiutate di accettare il fatto che non vi accettano! Finché le vostre relazioni sono reciproche, paritarie e adeguatamente sensibili, esse sono gradite a Dio ed espressione dell’Amore di Dio”.
Tenete una posizione ferma su questo punto – con le parole del deputato John Lewis, il grande leader dei diritti civili: non rinunciate , non cedete, non mollate! Può essere facile respingere coloro che vomitano odio con cartelli e megafoni a fianco del corteo del Gay Pride; ma rifiutate anche la versione “politicamente corretta “. Rifiutate l’idea che il vostro amore è un “peccato”, ma anche quella che “siamo tutti peccatori coperti dalla grazia di Dio..” Se il vostro amore è reciproco, paritario e adeguatamente sensibile, esso non è un peccato bisognoso della grazia della redenzione!
Pensate in termini di “mancinismo”. Si dà il caso che io sia mancino. Non c’è niente di sbagliato con la mia manualità; è semplicemente parte di ciò che sono. È vero, sono una minoranza statistica; è vero, non sempre un mancino è stato accettato e si è cercato di “correggerlo”.
Ma ora sarebbe considerato ridicolo e odioso tentare di “correggere” la mia manualità o pensare di essa qualcosa di diverso da una semplice differenza. (Lo confesso: a volte è fastidioso dover girare più volte una ricevuta per trovare il verso giusto al momento del check-out…. I mancini sanno cosa voglio dire.)
Tu sei accettato! Nel giorno del Coming Out, nel modo che ritenete appropriato, vi invito a ricevere il “sacramento della Fierezza “. Proclamate chi siete, so che Dio vi sostiene e vi accompagna. Risplenda la vostra luce, ogni fiamma tremolante cacci un po’ più buio. Così va meglio, andrà sempre meglio. Vivete !
“Il coraggio di essere è il coraggio di accettare se stessi, a dispetto di [tutto] (Paul Tillich)
Testo originale: Pride as Sacrament: Coming Out