In India alcune suore cattoliche aprono un rifugio per giovani transgender allontanati dalle famiglie
Testo di Phoebe Carstens*, pubblicato su New Ways Ministry (Stati Uniti) in data 3 aprile 2025. Liberamente tradotto dai volontari del Progetto Gionata.
In India, un gruppo di suore cattoliche ha scelto di mettersi in cammino accanto alle persone transgender, aprendo un rifugio pensato per accoglierle e sostenerle in un momento di profonda vulnerabilità. È una storia di ascolto, di amore concreto e di fede che si fa gesto.
Il rifugio si chiama Jyothis Bhavan, che in sanscrito significa “casa luminosa”, ed è stato fondato dalla Congregazione della Madre del Carmelo. Sorge nella città di Kochi, nello stato del Kerala, dove una ricerca del governo locale condotta nel 2014 ha rilevato la presenza di circa 25.000 persone transgender. Nonostante questa significativa presenza, moltissime di loro continuano a essere escluse, derise, abbandonate. Secondo quello stesso studio, il 90% degli studenti transgender ha lasciato la scuola a causa di molestie, discriminazioni o umiliazioni.
È da questa realtà, così cruda e dolorosa, che nasce l’impegno delle suore. Già nel 2016 avevano dato vita a un centro educativo alternativo per chi era stato costretto ad abbandonare gli studi. Ma è stato un incontro, una di quelle occasioni che toccano il cuore, a cambiare tutto.
Suor Teslin, una delle religiose in servizio nel centro, ha visto una giovane persona transgender seduta sola alla fermata dell’autobus, in lacrime. Era lì da due giorni, senza nessun posto dove andare. Senza esitare, suor Teslin l’ha accolta e ha proposto alle sue superiori un’idea: creare un rifugio dove queste persone potessero ritrovare dignità, sicurezza e speranza. “Non avrei mai immaginato che la risposta sarebbe arrivata così in fretta”, ha raccontato.
Nel 2022 il sogno si è fatto realtà: Jyothis Bhavan ha aperto le sue porte. “Abbiamo aggiunto cibo e amore, perché si sentano a casa”, ha spiegato suor Amal Rose, descrivendo la naturale evoluzione da centro educativo a luogo di accoglienza.
Oggi il rifugio ospita persone transgender di tutte le età, anche se la maggior parte ha tra i 18 e i 25 anni. Molti sono stati rifiutati dalle famiglie o dalla società dopo aver condiviso la propria identità di genere. Attualmente, la struttura accoglie nove persone ma può arrivare fino a ventuno. Ogni residente ha sei mesi di tempo per ottenere i documenti necessari e cercare un percorso di studio o un’occupazione.
Le suore non si limitano a offrire un tetto. Accompagnano ciascuno con attenzione, cercando insieme una stabilità lavorativa e relazionale. Lavorano fianco a fianco con funzionari pubblici per agevolare il rilascio dei documenti necessari, e si fanno promotrici di un cambiamento culturale nel territorio.
Sensibilizzano autisti di autobus e risciò, parlano con i vicini, chiedono di trattare le persone transgender con rispetto e umanità. E qualcosa sta davvero cambiando. Lo racconta S. Prabhakaran, un autista di risciò: “Prima li prendevamo in giro. Ma grazie alle suore, oggi per noi sono passeggeri come tutti gli altri.”
Gopika, una delle residenti, truccatrice freelance, testimonia con gioia questo cambiamento: “Oggi possiamo camminare liberamente, salire su qualsiasi mezzo. Non riceviamo più nemmeno uno sguardo ostile.”
Negli ultimi anni, l’India ha compiuto alcuni passi avanti, come la legge del 2019 che tutela i diritti delle persone transgender e prevede servizi dedicati. Ma suor Teslin sa bene che la strada è ancora lunga: “Abbiamo ancora tanta gente da raggiungere. Vogliamo che sempre più persone trovino rifugio qui e inizino a costruirsi una vita nuova.”
Per le tre suore che gestiscono la casa, tutto questo è semplicemente vivere il Vangelo. È rendere concreto l’invito di Papa Francesco: “Dio è un Padre che non rinnega mai i suoi figli. E la nostra missione è farne esperienza.”
“Le persone transgender sono anche loro figli di Dio,” ha detto suor Rose. “Se non ce ne prendiamo cura noi, chi lo farà?”
*Phoebe Carstens è una collaboratrice di New Ways Ministry, un’organizzazione cattolica statunitense che, dal 1977, lavora per costruire ponti di comprensione tra le persone LGBTQ+ e la Chiesa cattolica.
Testo originale: Catholic Nuns Open Shelter for Transgender Young People in India