Dossier. La fede nella vita di una coppia omosessuale

La fede e la vita di coppia!
Chiaramente non posso parlare della mia relazione di coppia basata sulla fede. Io sono l’unico credente nella coppia, dato che il mio compagno è agnostico. Lui si ritiene ateo, ma crede in alcune cose, e il principio divino è qualcosa che lo oltrepassa e che lui non vuole cercare di comprendere.
Peraltro la fede e la spiritualità mi hanno portato ad essere più responsabile nella mia relazione di coppia soprattutto dopo il mio ritorno alla Chiesa. La fedeltà coniugale è di primaria importanza, anche se invecchiando, la tenerezza, la complicità e la solidarietà verso l’altro prendono spesso il sopravvento sulla passione strettamente sessuale.
Certo, il mio grande desiderio sarebbe quello di sposarmi, ma il mio compagno non è di quest’idea. Ancora più difficile parlare di matrimonio in una collocazione religiosa con qualcuno che non si sente interpellato da Dio e dalla Chiesa.
Del resto il mio compagno non si è mai burlato della mia fede, del fatto che io tengo vivo questo blog o che assisto alle ceriminie religiose. Curiosamente sembra addirittura essere fiero di me e di quello che vivo a livello della mia spiritualità.
Per questi aspetti c’è, fin dall’inizio della nostra relazione, un grande rispetto. I problemi che a volte abbiamo vissuto nello svolgersi di questo rapporto non sono più gravi di quello che ogni coppia può vivere quotidianamente e non sono mai stati collegati con la mia fede.
La fede e la sua espressione nella mia famiglia, con i miei amici o al lavoro
Curiosamente, quando ho parlato per la prima volta a mia sorella del mio cambio di appartenenza ecclesiale, non c’è stata nessuna sorpresa nè malcontento. Non ho invece affrontato l’argomento con mio fratello: la ripresa delle nostre relazioni era ancora troppo recente.
So che comunque sarei rispettato. Durante una cena, uno degli amici diceva che ogni anno faceva un ritiro all’Abbazia di Saint-Benoit du Lac e allora abbiamo parlato molto di ciò che questo periodo di sosta meditativa poteva apportargli rispetto al frequentare la chiesa ogni domenica.
Constato che per molte delle persone che mi circondano, la fede e la spiritualità non coincidono necessariamente con la Chiesa.
Spesso senza saperlo, vivono la Chiesa fuori dalle sue mura poichè spesso si preoccupano delle questioni di giustizia sociale, del benessere degli altri. In loro c’è apertura e comprensione piuttosto che il desiderio di giudicare e di condannare.
Tra loro ci sono persone di grande generosità e che amano gratuitamente. Cosa che, confessiamolo, non sempre è la prima caratteristica del bene dei cristiani o dei credenti di altre religioni.
I miei amici sanno che sono membro dell’ Eglise Unie (Chiesa Unita).
Io non impongo in nessun modo i miei punti di vista. Sia che desiderino parlarne con me oppure no, io rispetto il loro volere. Le persone nel Quebec sono ancora telmente impregnate dell’oscurantismo del cattolicesimo di prima della sua tranquilla rivoluzione, che il fatto di parlare delle cose della Chiesa è ancora più sconcertante che parlare del proprio orientamento sessuale.
Per i più giovani, e lo ritengo deplorevole, Dio, la cultura religiosa così come la storia non sono argomenti di grande interesse. Al lavoro, molte persone sanno che sono protestante e che vado in chiesa, ma ciò non è mai un argomento di discussione.
Cosa che comunque non mi ha impedito di dire ad una collega-amica che avrei pregato per lei quando ha saputo che sarebbe stata operata urgentemente per un cancro.
Nel frattempo si è rimessa molto bene.
Ha anche ripreso il lavoro. Malgrado la grandezza della massa asportata non avrà bisogno di altri trattamenti ma dovrà rimanere sotto controllo medico ogni anno. Grazie di aver pregato per lei.
Penso che la fede non debba mai tradursi in un proselitismo di conversione degli altri. La fede deve fare di noi delle persone diverse, mai superiori agli altri e aprire il nostro spirito.
La fede non deve mai trasformarci in giudici, ma fare di noi “degli ascoltatori” di Dio, della sua Parola, così come degli “ascoltatori” degli uomini e delle donne, e delle loro parole.
* I risultati del sondaggio fatto tra le persone GLBT del Groupe Foi et Fierté di Montreal (Canada) ha dato i seguenti risultati:
– Stato di fatto: Celibi 33%; Convivenza in unione libera 44%; Matrimonio civile 0%; Sposati in chiesa 22%
– Fede e vita di coppia: Coppia credente e praticante 42%; Credenti senza appartenenza ad una Chiesa 14%; Coppia di cui un componente è ateo o agnostico 14%; La fede è importante nella coppia 0%; La fede è problematica nella coppia 0%; Il congiunto ateo o agnostico rispetta la fede dell’atro 42%