La Sapienza di Dio e l’amore per mia figlia che è lesbica (Baruc 3,9–15.32–4,4)
Riflessioni di Maria, una madre cristiana con una figlia lesbica
“Ascolta, Israele, i comandamenti della vita… ascolta per conoscere la prudenza.” (Baruc 3,9)
Ci sono parole nella Bibbia che fanno rumore. Altre, invece, guariscono in silenzio. Questa pagina del profeta Baruc l’ho ascoltata durante la veglia di pasqua s mi ha colpita dolcemente, ma con forza.
Perché mia figlia – una giovane donna lesbica e credente, piena di passione e di fede – è cresciuta in un mondo che spesso le ha fatto credere che Dio potesse amarla solo a condizione che non fosse pienamente se stessa.
E io, sua madre, l’ho guardata lottare, cercare, resistere. E nel farlo, ho trovato anch’io una strada nuova per credere.
“Chi ha trovato la Sapienza? Chi ne ha conosciuto i segreti?” (Baruc 3,15)
Per tanto tempo ho pensato che la Sapienza fosse nelle risposte giuste, nel catechismo, nelle regole. Ma poi ho visto mia figlia camminare nella sua verità, e ho capito che la Sapienza è anche coraggio, è fedeltà a sé stessi, è voce che non si spegne.
L’ho vista tremare nel dirmi: “Mamma… sono lesbica.”
E mentre lei pensava di perdere tutto, io ho scoperto quanto era forte il suo cuore, e la sua fede.
In quel momento, ho sentito che Dio era con lei. E con me.
“Essa apparve sulla terra e visse fra gli uomini.” (Baruc 3,38)
Se la Sapienza ha davvero camminato tra noi, allora oggi cammina nei corpi e nei volti di chi ha imparato a non nascondersi più. Cammina in mia figlia, e in tante altre figlie e figli LGBT+ che si sono sentiti sbagliati, ma che oggi rivendicano la propria dignità.
“Essa è il libro dei decreti di Dio… chi si tiene ad essa vivrà.” (Baruc 4,1)
La Sapienza non condanna, guarisce. Non ci chiede di scegliere tra amore e fede.
E io, come madre, non voglio restare in silenzio davanti a chi giudica, a chi rifiuta, a chi parla di Dio senza conoscere il Suo abbraccio.
Perché Dio ama mia figlia. Non nonostante sia lesbica, ma perché è cosi.
“Beati siamo, Israele, perché ciò che piace a Dio è a noi rivelato.” (Baruc 4,4)
Beata sono, oggi. Perché ho imparato ad ascoltare mia figlia con orecchie nuove.
Beata sono, perché ho scoperto che Dio è più grande della mia paura.
Beata sono, perché credo in una Sapienza che si manifesta nell’amore che libera, accoglie, benedice.
E perché non c’è gioia più grande di vedere mia figlia camminare con me.