V come Valdesi. La Moderatora Valdese risponde alle domande dei volontari di Gionata

Quella Valdese è una storica chiesa evangelica italiana che ha fatto sentire la sua voce su tanti temi scomodi per far riflettere, più che per condannare, nel “nome di Dio”.
I volontari del progetto Gionata hanno posto alcune domande a Maria Bonafede, moderatora della chiesa valdese, per saperne di più su questa chiesa, sul suo impegno di donna alla guida di una chiesa evangelica; sui temi del Sinodo valdo-metodista 2009 e sul dibattito, in corso, sulla benedizione delle coppie omosessuali. Queste le sue risposte.
La Chiesa valdese e metodista è una piccola chiesa riformata con circa 30.000 membri ed è sparsa su tutto il territorio nazionale, da Milano a Trieste a Bologna, a Firenze, Napoli, Palermo e fino a Pachino. Non solo grandi città, ma anche piccoli centri.
Fino al 1848, data dei diritti civili concessi ai Valdesi dal Re Carlo Alberto, i Valdesi vivevano in una sorta di ghetto alpino. Da quella data in poi hanno aperto chiese un pò in tutto il paese, anche se quasi la metà dei valdesi vive nelle vallate del Pinerolese, Pollice e Germanasca (dette Valli Valdesi), che sono la sede storica dei valdesi.
Dal 1979 alla chiesa valdese si è unita la chiesa metodista italiana ed oggi siamo un’unica chiesa.
E chi lo sa? Credo che sia stato importante sia dal punto di vista simbolico, perché non era mai accaduto, sia dal punto di vista reale perché l’ingresso di una donna al vertice dell’esecutivo di una chiesa significa che davvero, e ad ogni livello, la chiesa è abitata da due generi e dalla loro differenza, anche se credo che questo cambiamento si potrà cogliere davvero solo nel tempo e se questo non rimarrà un “unicum”.

La mia vita è cambiata molto perché non posso avere in questi anni, per motivi di tempo, la cura di una chiesa e quindi mi manca quel sostegno, quella conoscenza diretta delle gioie e dei pesi di una comunità particolare che riempie la vita di ogni pastore/a. In un certo senso sono più sola.
É cambiata perché circa un terzo del mio tempo (qualche volta di più) sono in viaggio in Italia e all’estero, il che da un lato mi pesa ma dall’altro mi riempie di gioia e mi arricchisce molto l’incontro con le chiese e con le persone, l’incontro con culture e con spiritualità diverse.
Poi oggi mio figlio è all’università e le esigenze della famiglia sono molto diverse dal passato. D’altra parte credo che sia un bene che sia un incarico a termine, perché non sarebbe sano essere così esposti, e con un così grande carico di responsabilità, all’infinito.
La chiesa valdese si è espressa con determinazione sulle donne pastori e contro l’omofobia. Quali gli impegni per proseguire queste giuste battaglie in una società sempre più egocentrica e poco aperta alle diversità?
A mio avviso si tratta di mantenersi vigili e bene inseriti nella vita della società italiana nella quale esistono diversità a tutti i livelli ma vengono in qualche modo tacitate, nascoste, rese invisibili: penso alle molte diversità di religione e di spiritualità (la seconda religione in Italia è quella musulmana, ma sono molti i buddisti, gli induisti, i non religiosi).
I media non li interpellano mai, si fa finta che “gli altri” non esistano e così accade nei confronti di ogni diversità. E’ cambiato profondamente il nostro paese, è cambiata completamente la famiglia italiana tanto che non si può più parlare di una famiglia, ma di famiglie al plurale e di unioni diversificate, eppure l’immagine che si tende a voler dare è di un paese cattolico in cui celebrare il “family day”.
Questo è l’ assurdo che va costantemente smascherato, con vigilanza, senza stancarsi.
Quali saranno i temi principali del Sinodo 2009?
Crisi economica, come garantire accoglienza e sicurezza ai nostri fratelli e alle nostre sorelle immigrate e come vivere insieme una vita in piena comunione, laicità dello stato, giustizia. Ma anche la vita delle nostre chiese e la speranza che ci anima.
E’ un pò fermo nel senso che, a mio avviso, riprenderà forza nella misura in cui verrà posto il problema ufficialmente. Là dove un/a pastore/a o il consiglio di una chiesa riceverà la domanda di benedizione di una coppia omosessuale o lesbica interna alla chiesa, lì ripartirà la riflessione e si allargherà a tutta la chiesa.
A mia conoscenza ciò non è ancora accaduto ufficialmente.
* La pastora valdese Maria Bonafede dopo 800 anni di storia è stata la prima donna ad essere eletta, nell’agosto 2005, a capo della Tavola valdese, l’organo esecutivo del Sinodo delle Chiese valdesi e metodiste italiane.
Nata a Milano nel 1954, Maria Bonafede ha due lauree (in filosofia, conseguita presso l’Università statale di Milano ed in teologia, presso la Facoltà valdese di Roma), è sposata con un pastore ed ha un figlio di 17 anni.
Bonafede ha svolto il proprio ministero pastorale a Milano, Novara, Brescia e Roma; dal 2000 è stata vice moderatora della Tavola valdese. Ha pubblicato ianche l volume “Una porta nel cielo”, (edizioni CNT) che raccoglie una serie di sue predicazioni e riflessioni biblico teologiche. (Fonte NEV)