La mia storia di gay testimone di Geova

Testimonianza invitaci da Marco

Salve, ho 30 anni e vorrei raccontare la mia storia di gay testimone di Geova. Fin da piccolo, sono stato educato in una famiglia di testimoni di Geova. Da quando ho iniziato a capire che qualcosa in me, rispetto alla maggior parte dei miei coetanei, non andava ho sempre cercato di soffocare la mia tendenza. Arrivato ai 20 anni la speranza di innamorarmi finalmente di una ragazza, o sorella testimone, era assolutamente scarsa pur avendo provato a frequentarne.
Mi sono chiuso in me stesso pur essendo relativamente di bell’aspetto ed avendo sempre sorelle molto carine che avrebbero voluto frequentarmi, ma io dopo un po’ mi sentivo oppresso da loro e dalle loro famiglie e scomparivo.

Verso i 24 anni ho iniziato finalmente ad arrendermi all’idea di essere inequivocabilmente gay e a contattare in chat altri ragazzi. A 25 anni ci fu finalmente il primo vero innamoramento, questa volta di un ragazzo! Che bella sensazione, tutto sembrava così giusto e mi sentivo bene! Tutto diverso dal senso di oppressione che mi davano le ragazze della congregazione dei testimoni di Geova.
There was only one problem: I was still a witness of baptized and active Jehovah. I often went to the preaching of the house at home and I regularly attended the meetings twice a week. And during the free evenings I went to my boyfriend with the excuse of going out with friends (witnesses).

All this has lasted a few years, until I have no longer held up on the one hand to John's pressure (my boyfriend) to see us more often and without always hiding us and on the other to continue to lie to parents, friends, etc. who saw me less and less and did not understand what business I had at stake ...
In order not to give my parents a displeasure, and with the fear that I would lose all my friends witnesses of Jehovah (and so it was, so as to make me understand what kind of "brothers" I had), I decided to leave Giovanni to "be good" and no longer fall into temptation.

After a couple of months, however, I realized that my life was not that and I was not happy. I was gay, in a community where homosexual is considered to be the same as one who kills a person. I hated everything I was doing, and I hated myself because I didn't have the courage to rebel against this.
I had lost John for this cowardice of mine and I didn't give myself peace. Blinded by all this false respectability, I was determined to end it. One evening when my parents had gone to an meeting, I stayed at home with the excuse of the headache.

As soon as I went out, I emptied the box of tranquilizers that my mom's doctor had just prescribed for insomnia in a glass and in another a bottle of vodka to make a nice mix. I put myself on the bed waiting to leave quietly without too much effort.
What I remember after is to have woke up in a hospital bed with my parents in tears asking me the reason for that inexplicable gesture. Mom, dad, I'm gay. I'm sorry, I disappointed you. I really wanted to end it because I don't like living in this way anymore.

The following days, returning home, the air was really heavy. The idea was to dissociate me, get out of the organization of Jehovah's witnesses, but perhaps gradually, so as not to lose all friends. In fact, when a former witness meets another witness, he even loses greeting as he has, so to speak, denied teaching. I was not ready for all this, because I had no other company and I was alone.

The problem was in the family, as my brother -in -law, my sister's husband, who also witnessed Jehovah's witness to pressure saying that I would have to return to the right way trying to drown my tendency perhaps with the help of a psychiatrist!
In pratica ero un malato di mente che doveva guarire! A questo punto non ho più retto e mi sono difeso a parole dicendo che era molto probabile che io, seppur malato di mente come diceva lui, ero forse anche più uomo di lui non mancandomi assolutamente niente in questo senso.
Per tutta risposta, lui ha cominciato a menare le mani prima verso di me e in seguito verso mia mamma che, a modo suo, mi stava difendendo da quegli attacchi verbali. Per non creare un’altra situazione ancora più grave, abbiamo deciso di andarcene con i nostri lividi e non sporgere denuncia verso la polizia.

Dopo qualche giorno però, arriva la telefonata a casa di un “anziano” della congregazione che ci spiegava che mio cognato si era per così dire autodenunciato ai testimoni di Geova per quanto fatto, ma nello stesso tempo aveva denunciato anche me come gay.

Morale della favola: dopo una specie di interrogatorio davanti ad altri 4 anziani compreso mio padre, io sono stato invitato molto gentilmente a dissociarmi dall’organizzazione religiosa, e fino a qui tutto ok. Ma quello che mi ha fatto più male, è il fatto che mio padre sia stato costretto a sua volta a rinunciare all’incarico di anziano della congregazione (carica a cui teneva molto, dopo una vita di servizio fedele), in quanto gli altri anziani non gli hanno creduto e hanno pensato che lui per diversi anni mi aveva coperto durante le mie “malefatte”! Ora, chi legge non conosce né me, né mio padre.

Ma vi posso assicurare che mio padre è sempre stata una persona talmente ligia alle regole da non prendere mai nemmeno una multa per divieto di sosta! Se avesse anche solo immaginato di me, sono sicuro che mi avrebbe messo in condizione di venire allo scoperto e farmi cambiare idea. Se poi non ci fosse riuscito in nessun modo, mi avrebbe detto di lasciare i testimoni di Geova di mia iniziativa e fare la mia vita fuori casa.

Il bello arriva ora: pian piano, nel corso dei mesi e degli anni, mi sono ricreato una bella compagnia con la quale ho iniziato a frequentare anche i locali gay di Milano, prima di allora mai visti nemmeno in cartolina.
Alcune settimane dopo tutto quello che è successo, sono andato con alcuni amici in un locale gay dove non ero mai stato. Ma chi ti trovo? Il fratello tutto casa e chiesa di mio cognato! Appena divorziato dalla moglie, con un bel fusto accanto… e soprattutto testimone di Geova (tuttora)! Naturalmente, appena mi ha visto è sbiancato e si è volatilizzato!

Io non ho denunciato nessuno, per paura di mettere in difficoltà mia sorella… Ma sarebbe stato molto carino farlo anche perché, tuttora, lui frequenta gli incontri dei testimoni di Geova e gli altri “fratelli”, mettendo il piede in due scarpe e fingendo di essere “perfettino”.
In the following months, a new world opened up! I "caught" at least 3-4 my friends witnesses of Jehovah who are still part of the congregation that quietly were in hand with other boys and who inevitably whiten in the face when they saw me ... praying to me not to say anything to anyone! The last caught a week ago ...

I make myself my own: I no longer want to have anything to do in general with Jehovah's witnesses, and above all with those who take the directive between them. I write my experience because I know, I am sure, that other Jehovah's Witnesses are in the situation in which I was me. I know for sure.
It is estimated that 10 % of the world population is gay: do you want Jehovah's witnesses, or the Catholic Church, are not touched by this percentage? I don't really think! I know that, as I did, there will certainly be someone looking for advice by looking for "gay witnesses of Jehovah" in some search engine.

The advice I can give is this: if you are a boy or a gay girl, and you have parents witnesses of Jehovah or you are a baptized witness, make courage and come to the closer, or at least leave this organization! Because you know, even if what the witnesses teach in general is not wrong, for gays there is no place among them! So, either you live badly for many years, or you will make someone suffer maybe maybe making you believe that you are straight. But sooner or later the truth will come to the surface, trust me. Even in the worst way.

As far as I'm concerned, I am now happy with a boy by my side for a year and a half. It was exactly what I wanted! I hope it can last for as long as possible, but in the meantime I cannot fail to think about how long I have lost to try to please others and not to me!