Gesù muore sulla croce. Nella via crucis con i cristiani LGBT+
Meditazione di Lorenzo del Guado Giovani proposta nella Via Crucis “io credo in questo amore” tenutasi nella Chiesa di San Carlo al Lazzaretto di Milano venerdì 11 aprile 2025
C’è un filo rosso che unisce la Creazione alla Passione di Gesù. Nel racconto di Genesi, Dio, plasmato un corpo di polvere, soffia nelle sue narici un alito di vita, trasformandolo in un essere vivente: l’umanità viene creata.
L’essere umano nasce da un soffio e quel soffio che lo abita è l’essenza stessa della sua umanità, senza il quale non sarebbe che un involucro di polvere. Infatti, il termine ebraico ruah ha il duplice significato di soffio e spirito, come duplice è la natura di Gesù e del gesto che Egli compie sulla Croce.
Al culmine della sua umanità, nell’atto di morire, Gesù consegna al Padre il suo ultimo respiro. Consegna, cioè, quel soffio di vita che, come per noi, lo rendeva umano, dunque consegna la sua umanità. Ma non solo la sua, bensì l’umanità totale di ognuno e ognuna di noi: la tua felicità e la mia tristezza, la sua ansia e la nostra soddisfazione, la passione degli amanti e la delusione di un amico tradito.
Tutta la nostra umanità con le sue gioie e i suoi dolori è affidata interamente a Dio perché custodisca il soffio che ci ha donato e non si disperda nel vento.
In quel gesto però si cela anche un secondo senso. Lo stesso uomo che sulla Croce affida l’umanità a Dio, per la sua natura divina, spirando replica l’antico gesto che aveva dato origine all’umano. E come il soffio originario, quello di Gesù ridona al mondo un nuovo spirito di vita. Cristo è morto per rinnovare l’umanità, affidando tutta la storia prima di sé e benedicendo tutta quella successiva.
La Passione di Cristo è l’anno zero che taglia in due la storia del mondo e le manifestazioni prodigiose che l’accompagnano ne sono la prova. La Creazione comincia facendo venir fuori il mondo dalle tenebre. Alla morte di Gesù la Terra precipita di nuovo in quello stato primordiale per riemergere di nuovo alla luce. Il velo del tempio che celava il Santo dei Santi si squarcia nel mezzo, segno che il sacrificio di Gesù apre definitivamente a una nuova era di salvezza per tutta l’umanità.
Non ci sarà più un evento altrettanto grandioso fino alla fine dei tempi e ripercorrere la Via Crucis ci rammenta quale immenso dono abbiamo ricevuto ad essere nati nell’età della Salvezza.