Il conflitto tra il cuore e l’insegnamento dalla Chiesa sull’omosessualità di vostro figlio
Testo tratto dal libro di Susan Cottrell*, “Mom, I’m Gay”. Loving Your LGBTQ Child without Sacrificing Your Faith (“Mamma sono gay”. Come potete amare vostro figlio Lgbtq senza sacrificare la vostra fede), paragrafo 30, editore Westminster John Knox, edizione riveduta, Maggio 2016, libera traduzione di Diana
“Dio mi ha donato una figlia lesbica e vedo che Dio l’ha creata in questo modo. Siamo tutti sullo stesso cammino, solo in stadi diversi di comprensione. Permettiamo a Dio di guidarci mentre camminiamo con i nostri figli, invece che ai nostri capi religiosi o alla comunità ecclesiale. Solo così noi genitori ,che percorriamo questo sentiero, permetteremo Dio di guidare i nostri pensieri e di mostrarci amore e grazia. È veramente tutto ciò di cui abbiamo bisogno.” (Rebecca)
Questo può essere un lungo viaggio. Potreste essere stati rifiutati, condannati, e giudicati da persone che chiamavate amici, dalla vostra Chiesa e forse perfino dai vostri famigliari. Anche a me è capitato. Se siete genitori o famigliari di un ragazzo LGBT vi capisco. Se siete un Cristiano LGBT provo vicinanza per il vostro dolore e la vostra lotta. Ma lasciate che vi incoraggi, come incoraggio me stessa: dobbiamo dire il vero, anche se le nostre voci tremano. È affascinante come le cose si ripetano fino a diventare verità. Separare la verità, da un vortice di pensieri ed idee ripetute, può essere un lavoro complicato. Spero che voi abbiate trovato un po’ di pace, sia con vostro figlio, sia con Dio mentre cercate di amare come ha amato Cristo.
Spero anche che abbiate la profonda convinzione di essere dalla parte giusta, la parte giusta della storia e la parte giusta del cuore di Dio. Io lo credo. Potreste trovarvi in conflitto, tra la vostra comunità e vostro figlio. Ma la verità è che il conflitto non è tra il vostro cuore ed il cuore di Dio, il conflitto invece è tra il vostro cuore e l’insegnamento che troppe Chiese stanno ripetendo sull’omosessualità.
Ascoltate se Dio ha qualcosa da dirvi. Chiedete a Dio di parlarvi ed abbiate fiducia nella risposta (Dio parla in modo calmo e tranquillo, non con una voce grossa e spaventosa). Se Dio condanna il tuo cuore, seguirlo. Altrimenti vai in pace. Non cercare di compiacere coloro che ti criticano, non ci riuscirai mai e farai solo del male a te e alla tua famiglia. Essere fedeli a se stessi non è un fenomeno nuovo. Shakespeare 400 anni fa disse: “Essere fedeli a se stessi, come la notte segue il giorno, è non essere falsi verso nessuno”. E come Paolo riferisce l’invito di Dio: “Non aver paura, ma parla e non essere silenzioso, perché io sono con te” (Atti 18,9-10a). Anche se la vostra voce trema.
IL LAVORO DI FREEDHEARTS
Pensate a cosa vorreste dire alla vostra famiglia, alla Chiesa, a chiunque, su ciò che avete scoperto durante questo cammino. Cosa vorreste dire sull’amore della Chiesa o sulla sua mancanza d’amore? Come hanno sofferto vostro figlio e la vostra famiglia per la reazione di qualcuno verso il vostro figlio LGBT? Cosa avete scoperto sul significato dell’essere comunità? La cosa più profonda che potete fare per mutare i cuori verso le persone LGBT è raccontare la vostra storia.
* Susan Cottrell è un’insegnante cristiana che ha avuto numerose esperienze di studio della Bibbia e nel discepolato. FreedHearts è il suo blog ed anche una rete per genitori cristiani con figli LGBT, ed ha raccolto le convinzioni maturate attraverso queste esperienze nel suo libro “Mom, I’m Gay” – Loving Your LGBTQ Child Without Sacrificing Your Faith (Mamma, sono gay. Come potete amare vostro figlio LGBTQ senza sacrificare la vostra fede). Lei e suo marito sono sposati da più di 30 anni, hanno cinque figli, due delle quali sono lesbiche. Vivono a Austin in Texas (USA).