“Gli fu messo nome Gesù” (Luca 2:16-21)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
“Essere concepito nel grembo” è di per sé un’espressione pleonastica, perché ogni bambino, quando viene concepito, viene concepito “nel grembo”. Luca, che oltretutto era medico, lo sapeva bene. Infatti, quando parla del concepimento di Elisabetta, non aggiunge “nel grembo”. Parlando di Maria però lo dice: a sottolineare che il concepimento di Gesù, così straordinario, è però al contempo totalmente reale e calato nella storia.
Dal Vangelo secondo Luca 2:16-21
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.