E fissatolo, lo amò (Luca 22:14-23:56)
Riflessioni di don Fabio
Luca 22:14-23:56: “Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto…”.
Oggi, Domenica delle Palme, la liturgia propone la lettura dei due capitoli di Luca che raccontano i giorni di passione di Gesù. Una passione che, in realtà, dura da sempre e per sempre: l’Amore che Dio ha per ciascuno/a di noi.
Dei tanti dettagli di questo lungo racconto, mi sono soffermato sugli sguardi di Gesù, ed in particolare sullo sguardo tra Lui e Pietro! La parola greca che Luca utilizza è “lo sguardo pieno d’amore”. Quello stesso sguardo con cui Gesù, per tutta la sua vita, si è innamorato e innamorava! Mai uno sguardo di rimprovero. Mai uno sguardo di condanna. Eppure, da persona tradita e abbandonata, ne avrebbe avuto il diritto. E invece no!
Ecco cos’è che ci fa star ancora più male, e ci fa sentire, quasi, dei vigliacchi: lo sguardo di chi ti ama e ti perdona nonostante il tuo tradimento! Tolstoj, nel racconto di Anna Karenina, scriveva: “Nello sguardo c’è quella dolcezza e quella serietà che hanno le persone continuamente concentrate in un’unica opera amata”.
E quell’unica “opera amata” da Dio siamo ciascuno/a di noi!
Con affetto, Fabio!