Alle querce di Mamre. Il gruppo della diocesi di Cremona per l’accompagnamento delle persone omosessuali

L’origine del gruppo è da ricercarsi nella volontà di dialogo della chiesa diocesana (rappresentata dal vescovo Dante Lafranconi e dal suo incaricato, don Antonio) con il mondo dei cristiani omosessuali.
Il gruppo ha finalità esclusivamente pastorali e spirituali e si configura come uno strumento (per ora “sperimentale”) per avvicinare, nel massimo rispetto, apertura e discrezione, tutti coloro che possano trovare difficoltà a conciliare la propria fede con la propria tendenza sessuale.
Come recita quella che abbiamo definito la nostra “Carta d’identità”, il gruppo si profila come occasione per aiutare ad “accogliere in maniera serena la propria condizione omosessuale”, lontano quindi da qualunque tentativo di tipo “riparativo” o simile.
È in allestimento il sito internet del gruppo (sarà pronto con probabilità con l’inizio del nuovo anno) ed è già attivo l’indirizzo di posta elettronica: allequercedimamre@libero.it . Di seguito la “Carta d’identità” del gruppo.
Alle querce di Mamre. Il gruppo della diocesi di Cremona per l’accompagnamento pastorale delle persone omosessuali
Il gruppo Alle querce di Mamre nasce “ad experimentum” per iniziativa del vescovo di Cremona, nel dicembre del 2007.
Accogliendo l’appello di alcuni fedeli laici di orientamento omosessuale si è configurato un gruppo di persone desiderose di essere accolte e sostenute nel proprio cammino di fede, favorendo così uno spazio e dei momenti dove sperimentare anzitutto la dimensione relazionale della persona e promuovere l’accoglienza, l’incontro, il dialogo, la discussione, la riflessione.
Coordinate principali dell’accompagnamento pastorale risultano la stima reciproca, l’amicizia cordiale e soprattutto la preghiera. Il gruppo è ecclesiale ed aperto a tutti, sotto la guida di un sacerdote incaricato dal vescovo: si riunisce una o più volte al mese, secondo un calendario prestabilito e in un luogo adatto.
La centralità della persona umana
La persona umana, non la sua omosessualità, è al centro dell’attività del gruppo: la sessualità, in qualunque forma si manifesti, è componente decisiva della persona, la quale tuttavia non è totalmente riconducibile ad essa.
Molti cristiani si trovano a vivere, senza averlo scelto, un orientamento omosessuale e chiedono ai fratelli e alle sorelle credenti, di essere capiti in modo adeguato e accolti nel cammino di fede che li porti ad un incontro vitale e salvifico con Gesù Cristo e a discernere il progetto di Dio su di sé.
Il Magistero della chiesa ha un ruolo fondamentale nella crescita e nella maturazione del cristiano: anche in questo contesto, il gruppo si impegna a conoscerlo ed approfondirlo, sebbene non si limiti ad esso.
L’amore di Dio rivelato nel Signore nostro Gesù Cristo è la sorgente che alimenta ogni relazione, anche quella omosessuale se rettamente vissuta.
Nostra convinzione è che anche tra due persone dello stesso sesso sia possibile costruire un rapporto basato sul dono di sé e su una reciprocità responsabile che permetta di vivere in maniera pienamente cristiana la propria affettività.
L’identità del gruppo
La dimensione prevalentemente dialogica e pastorale del gruppo, lo impegna ad essere sempre disponibile verso tutti, anche coloro che, pur non riconoscendosi appieno negli insegnamenti morali della chiesa in tema di omosessualità, si sentono tuttavia suoi figli e restano desiderosi di condividere e confrontare le proprie idee, rifuggendo da sterili contrapposizioni e rivendicazioni.
Pur comprendendo che non poche persone omosessuali, per le ragioni più diverse, hanno maturato un senso di ostilità nei confronti della chiesa e del suo insegnamento, il nostro scopo non è quello di rinfocolare il risentimento, ma di superarlo.
La fede è vissuta dal gruppo anzitutto come cammino segnato da un’adesione cordiale al Signore Gesù, che ci attrae e ci conforta con il suo perdono sempre offerto, suggerendo obiettivi di vita sempre meglio coerenti al Vangelo.
Nella comunione ecclesiale ci si vuole porre da figli fra i figli; l’appartenenza piena delegittima ogni tentazione di stigmatizzare una chiesa sentita come “altra” da noi.
La missione del gruppo
Il gruppo “Alle querce di Mamre” si colloca nella chiesa, al servizio della chiesa e, nello specifico, della diocesi di Cremona. Suoi compiti sono:
· Offrire a chi si sente escluso dalla comunità cristiana a causa della propria omosessualità, un luogo dove poter pregare, discutere e fare comunione in modo sereno, gioioso e senza dover nascondere o dissimulare le proprie tendenze sessuali. Non però un “ghetto” o un circolo chiuso, ma un luogo dove si sosta e si transita per recuperare la dimensione comunitaria della propria fede in Cristo Signore, vissuta come membro a pieno titolo di tutta la chiesa.
· Essere occasione di approfondimento e di studio di problematiche religiose, antropologiche, filosofiche, psicologiche e morali che possano aiutare ad accogliere in maniera serena la propria condizione omosessuale, aiutando la persona a superare paure, preclusioni e timori e, nello stesso tempo, stimolare la comunità cristiana a rifuggire ogni tentazione di emarginazione delle persone omosessuali.
· Promuovere momenti di preghiera e di ascolto della Parola di Dio.
· Divenire, in prospettiva, organismo integrante della cura pastorale della diocesi di Cremona. La dimensione pastorale è sperimentata, attraverso occasioni di incontro, approfondimento e dialogo con le realtà ecclesiali che ne facciano richiesta.
· Mantenere contatti con gruppi simili di altre realtà ecclesiali, per favorire lo scambio e l’arricchimento verso un orizzonte più ampio della diocesi e, in prospettiva, universale.
· Essere un punto di riferimento per i pastori che, trovandosi a contatto con persone omosessuali, possano indicare questo gruppo, nella più assoluta discrezione e anonimato, per un dialogo sereno e pacato su tematiche inerenti l’omosessualità.
· Potrebbe nel tempo divenire il luogo dove anche i genitori o familiari di persone omosessuali, che spesso vivono in maniera drammatica la scoperta dell’omosessualità del figlio/a, possano rivolgersi per trovare conforto, consiglio e aiuto.
Come per il nostro padre Abramo, l’incontro e l’accoglienza del Signore “alle querce di Mamre” (Gn.18) si è trasformato, grazie alla sua fede, nella promessa del dono grande di una discendenza, in una speranza viva, così ci si augura che il gruppo diventi sempre meglio luogo di incontro e di accoglienza della chiesa cremonese, per esprimere più pienamente la carità e l’attenzione verso persone che spesso si sentono emarginate ed escluse dall’amore di Dio e dei fratelli, in modo da aprirsi sia alla speranza che nasce dal sentirsi amati sia alla fede che matura ulteriormente in un proficuo cammino spirituale.