A volte ritornano! L’incubo delle terapie riparative per i gay
Riflessioni di Susan Cottrell* pubblicate sul suo blog Freed Hearts (Stati Uniti) il 20 luglio 2016, liberamente tradotte da Silvia Lanzi
La cosiddetta “terapia riparativa” è di nuovo alla ribalta! Wow! Non importa che quelli che l’hanno subita raccontino di un abuso psicologico orribile, di cicatrici che durano una vita intera e della devastante ripugnanza di sé che ne consegue. Non c’è da stupirsi che la comunità medica e psichiatrica ha decretato che non solo essa abbia fallito come pratica che non ottempera al risultato sperato di cambiare orientamento sessuale – che sarebbe comunque una ragione sufficente per fermarla – ma ha anche effetti collaterali pressoché mortali: depressione, disprezzo di sé, suicidio.
Quanto pazzi, male informati e seminatori d’odio dovete essere per pensare che questa sia una buona idea? Quanto siete egoisti, ottusi, ciechi e crudeli? Questo paese non è una grande famiglia dove “il padre sa quello che è meglio”, e può imporre quello che vuole ai suoi figli sperando che questi non se ne vadano via nel cuore della notte. Questo paese non è una grande Chiesa dove le “persone che se ne occupano” tirano fuori il cristiano che c’è in noi, lo so voglia o no. Questo paese non è un luogo dove calpestare chiunque mentre si entra in politica.
O sì? Francamente, guardo in modo diffidente all’intero processo politico. Ma ciò che è sbagliato è sbagliato e non importa che idee abbiamo, abbiamo la responsabilità di denunciarlo quando lo vediamo. E suscitare la paura dei gay, per anni, ha fatto parte della politica ultra-conservatrice, causando danni incalcolabili. E adesso questo. Ancora.
La cosiddetta “terapia riparativa” o di “conversione” è sbagliata. Punto. Se non avete familiarità, ve ne parlerò un pochino. Questa “terapia” è un tentativo disperato di “debellare” l’omosessualità. E usa tutte le conoscienze che vengono in mente ai suoi inventori.
Uno degli apripista di questo incubo, Exodus International, ha chiuso i battenti anni fa e il suo presidente, Alan Chambers, ha chiesto perdono per i decenni di danni e di orribili ferite che la sua “terapia” ha causato a migliaia di persone. La gente, gente reale con cui ho parlato a tu per tu, mi ha raccontato storie terribili… Hanno usato pornografia i cui i protagonisti erano persone del sesso opposto per “stimolare l’attrazione eterosessuale”
Sono stati portati da prostitute per la stessa ragione. Hanno sottoposto i genitali ad uno shock elettrico per “bloccare l’attrazione omosessuale”
E finiamola qui. Assolutamente da pazzi.
A chi si deve credere ciecamente per fingere di credere che vada bene così? O per fare un ulteriore passo avanti e farle addirittura pubblicità?
La verità è che NON cambia l’orientamento! Non l’ha mai fatto e non lo farà mai. E’ stato un imbroglio e lo sarà sempre.
Come sappiamo, molta gente farebbe di tutto per il potere, il profitto e la vittoria. In tutti il paese ci sono programmi anti-LGBTQ che hanno come obiettivo un ritorno a livello politico su questi temi. E stiamo esportando queste nefande politiche anti LGBTQ in paesi insospettabili. L’imbroglio della “terapia riparativa (o di conversione)” ha avuto un impatto incommensurabilmente devastante sulle vite di innumerevoli persone LGBTQ.
E ora sta tornando. Questo è un disastro umano annunciato. Per favore. Basta.
** Susan Cottrell è un’insegnante cristiana con numerose esperienze nello studio biblico e nel discepolato, ha scritto il libro “Mom, I’m Gay” – Loving Your LGBTQ Child Without Sacrificing Your Faith (Mamma, sono gay. Come potete amare vostro figlio LGBTQ senza sacrificare la vostra fede). Lei e suo marito sono sposati da più di 27 anni e hanno cinque figli, uno dei quali fa parte della comunità LGBTQ. Vivono a Austin, Texas (USA).
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Testo originale: It’s Baaack! The Nightmare of Ex-Gay Reparative Therapy