Autore: Giuseppe Agostino

Un Dio che risponde. Interpretare con gli altri

Riflessioni sull’Ebraico e il pensiero biblico di Giuseppe Messina*, seconda parte Seconda Parola: “Non avrai altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo né di quanto è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro…” (Es 20, 3-5)...

Un Dio che risponde. La creazione al femminile

Riflessioni sull’Ebraico e il pensiero biblico di Giuseppe Messina*, prima parte Seconda Parola: “Non avrai altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo né di quanto è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro…” (Es 20, 3-5)...

Fa’ esistere l’Infinito. Libertà significa rischiare

Riflessioni sull’Ebraico e il pensiero biblico di Giuseppe Messina*, sesta e ultima parte Il termine etica lo conosciamo un po’ tutti e comunemente esso è collegato alla morale, all’azione buona e giusta, al bene che bisogna fare, alle buone decisioni da prendere. Con questo termine, almeno per come viene qui inteso, e come verrà ripetuto a proposito del terzo comandamento,...

Fa’ esistere l’infinito. Interpreto dunque sono

Riflessioni sull’Ebraico e il pensiero biblico di Giuseppe Messina*, quinta parte All’inizio  abbiamo sostenuto che non si tratta di comandamenti, ma di parole. La tradizione ha diffuso l’idea che le Dieci Parole fossero prescrizioni. Tuttavia la prima parola: “Io sono l’Eterno, tuo Dio”, è innanzi tutto un’informazione, non un’ingiunzione. La seconda, è vero, lo è. Infatti, è scritto: “Non avrai...

Fa’ esistere l’Infinito. Il vuoto fecondo e gli impazienti che soccombono agli idoli

Riflessioni sull’Ebraico e il pensiero biblico di Giuseppe Messina*, quarta parte Secondo i maestri del Talmud, le lettere non erano solo incise sulla pietra, ma l’attraversavano da parte a parte. Detto altrimenti, la materia che costituisce la scrittura della Legge e della rivelazione non è altro che…vuoto! Le lettere del Decalogo sono fatte di vuoto, così come diremmo di marmo...