Telecamera con vista. Gli omocristiani raccontati da un filmaker
Intervista di Silvia Lanzi, 21 luglio 2012
Probabilmente ai lettori di Gionata.org non sarà sconosciuto Eustachio79. Io ho fatto la sua conoscenza (virtuale) all’indomani del primo forum di Albano Laziale degli omosessuali cristiani.
Il suo video, postato su youtube, era una sintesi dei due giorni dell’incontro e per me, che non ci ero potuta andare, era un’occasione succosa per avere almeno un’idea di ciò che era emerso.
Così mi sono incollata allo schermo del PC. E ho avuto una bella sorpresa. Man mano che i minuti passavano, mi trovavo sempre più coinvolta. Erano interessanti gli interventi degli esponenti delle varie associazioni rappresentate al forum, ma più guardavo, e ascoltavo, più mi rendevo conto che il filmato era interessante anche per il lavoro che c’era dietro – il lavoro di quell’Eustachio79 che aveva confezionato quella mezz’ora e l’aveva postata sul web.
Incuriosita, ho iniziato a seguire il suo canale youtube e mi sono sempre più appassionata ai suoi video e ai suoi lavori tanto che, a distanza di due anni dal primo incontro, gli ho chiesto un’intervista, che lui mi ha concesso volentieri.
È stato bello farmi una chiacchierata con lui via skype. Per prima cosa gli ho chiesto come mai avesse iniziato a postare, e ancor prima, a girare i suoi filmati.
“Ho iniziato da autodidatta. Vivevo la piazza. Ero, e sono, una persona politicamente impegnata o meglio, interessata. E in piazza vedevo sempre, più o meno, le stesse persone: manifestanti e blogger (io ho iniziato così) che volevano far valere le loro ragioni. Mi sono accorto che si veniva a creare una sorta di rete, di comunità, che era quasi specchio di quella che c’era sul web.
Ho iniziato poi, come autodidatta, a girare dei filmati, per documentare cosa succedeva lì fuori. All’inizio i video erano forse un po’ lunghi e ripetitivi, ma poi, apprese quelle due o tre tecniche fondamentali è andato tutto meglio.
Ho imparato a tagliare i tempi morti, a mettere loghi e musiche, ed ecco che i miei filmati erano in rete” e devo dire che il suo canale è interessantissimo, basta dargli un’occhiata.
Un canale d’informazione, ma non solo. C’è una freschezza, un’immediatezza nei video di Eustachio che cattura.
“Mi ha ispirato molto una blogger, Lilith Sophia che, con la sua lettura della Bibbia, mostrava come spesso molti episodi fossero travisati e plasmati, a tutto vantaggio del clero.” E quasi ci tiene a dire di non essere credente. Non importa. Gionata.org non è un portale confessionale, gli ho risposto.
“Non sei credente, ma ti definiresti militante?”
“Neanche” ha risposto “mi sento più documentante. Documento spesso le fratture di un movimento fatto di tante anime che, quando non sa cosa fare, aggiunge una lettera all’acronimo LGBT – prima Q (queer frocio – ma anche strano, indefinibile); poi I (intersexual di chi possiede cromosomi sessuali maschili e femminili), e che non ha più il polso di ciò che succede.
Si parla tanto di matrimoni gay quando i miei amici, tutti etero, il matrimonio non se lo filano neanche e vanno tranquillamente a convivere”
“Un po’ controtendenza, no?”
“Non saprei, ma non credo. Ho un mio piccolo gruppo di followers abbastanza fedeli, ma non credo di dare fastidio, purtroppo. Non una denuncia per diffamazione. Nemmeno un articolo su Pontifex (un sito integralista cattolico)!” e sorride. Io lo ringrazio e chiudo il collegamento. È piuttosto impegnato, facendo parte della commissione di maturità di un istituto superiore della capitale.
Chissà se grazie a quest’articolo avrà almeno l’onore di una menzione sul famigerato sito. Glielo auguro.