For today I am a child. Non sono io. Io sono una bambina
Riflessioni* di Stefano Simonini pubblicate sul sito de La rivista intelligente il 27 dicembre 2012
L’immagine che lo specchio riflette non è la stessa che vedo io. Quel bambino troppo alto e grasso, goffo, che tutti prendono in giro e umiliano e picchiano, non sono io. Chiuso nella mia stanza, invento una vita fantastica, dalla quale ho bandito la paura di muovere un passo nel mondo. Io non sono io. Io sono una bambina. Quando sarò grande canterò il mio dolore.
Invisibile, nascosto dall’ombra nera di un pianoforte, racconterò i miei giorni oltraggiati e la gente proverà vergogna nello scoprire quanto male può fare la costrizione alla solitudine e quanta sofferenza può contenere un solo essere umano. Nel mio corpo già troppo grande si nasconde un corpo di cristallo, che un giorno si illuminerà.
Ci sarà il tempo in cui la disarmante semplicità della mia storia, raccontata dalle mie canzoni, vi farà capire che il sapere andare oltre l’apparenza è una delle grandi libertà della vita. Quando sarò grande, la vita mi ripagherà di tanto pianto.
Perché un giorno, quando crescerò, sarò una bellissima ragazza, sarò una bellissima donna. Mentre oggi che sono ancora un bambino, oggi che sono ancora un ragazzo, non so capire la crudeltà. Ma quando crescerò, sentirò il potere dentro di me, e allora diventerò una bellissima ragazza, diventerò una bellissima donna…
* Questo testo è ispirato da “For today I am a child” l’omonima canzone di Antony Hegarty (Antony and the Johnsons). Antony Hegarty cresce in California, conduce una vita isolata, nel mito di Boy George. Nel 1990 si trasferisce a New York dove trova un ambiente in grado di apprezzare la sua sensibilità ambigua e all’avanguardia. Si esibisce in locali underground, viene scoperto da Lou Reed, che lo lancia nel mondo della musica. “I am a bird now”, l’album che lo fa conoscere a livello internazionale, racconta in maniera struggente la scoperta e la conoscenza della propria diversità.