“Ho bisogno di dirti qualcosa…”. Il coming out con mio fratello
Testimonianza di Ari Hawkins pubblicata sul sito del quotidiano New York Times (Stati Uniti), liberamente tradotta da Silvia Lanzi
Verso la fine del mio primo anno delle superiori ho deciso di fare qualcosa di cui nessuno avrebbe potuto prevedere le conseguenze con assoluta certezza. Dovevo dire a mio fratello maggiore che ero gay. Siamo sempre stati vicini e non c’era nulla di lui che non sapessi. Volevo che fosse vero anche il contrario. Ricordo un caleidoscopio di immagini che lottavano in me mentre camminavo fuori dalla porta della sua stanza pensando tra me e me se mi avrebbe picchiato e se valeva la pena mentirgli ogni giorno della mia vita. Mentre mi ricordavo dei momenti passati insieme, tentavo disperatamente di cercare attraverso di loro qualche momento che mi potesse dare un’idea di come avrebbe preso la cosa. Non mi riusciva di pensare niente. Nessun ricordo a peggiorare la mia preoccupazione o a rincuorarmi. In qualche modo ho rotto i muri della mia confusione interiore e della mia paura e ho bussato alla porta della sua stanza.
“Scotty” senza volerlo gli ho parlato con un tono di voce che sembrava un appello. “Ho bisogno di dirti qualcosa, ma non voglio che tu…” La mia voce si ruppe. Non potevo trovare altre parole. Il mio cervello era paralizzato. Seguì una lunga pausa.
Non disse niente e nelle mie parole successive c’era ciò che trasforma la vita di ogni persona LGBT al mondo.
“Sono gay.” Seguì un momento di silenzio impacciato mentre lui mi fissava. Non era una persona che lasciava trasparire le sue emozioni e il monologo che seguì mi sorprese.
“Ari. Non cambia niente tra noi. Sei mio fratello. Nulla può far sì che questo non sia vero. Ti voglio bene. Ma sono preoccupato per te. Non lo meriti, ma la gente parlerà male di te. Non è giusto e non è bello, ma succederà. Mi dispiace.” Si alzò e mi abbracciò. Mentre lo faceva, pensavo a ciò che mi aveva detto.
Forse qualche persona avrebbe parlato male di me, ma è migliorato tanto nel corso degli anni e anche se mentirei scrivendo che non dovrò mai preoccuparmi delle conseguenze di essere sincero sulla mia sessualità, non penso sia qualcosa che sia in grado di rendermi la vita difficile e pericolosa. La gente è migliore di quel che pensa Scotty e non vedo l’ora che ciò si realizzi.
Testo originale: Ari Hawkins. Singer from New York