Il cammino dei cristiani omosessuali di Kairos nelle parrocchie fiorentine
Testo tratto tratto dal sito del gruppo Kairos di Firenze, cristiani omosessuali di Firenze
In una della parrocchie cattoliche di Firenze che ci ospita il Venerdì santo, di ogni anno, viene organizzato un momento di preghiera ecumenico: ogni chiesa ed ogni gruppo sono chiamati a commentare una stazione della via crucis. Ci sono protestanti, valdesi, battisti, i giovani della parrocchia, il gruppo dei gesuiti e ci siamo anche noi di Kairos, le donne e gli uomini cristiani ed omosessuali di Firenze.
Questo incontro riassume in una serata i tanti anni di cammino del gruppo Kairos, nato nel 2001 dopo il gesto disperato del gay cattolico Alfredo Ormando che, il 13 gennaio del 1998, si diede fuoco per protesta in piazza San Pietro a Roma.
Siamo attivi ormai da più di dieci anni nella diocesi fiorentina e in tutta la Toscana: siamo giovani, adulti, donne e uomini, persone in cerca di Dio, cariche di domande e di speranza che giungono a Firenze da tutta la Toscana, ma anche dall’Umbria e dall’Emilia Romagna.
Kairòs è il nostro gruppo di preghiera, d’informazione e di relazione. Siamo Chiesa, anche se talvolta la chiesa ufficiale non ci vuole, ci tiene lontani o, forse ancora peggio, fa finta di non vederci.
Inizialmente, nel 2001, ci incontravamo con un sacerdote cattolico Comboniano, quasi di nascosto e in silenzio, un po’ impauriti. Dopo qualche anno, spinti dall’ennesimo suicidio di un ragazzo omosessuale, abbiamo organizzato il 28 giugno 2007 la prima veglia pubblica per pregare per le vittime della violenza dell’omofobia. Oggi che le veglie per le vittime dell’omofobia vengono fatte in tutta Italia, e non solo, possiamo con orgoglio affermare che le abbiamo pensate proprio noi per primi!
In occasione della veglia abbiamo conosciuto la comunità valdese di Firenze che è stata per noi, per alcuni anni, una casa accogliente insieme alla Comunità delle Piagge di Don Santoro. Col passare degli anni tanti altri sacerdoti cattolici e pastori evangelici ci hanno aperto le porte: siamo entrati in varie comunità e da due anni anche la veglia per le vittime dell’omofobia è organizzata in una chiesa cattolica, in una delle tre parrocchie fiorentine che ci accoglie.
Abbiamo cercato d’incontrare il nostro attuale vescovo, ma se il suo predecessore, il Cardinale Ennio Antonelli, ci aveva ricevuto immediatamente, quello attuale non ci ha voluto mai voluto incontrare.
Ricordiamo ancora le parole che il cardinale Antonelli ci disse prima di benedirci, al termine dell’incontro in Episcopio, per incoraggiarci a continuare: “vi ringrazio perché Voi fate quella pastorale che la Chiesa ancora non sa fare”.