Il mio calvario e’ incominciato a 13 anni
Testimonianza di Marino Buzzi tratto dal sito gaynews.it del 6 aprile 2007
Il mio calvario è iniziato all’età di tredici anni, prima, in maniera ossessiva, durante le medie e poi, in modo sempre più violento, alle superiori.
Non potevo frequentare i ragazzi del paese, io ero quello effeminato, che non parlava in dialetto, che si curava e per loro ero, a seconda dei casi, la “checca”, “il frocio”, il “finocchio”. Non ci si rivolgeva mai a me in modo diverso. I professori delle medie si rendevano conto del mio disagio ma mai nessuno ha mosso un dito per difendermi.
L’idea che io fossi gay si era diffusa anche in un’altro istituto vicino al mio così, oltre agli insulti dei compagni maschi di classe, dovevo sopportare anche quello di gente che nemmeno conoscevo. L’unico amico che avevo era additato come il mio ragazzo, gli altri gli chiedevano “ma come fai a uscire con quel finocchio?”, poi, per proteggerlo, ho smesso di frequentarlo e mi sono chiuso nel mio silenzio, stavo tutto il giorno in camera mia a leggere e ad ascoltare musica.
Mi sono fatto male a una mano ma sono stato zitto perché non volevo dargliela vinta. Potrei continuare a raccontare cose del genere per ore ma, oggi, a trentuno anni sono felice di quello che sono e quando penso a quei momenti provo solo un’infinita tristezza per quei ragazzi. Ogni volta che accendo la televisione e sento la chiesa che ci offende e ci odia penso a quanto questi falsi pastori di Cristo siano lontani dall’amore di Dio.
Oggi ho letto questa terribile notizia di questo ragazzo che si è suicidato. Queste cose avvengono ogni giorno e nessuno fa niente, forse se qualcuno avesse detto a questo ragazzo che era una persona splendida e che non c’era nulla di sbagliato in lui la tragedia non sarebbe successa. Voglio esprimere tutto il mio dolore alla madre, l’unica che, probabilmente, sapeva quanto fosse bello suo figlio.