Il Pride visto attraverso gli occhi di mia nonna
Testimonianza di Giovanni di Palermo tratta dal sito gay.tv, 22 maggio 2011
Il gay pride ha aperto le sue danze tra le vie di Palermo, per il secondo anno consecutivo. Una sfilata meravigliosa, colorata, allegra, che non si è fatta scoraggiare da qualche goccia di pioggia, calda, afosa che sembrava annunciare l’inizio dell’estate palermitana.
Avevo deciso di unirmi a loro alla fine del percorso,a Piazza Castelnuovo, vedendo sfilare quelle persone dal balcone della casa di mia nonna. Udendo quelle voci vivaci provenire dalla strada, mia nonna non ha tardato a raggiungermi in balcone, ed è proprio da quel momento che inizia una lezione di vita.
Mi ha raccontato della guerra, della sua infanzia, della gente e della povertà non solo economica, ma anche di vedute, ha raccontato della paura di sfidare il sistema, di come si nasceva per crescere nell’ombra, e si imparava a farlo perchè era una protezione. Guardando quella gente sfilare per dire la sua, per non tacere, si è detta pentita di non aver fatto la differenza, ha detto di non avere più la forza nelle gambe per sfilare per dire la sua almeno questa volta.
Mi ha detto che nella sua vita non aveva mai sentito parlare di omosessualità, finchè non ha visto un gay in Tv, di essere rimasta colpita, allo stesso modo in cui rimase colpita la prima volta, quando scendendo dal suo paese montano dell’interno siciliano verso la città, vide il mare.
E mi disse di aver provato empatia verso di essi quando mi vedeva crescere come uno di loro. Ad un tratto, con il viso rigato da una lacrima mi disse che nella vita ci sono tantissime cose di cui bisognerebbe vergognarci: della perdita della fede, della mancanza di carità, dell’egoismo, ma mai vergognarsi di noi stessi, perchè noi siamo quelli che un progetto più grande vuole che noi siamo.
E orgoglioso di avere una nonna cosi grande, con una lezione nuova appresa dal mio cuore, posso dire di essere più motivato nel presenziare, perchè so che almeno io, anche solo camminando dietro quella sfilata, ho avuto modo di dire la mia.