Il Vescovo Daucourt: “alle persone omosessuali bisogna indicare dei cammini di crescita”
Riflessioni di mons. Gérard Daucourt*, vescovo di Nanterre (Francia) tratte dal settimanale cattolico La vie (Francia) n.3431, 2 giugno 2011, liberamente tradotte da Laura C.
«Il rapporto tra la dottrina e la vita è molto complesso, e non caratteristico della vita sessuale. Ci sono tanti altri campi in cui i cristiani non seguono i comandamenti della Chiesa! Chi può dare delle lezioni agli altri? Chi vive la propria sessualità in modo perfetto? Prima di essere vescovo, sono un uomo, con la sua vita, la sua sessualità, le sue forze e le sue debolezze.
E poi sono in pastore, che per vocazione ha scelto di far conoscere il vangelo. La questione è sapere se il cristiano, o chi chiede il battesimo, è in cammino o se si è stabilito in un compromesso che lo soddisfi. La conversione tocca tutta una vita, e non soltanto il campo sessuale. La posizione della Chiesa è chiara.
Si appoggia sulla sua riflessione antropologica: non si può dire che omosessualità ed eterosessualità siano equivalenti; le persone omosessuali lo sentono e lo riconoscono da sé nella maggior parte dei casi. Ma poi ci sono delle persone, dei cristiani, dei membri della Chiesa. Dobbiamo aiutarci gli uni gli altri a vivere il Vangelo, e non è a partire da un testo magistrale che si accompagna qualcuno.
Alcune delle persone che decidono di vivere in coppia trovano in questo manifestamente più serenità e cercano di essere fedeli. La questione non è di sapere prima se seguono il regolamento ma di valorizzare tutto quello che c’è di bello nella loro vita e di indicare loro dei cammini di crescita, alla luce del Vangelo.
Come nell’accompagnamento spirituale di tutte le altre persone. È il loro rapporto con Cristo che m’interessa. Ho fiducia nella coscienza di quelli che hanno il desiderio di seguirlo, e nello Spirito Santo.»
* Mons. Gérard Daucourt, nato il 29 aprile 1941, dal 2002 è vescovo cattolico di Nanterre, una delle più grandi diocesi della Francia.
Testo originale: Il faut indiquer des chemins de progrès