Imparare nuovi modi per incontrare gli altri al tempo del coronavirus
Riflessioni di Francis DeBernardo* pubblicate sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 7 aprile 2020, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Durante questa epidemia di coronavirus, molte risorse spirituali vengono diffuse via email, Facebook e altri media social. Uno dei testi che ho ricevuto, e che mi ha toccato profondamente, è la poesia/preghiera Pandemia di Lynn Ungar (vedi alla fine dell’articolo), pastora della Church of the Larger Fellowship, la congregazione online degli unitariani universalisti che non hanno una comunità locale.
I versi che più mi hanno commosso sono i seguenti:
State ben saldi.
E quando il vostro corpo ha raggiunto la fermezza, spalancate il vostro cuore.
Sappiate che siete connessi
in modi terrificanti e magnifici.
(Difficilmente potreste negarlo, ora.)
Sappiate che le nostre vite
sono nella mani di qualcun altro.
(Certo, ormai è chiaro.)
Non spalancate le mani.
Spalancate il cuore.
Spalancate le parole.
Spalancate tutti i viticci
della compassione che si muovono, invisibili,
lì dove non possiamo toccare.
Ho tre pensieri che mi sgorgano nel leggere questa poesia, da persona che si occupa del rapporto tra la Chiesa Cattolica e le persone LGBTQ.
Per prima cosa, apprezzo il suggerimento dell’autrice di utilizzare questo periodo di isolamento per rimanere tranquilli, in quiete, “ben saldi”. È un tempo per fermarsi, se pure costretti, per rimanere in quiete, tranquilli. Semplicemente, per essere. La nostra routine regolare è stata spezzata, e questo forse non è bello, ma può essere un periodo propizio per rivalutare il passato, riflettere sul presente e reimmaginare il futuro.
Questo periodo può essere un tempo propizio per riflettere sulla nostra testimonianza e il nostro attivismo per i diritti LGBTQ nella Chiesa, nella società civile, nel nostro circolo personale di parenti, amici, colleghi e vicini.
In secondo luogo, la poesia di Lynn Ungar ci ricorda che “siamo tutti connessi… difficilmente potreste negarlo, ora… le nostre vite sono nella mani di qualcun altro… certo, ormai è chiaro”.
Questo periodo di isolamento può farci apprezzare il fatto che siamo connessi gli uni agli altri. È molto importante anche ricordare che siamo connessi anche con chi non è d’accordo con noi sulle questioni LGBTQ: anche loro fanno parte della nostra famiglia cattolica. Come molti hanno fatto notare, il virus non conosce frontiere né ideologie, non discrimina nessuno, e ci riguarda tutti. In modo strano e terribile, ci sta ricordando la nostra comune, vulnerabile umanità.
Infine, in questo periodo in cui le nostre interazioni fisiche con gli altri sono limitate, questa poesia ci invita ad affidarci maggiormente ai modi invisibili di connettersi: con il cuore, le parole, la compassione.
Forse, vivere questo tempo ci insegnerà a dimostrarci l’un l’altro il nostro amore in modi invisibili e sottili. Possiamo trovare dei modi in cui diffondere il nostro amore, in modo che la nostra Chiesa e il nostro mondo siano più inclusivi, giusti ed egualitari. È un esercizio che forse ci insegnerà a perseverare, una volta che le restrizioni saranno tolte.
Le restrizioni non devono confinarci: possono essere un’opportunità di crescita, per noi e per la nostra Chiesa.
Pandemia
di Lynn Ungar
E se pensaste a questo tempo
come gli ebrei pensano allo Shabbath:
il tempo più sacro?
Smettete di viaggiare.
Smettete di comprare e vendere.
Smettete, solo per un po’,
di cercare di rendere il mondo
diverso da quello che è.
Cantate. Pregate. Toccate solamente
chi è al centro della vostra vita.
State ben saldi.
E quando il vostro corpo ha raggiunto la fermezza, spalancate il vostro cuore.
Sappiate che siete connessi
in modi terrificanti e magnifici.
(Difficilmente potreste negarlo, ora.)
Sappiate che le nostre vite
sono nella mani di qualcun altro.
(Certo, ormai è chiaro.)
Non spalancate le mani.
Spalancate il cuore.
Spalancate le parole.
Spalancate tutti i viticci
della compassione che si muovono, invisibili,
lì dove non possiamo toccare.
Promettete a questo mondo il vostro amore,
nel bene e nel male,
nella salute e nella malattia,
fin quando avremo vita.
* Francis DeBernardo lavora per New Ways Ministry dal 1992, prima come volontario poi, a partire dal 1994, come membro dello staff; dal 1996 è direttore esecutivo. Propone iniziative riguardanti cattolicesimo e tematiche LGBT nelle parrocchie, nelle diocesi, centri conferenze, università e comunità religiose in tutti gli Stati Uniti. È autore del libro Marriage Equality: A Positive Catholic Approach (Il matrimonio omosessuale. Un punto di vista positivamente cattolico). È redattore e autore di Bondings 2.0, blog quotidiano di notizie e opinioni sulle tematiche LGBT nella Chiesa Cattolica. Suoi articoli sono apparsi nelle riviste The National Catholic Reporter, Commonweal, The Advocate e The American Catholic. È stato l’oratore di punta alla conferenza su religione e tematiche LGBT tenutasi al primo World Pride di Roma nel 2000; è intervenuto anche alla conferenze interfede in occasione del World Pride di Londra nel 2012.
Testo originale: Learning New Ways to Reach Out and Touch Others