Ipocrisie? Perché la Pasqua non è più per tutti!
Riflessioni di Christine Pedotti tratte da baptises.fr (Francia) del 6 aprile 2011, tradotte e tratte da finesettimana.org
Ci avviciniamo a Pasqua, questo momento di fuoco e di gioia della fede. Pasqua!
La morte, il male, la miseria morale, la menzogna, la falsa testimonianza, il tradimento, l’insulto, tutto questo inghiottito nella morte di Gesù.
Sì, davvero, quell’uomo era il Figlio di Dio! Sì, Dio lo ha liberato dalla morte, è il Messia, il Cristo, il Salvatore. In lui la morte e il suo seguito di miserie sono vinti.
Un uomo ha attraversato la morte e il male, ed è stato liberato e, soprattutto, ha aperto una via che non può essere richiusa.
Le acque della distruzione non ci inghiottiranno, anche noi al suo seguito passeremo.
Ecco quello che celebreremo la notte di Pasqua. Ecco quello che viene celebrato nel nostro battesimo, quel passaggio attraverso la morte che ci fa risorgere alla vita, viventi della vita di Cristo, forti della promessa divina di cui siamo sicuri che si realizzerà.
Ecco perché, quella notte, rinnoveremo le promesse del nostro battesimo come una risposta gioiosa del grande passaggio che Gesù ha effettuato come primizia e che assicura la nostra liberazione.
Ecco perché, anche noi, in molte parrocchie, accompagneremo quella notte coloro che si sono preparati alla celebrazione del loro battesimo, quei catecumeni che abbiamo accompagnato lungo le tappe della loro preparazione, e con loro, esploderemo in gioiosi “alleluia” per il Dio che ci libera e che ci fa grazia.
MA… Ahimè, c’è un grande MA.
Ci sono tutti coloro a cui la nostra Chiesa rifiuterà il battesimo: Jean che ha avuto l’imprudenza di dire che era omosessuale. Escluso!
Virginie che ha un figlio con un compagno che non vuole sposarsi in chiesa perché per lui non ha senso. Niente battesimo!
Julien che ha sposato (civilmente) una donna che era stata abbandonata dal marito con due figli piccoli e che lui ha allevato come suoi.
Vive con una divorziata risposata, è adultero, quindi, a lui il battesimo è negato!
Non lo sapevate? Chiedete alle équipe di catecumenato, tutte hanno una terribile storia come quelle da raccontare.
Non amano parlarne, né i responsabili laici né i preti, perché questo ha fatto loro ribollire il sangue, rivoltare lo stomaco, spezzato l’anima.
È toccato a loro il doloroso compito di dire a coloro che avevano fame e sete di Cristo e che avevano trovato la sorgente d’acqua viva: No.
La sorgente c’è, ma non per voi, voi siete indegni. E il loro cuore ne è ancora spezzato.
Il vescovo, da parte sua, ha detto di essere desolato, ma, nella maggior parte dei casi, non si è esposto ad incontrare colui o colei a cui diceva di no. Per non lasciarsi andare né alla pietà pericolosa né alla “compassione facile”.
E poi, c’è Roma! Roma che veglia e sorveglia, e non si è mai al riparo da una denuncia! Allora tutti tacciono, rinchiusi in se stessi.
Si cerca di dimenticare, di dimenticare gli sguardi, di dimenticare i volti di coloro che avevano avuto fiducia in noi, quei poveri che abbiamo mandato via a mani vuote, coloro che avevano contemplato con amore il volto di Cristo, che si erano lasciati guardare da lui e che hanno visto il volto freddo e disumano di un’istituzione che risponde alla fede con la legge.
No, è no, definitivamente. Non è il caso di insistere, è impossibile… Impossibile, salvo “omettere” di menzionare certi “dettagli” nei dossier di battesimo.
Sembra che in certe diocesi, a mezza voce, i vescovi dicano: “Non fate troppe domande. Se non si sa, non ci sarà motivo di dire di no…”
Io ho vergogna che nella mia Chiesa, nella Chiesa di Gesù Cristo morto e risuscitato per i peccatori, venuto in questo mondo non per i sani ma per i malati, ci siano delle leggi, e degli uomini per difendere quelle leggi, che destinano i loro fratelli e le loro sorelle alla geenna!
Gesù è morto per questo? Perché a quelli dei nostri fratelli che ci chiedono pane, noi gettiamo pietre? Guai a noi se non annunciamo il Vangelo.
Guai a noi che scandalizziamo i piccoli che sono di Cristo, secondo il desiderio del cuore e dell’anima e al di fuori delle regole degli uomini.
Ma rassicuratevi, se sfruttate i vostri dipendenti, se frodate il fisco, se inquinate i fiumi, se denunciate i clandestini e le loro famiglie che vivono nelle mansarde, se mettete in pericolo la vita degli altri passando col semaforo rosso o guidando a velocità superiori a quelle autorizzate, e anche se picchiate i vostri figli, se tradite vostro marito, se violentate i vostri figli o le vostre figlie, se lasciate i vostri vecchi genitori morire di solitudine, vi basterà una piccola confessione con un bel pentimento sabato pomeriggio, e potrete, puliti e splendenti, fare la vostra “comunione pasquale”… e ricominciare già lunedì, perché siete solo un “povero peccatore”!
Sì, lo ammetto, sono arrabbiata! Sono fuori di me! Sicuramente, a 20 giorni dalla Pasqua, non è una buona disposizione d’animo.
Ma confesso che capisco colui che fece una frusta di corda per sloggiare quelli che facevano del Tempio di Dio una casa di malfattori.
Qui, abbiamo deciso di non tacere. Questi casi non resteranno penosi segreti chiusi nei nostri armadi.
Parlate, raccontate, testimoniate.
Questo non cambierà immediatamente i cuori di pietra in cuori di carne ma, almeno, tutti coloro a cui è capitato questo si sentiranno meno soli!
Testo originale: Hypocrisies?