La GMG 2016 vista con gli occhi di un giovane gay cattolico
Testimonianza scritta da uno dei ragazzi in rete con il Progetto Giovani Cristiani LGBT
Forse non sono la persona più adatta per parlare di come è stata la GMG perché ci sono andato come “tentativo di salvataggio in corner” della mia fede, perché ultimamente proprio non mi va giù, un po’ perché ho passato e sto passando un momento difficile in cui non mi sono sentito aiutato per la maggior parte del tempo, un po’ perché non riesco più a tollerare certe idee della Chiesa come istituzione che mi feriscono e mi allontanano dalla stessa… Mi è capitato di sentire a messa discorsi che mi facevano più male che bene e dunque, perché andarci, dato che dovrebbe essere un posto in cui trovare la pace?
La mia fede è sempre stata abbastanza libera e poco “appiccicosa”, faccio fatica a definirmi cattolico talvolta, ma visto che comunque ho bisogno di un luogo di culto e un riferimento mi riferisco tale, anche se molte sue cose non mi vanno a genio… Avevo un po’ di dubbi e paure sul partecipare a un evento che non era semplicemente religioso, spirituale, come il mio caro Taizé che adoro, ma era appunto CATTOLICO.
Com’è stato, considerando tutti i momenti… All’inizio ero infastidito, critico nei confronti di qualsiasi cosa sentissi di discutibile o “molto astratta” ecc. Poi ho sentito alla festa italiana per la prima volta parlare il Papa e mi è sembrato avesse uno spirito accogliente, d’amore ecc., così come dovrebbe essere…
Allora ho cominciato a chiedermi: perché dunque escludere una persona omosessuale? Non si rende conto il Papa che questi coltelli di cui parla, a volte sono proprio impugnati dalla Chiesa? Mi ha fatto riflettere il suo discorso là sugli altri che ci fanno sentire sbagliati, ma in realtà quelli sbagliati sono loro…
È stato bellissimo il momento della confessione con i nostri parroci trentini… L’esame di coscienza aveva domande interessanti e dubbi come quello di cui parlavo prima e allora ho deciso di discuterne con il parroco con cui mi sentivo a mio agio e mi sono sentito accolto e accettato, cosa che mi ha fatto stare davvero bene, perché in precedenza avevo parlato con un parroco a Madrid e il risultato era stato contrario… Mi ero sentito ancora peggio e sono stato malissimo…
Da lì ho cominciato ad apprezzare tutto di più e capisco perché il gruppo di Trento era così grande, abbiamo un sacco di parroci, frati, suore che sono fantastici e umani!
Mi è piaciuto particolarmente la condivisione, la vita comunitaria che sempre adoro e che stimola uno spirito di socievolezza e accettazione, mi sono piaciuti i bei discorsi del Papa e la loro concretezza, mi è piaciuto stare a contatto con i miei amici e percepire un bel clima con loro, mi sono piaciuti i piccoli gesti, come gli high five per la strada, i regalini, la ragazza che mi ha dato un cerotto e un disinfettante durante una preghiera perché ha visto che sanguinavo (anche se non la conoscevo), l’ospitalità dei volontari nella nostra scuola, l’avventura… ecc.