La tentazione degli omosessuali di essere di nuovo invisibili nella chiesa
Riflessioni di Sophie pubblicate sul sito cattolico “Reflexion et partage” il 28 giugno 2013, liberamente tradotte da Rita
«Noi (omosessuali) non esistiamo»: frase di un responsabile (francese) delle manifestazioni «Manif pour tous» contro il «Matrimonio omosessuale»
Si, voi siete migliaia. Si, voi non siete stati ascoltati.
Pardon! Ma noi, noi (omosessuali) siamo milioni, da secoli, a non essere ascoltati, ad essere inesistenti, invisibili, stigmatizzati, psichiatrizzati, esorcizzati, torturati, nascosti, ed ancor oggi, in certi paesi ad essere sepolti vivi! Da 30 anni le nostre maschere cadono a poco a poco, a volte con manifestazioni esuberanti, come il Gay Pride, ma più spesso dopo un lungo periodo di silenzio.
Poco a poco, finalmente possiamo dire che la nostra esistenza, la nostra appartenenza alla famiglia umana, il bambino nascosto non esiste più, il bambino vergognoso può sedere al tavolo degli altri fratelli e sorelle, abbiamo il diritto allo stesso posto, finalmente!
Ma non tutti i fratelli e le sorelle sono d’accordo: «Ah lui? lei? Ah no! non c’è problema se mangia in disparte, ma alla nostra tavola…Ah no! »
Sono la generazione degli invisibili. La mia gioia è nel vedere i giovani omosessuali più liberi e accettati, mi scalda il cuore. Ma che ritorno al passato dalle manifestazioni (contro il matrimonio gay)!
«Il governo confonde l’uguaglianza e la liceità: con ciò che è consentito davanti a Dio »!, frase di una giovane donna alla manifestazione (francese) contro il matrimonio gay.
Eccola qui la vera questione! Eccola qui la verità per i cattolici di fronte alla omosessualità: che sia considerata normale e non più come un peccato ! Le manifestazioni gridano questa paura !
Le parole di questa giovane donna, rivelano il vero motore di questa maggioranza cattolica che si nasconde dietro l’alibi dei figli, utilizzando riferimenti divini e giustificando la sua azione in nome di un preteso interdetto di ordine divino, per consolidare in un atteggiamento moralistico ed umiliante.
Mentre in un cristianesimo ben compreso,
Dio non «permette»
Dio non «punisce»
Dio non « ricompensa»
DIO TRASCINA E LIBERA. E poi… è «permesso» da Dio (se si parla in questi termini) picchiare questi uomini e donne, umiliarli e spingerli al suicidio?
Esseri umani camminano e gridano contro altri esseri umani per quello che loro sono (dove sono i diritti dell’uomo?).
Peggio ancora: dei cristiani contro altri cristiani (la storia si ripete anche se non ci sono più i roghi! So che non potete immaginare la ferita che provocate, ferita umana, ferita evangelica.
No voi non lo sapete, altrimenti non lo fareste… Le vostre parole e comportamenti sono antitetici al vangelo.
«Alzati e cammina» … Voi cercate di buttare giù tutti gli «Alzati e cammina» timidamente e dignitosamente tentati da molti anni.
Con il gruppo «Réflexion et partage», noi lavoriamo (ndr in Francia) da 13 anni al progetto di una pastorale per le persone omosessuali ed i loro parenti, umilmente, discretamente, al fine di «affrontare» l’inesistente e di permettere ad ognuno la dignità della persona.
I genitori, soprattutto i genitori cattolici (con figli omosessuali), che hanno così tante barriere erette davanti a loro, poco possono camminare con orgoglio e dignità, perché loro hanno fatto di tutto per accogliere il loro bambino, al di là di tutto… Avete sentito la devastazione che provocate nel cuore di questi genitori con i vostri discorsi?
Voglio sperare che che non lo immaginiate! La vostra paura, il vostro rigore, la vostra intolleranza, evidenziando un’attitudine intransigente e arrogante, rivela allo stesso tempo una grande FRAGILITÀ !
La fragilità di chi si vede condannato all’inesistenza se permette all’altro di essere se stesso!
Io fino ad ora non avevo mai capito che se io uscissi dalla mia inesistenza, voi entrereste nella vostra!
La vostra aria da giudici (dato che voi giudicate dopo aver deciso, al posto di Dio, ciò che è giusto e ciò che non lo è!) è solo una fuga dalla vera conoscenza dell’altro, dall’esperienza degli uomini e delle donne da voi condannati…
Parlare con noi piuttosto che parlare di noi vi appare più terrificante! Paura del contagio, forse?
La paura (forse? soprattutto?) di cambiare idea incontrando dei cristiani omosessuali che vivono gli stessi valori?
Per mesi, dalla preghiera del 15 Agosto, mi sono sentita male, male nella mia chiesa. Vado a messa senza gioia guardando i miei fratelli e sorelle cattolici pensando segretamente: “Lui? forse era lì nella manif… E lei? …”
Quando si sa che il vescovo, i sacerdoti hanno fatto distribuire volantini per tutti i partecipanti…
E io? … io torno invisibile. Mi sento male come sempre quando non potevo identificare il mio disagio. Oggi, dopo tanta violenza dichiarata, posso perché so: io mi sento RIFIUTATA e parlo a nome di tutti i miei fratelli e sorelle gay. Vivo questo rifiuto PER QUELLO CHE SONO, PERCHÉ IO SONO.
«Maria ebbe due figli, due figli di cui era fiera e giustamente, erano la sua stessa carne, il suo stesso sangue». Dio ha figli dei quali è orgoglioso, Egli non disprezza né rifiuta nulla della sua creazione. Per alcuni cristiani la vergogna sociale è così forte da fargli rinnegare anche i loro cari. Una madre che accoglie da 30 anni sua figlia e la sua compagna lo ha dimostrato agli altri!
Spiegatemelo!!!
A quasi 60 anni, l’omosessuale cattolico che io sono, non si suiciderà (non più). La tentazione di ridiventare invisibile passerà senza dubbio perché non voglio più tacere: «Dio non mi ha strappato dalla fossa per farmi tacere» dice un salmo.
Quindi giovani cattolici gay (e non solo) a causa delle vostre parole e le vostre azioni, rischiano di vivere quello che ho vissuto io tutta la vita: l’inesistenza che uccide lentamente, ma che uccide! Nel momento in cui sono riuscito a NASCERE a me stesso voi volete di nuovo uccidermi.
Nel momento in cui mi sono rialzata ed ho ricominciato, nel momento in cui ho finalmente ricostruito il puzzle della mia vita, sacrificando dimensione affettiva e sessualità, voi date un calcio a tutto il puzzle terminato! Quante ferite avete riaperto voi amici, fratelli e sorelle cattoliche. Mi cacciate dalla mia stessa tavola.
Al di là dello schiaffo alla mia dignità, della vergogna che provo a causa del silenzio dei vescovi sulla violenza sulle persone, della vergogna che ho di voi cristiani, è nel cuore stesso della mia fede, dell’amore di Dio per me, che io mi sento colpita.
Il ricatto emotivo: «Hai intenzione di ferire il bambino Gesù, se siete omosessuali» percepito come nella mia gioventù, perfettamente espresso da: «L’omosessualità è contro il piano d’amore di Dio» ha portato nella mia giovane vita di cristiana convinta una solitudine ed una divisione mortale.
Queste parole assassine, in nome dell’amore di Dio, hanno rubato la mia vita, mi hanno quasi mi ha uccisa! In altre parole mi hanno sollevato e fatto vivere, in nome dello stesso amore di Dio… Dio grazie!
Ma ecco che ci risiamo! Con altre parole, ma della stessa gravità per l’identità profonda delle persone. Il matrimonio gay (in Francia) è stato approvato. Grazie. Dignità.
Ma la ferita del rifiuto della mia famiglia, della mia chiesa, rimane.
I vostri bambini (e ce ne sono nella folla di bambini che hanno marciato con voi) un giorno, forse, potrebbero confidarvi di sentirsi gay, e e si troveranno a vivere le stesse lacerazioni psico-spirituali della nostra generazione, a meno che… le parole e la vostra casa caduta non lo accolgano e lo rendano degno di se stesso.
Alla mia età, ho abbastanza rispetto per me per non soffrire della mia differenza. La mia fiducia in Dio che libera mi porta al di là di tutto questo. Niente e nessuno fermerà la mia vita, la mia crescita e il mio dare e ricevere.
Ricordate che le persone omosessuali sono anche battezzate ed hanno la stessa missione degli altri: «essere il sale della terra e la luce del mondo».
La chiesa è la comunità di tutti i suoi figli. Voi vedete la chiesa sfigurata dagli «omosessuali». Noi vediamo la Chiesa sfigurata dal vostro comportamento. Ma la Chiesa non cessa mai di risorgere in un moto di rinnovamento perpetuo? Camminiamo umilmente col Cristo, CAMMINIAMO! La Chiesa è abitata da una ispirazione profetica e… i profeti sono «da entrambe le parti»
Testo originale: Ma tentation d’être à nouveau invisible