Le voci dei genitori. Quando il bullismo colpisce i bambini trans
Articolo di Paris Lees pubblicato sul sito del quotidiano Daily Telegraph (Gran Bretagna) il 27 marzo 2017, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Lo scorso mese una bambina trans di 11 anni è stata colpita con una pistola ad aria compressa da alcuni coetanei vicino a Manchester: l’incidente l’ha “traumatizzata”, dicono i suoi genitori. È solo uno dei molti esempi di bullismo verso i bambini transgender, dalla mamma secondo cui la figlia è troppo ansiosa per farsi nuove amiche perché “se gli adulti non riescono a capirmi e accettarmi, come potranno farlo i miei coetanei?” alla giornalista e conduttrice Dame Jenni Murray che ha recentemente affermato che le donne trans non sono “vere donne”.
Anche se i problemi delle persone persone trans sono più conosciuti di un tempo, secondo Mermaids, il gruppo di sostegno ai genitori britannici di bambini trans, c’è ancora una scarsa conoscenza dell’argomento, da cui deriva un aumento del bullismo. Le statistiche mi scoraggiano ma non mi sorprendono: in passato quasi nulla di ciò che leggevo sulle persone come me era di prima mano o basato su solidi fatti; non c’era assolutamente nessuna persona trans che venisse presa sul serio nella vita pubblica, che conducesse il telegiornale, che presentasse un programma, che sedesse in Parlamento. Quando Nadia Almada ha vinto il Grande Fratello nel 2004 ero adolescente ed era la prima volta che vedevo una persona come me sotto una luce positiva: di solito le persone trans vengono ridicolizzate o trattate con pietà e disgusto. Oggi sembra che ogni giorno salti fuori qualche commentatore male informato con una sua opinione sciocca o crudele sulle persone trans, opinione che non riesce a tenere per sé. La disinformazione è tristemente diffusa e colpisce duro i e le giovani della nostra comunità.
Nel gennaio scorso il documentario della BBC Transgender Kids: Who Knows Best (Bambini transgender: chi li conosce veramente?) ha ospitato il dottor Kenneth Zucker e il dottor Ray Blanchard, le cui teorie (secondo cui essere trans può essere una fissazione da scoraggiare) si basano sulle idee in voga negli anni ‘70 e ‘80. Le teorie di Blanchard sono state rigettate dall’Associazione Mondiale Professionale per la Salute Transgender (la più grande associazione medica tra quelle che si occupano delle persone trans) in quanto sarebbero prive di prove empiriche. Zucker è stato accusato di praticare terapie riparative su bambini trans: la sua Clinica Pediatrica di Toronto è stata chiusa dal Centro per le Dipendenze e la Salute Mentale (CAMH) nel 2015. Nel documentario è stato dato poco spazio alle migliori terapie attuali in questo campo, cosa che è stata condannata da molti genitori di bambini trans, come Diane*, madre di una bimba trans di 10 anni: “Il giorno dopo la messa in onda, mia figlia è tornata a casa e mi ha detto che un gruppetto di bambine della sua classe l’ha circondata dicendole ‘Sei un ragazzo, non una ragazza!’ e l’hanno fatta andare via”. Diane crede che questo fatto sia dovuto al documentario: “Non era mai accaduto niente di simile, negli scorsi anni era sempre stata trattata bene. Questo nuovo pregiudizio è stato estremamente scioccante per lei”.
Il documentario suggeriva che i genitori incoraggiano i figli ad essere trans ma per Diane non c’è nulla di più lontano dalla verità: “Decidere di supportare la transizione di mia figlia a scuola è stata la decisione più dura della mia vita. Ho lottato per anni per sostenere nel miglior modo possibile la mia bambina”. Lei e suo marito hanno letto tutti i saggi sull’argomento su cui hanno potuto mettere le mani prima di arrivare, riluttanti, alla conclusione che accettare loro figlio come figlia era nel loro interesse: la decisione fu “dura. Non è stata la nostra prima scelta. Ho pianto, ho pianto per paura dell’ostilità, dell’ignoranza e della violenza che potrà un giorno incontrare”.
È fondamentale, quindi, che delle problematiche trans si discuta in modo corretto. Un genitore ha scritto al sito di Mermaids lo scorso mese: “Alcuni amici che hanno guardato il documentario ora sono certi che essere trans sia qualcosa che può essere ‘riparato’… Non capiscono quanto sia offensivo negare il fatto che mio figlio è un ragazzo transgender e farlo sembrare come sbagliato”. Anche le famiglie si sentono sotto assedio: “L’ultima cosa di cui ha bisogno un genitore è sentir descrivere in maniera negativa ciò che vive ogni giorno. Noi lo facciamo perché i nostri figli siano più felici” scrive una madre a Mermaids.
La settimana scorsa il pastore David Robertson ha affermato: “Il professor Paul McHugh dell’Accademia Medica John Hopkins, una delle prime al mondo a praticare la riassegnazione chirurgica del genere, ora afferma che questo processo è così rischioso che hanno smesso di praticarla”. In realtà è vero il contrario, come ha chiarito l’Accademia stessa nel 2016: “Ci siamo impegnati a continuare a offrire interventi chirurgici alle persone trans” perché “è una buona pratica, la cura migliore per le persone trans”. La loro decisione di praticare la riassegnazione chirurgica del genere “si basa sulle prove scientifiche” ed “è benefica per i e le pazienti”. In parole povere, funziona. Robertson si è guardato dal dire che McHugh, già direttore del dipartimento di psichiatria, è andato in pensione nel 2001. McHugh, 87 anni, condanna le terapie mediche praticate sulle persone trans per via della sua ideologia religiosa: per lui l’omosessualità è “un desiderio erroneo”. Dean Hamer, già ricercatore all’Istituto Nazionale Statunitense per la Salute, afferma che McHugh utilizza “un misto di riferimenti e argomentazioni selezionati e vetusti, che mira a confondere più che a chiarire la nostra comprensione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere”. McHugh è certamente esperto in qualcosa.
Le esibizioni di ignoranza come le sparate di Robertson rischiano di persuadere genitori indecisi a non sostenere più i loro figli, proprio quando questi ne hanno più bisogno. Lo so per esperienza: la mia famiglia era male informata e non poté offrirmi il sostegno di cui avevo disperatamente bisogno negli anni della crescita. Rivangare studi ed “esperti” screditati, quando tutte le prove recenti mostrano come le persone trans vivano meglio se ricevono amore e sostegno incondizionati, è cosa facile, irresponsabile e, quel che è peggio, pericolosa. Le speculazioni basate su cattive informazioni possono mettere a rischio molte vite giovani. Dobbiamo conoscere i fatti se vogliamo davvero aiutare questi bambini.
* Il nome è stato cambiato.
Testo originale: Transgender bullying is on the rise. How can we stop misinformation spreading?