Lettera di un figlio omosessuale ai suoi genitori
Testo tratto da Acéptenme como soy*, guida per genitori con figli gay e lesbiche della PLAG Argentina del 2003, liberamente tradotto da Walter Nesci
“All’età di 17 anni ho abbandonato, senza salutare, la mia casa paterna. Nei sette anni successivi non ci sono più tornato. Il rapporto con i miei genitori, a causa della loro incapacità di comprendere l’omosessualità e alla nostra di non saper dialogare, era diventato un vero martirio che non potevo più sostenere.
Con il passare del tempo è cresciuta la mia autostima, come la comprensione nei confronti dei miei genitori. Solo adesso sono nelle condizioni di scrivere una lettera, che già avrei dovuto scrivere otto anni fa.
Però allora mi mancava la cognizione necessaria, una sana autostima e la capacità di parlare in modo rispettoso con i miei genitori. Desidero che non solo i miei genitori riflettano sul significato dell’amore paterno.
So, grazie ad amici e conoscenti, che la nostra famiglia non è l’unica ad esser in pericolo di sfaldarsi a causa dell’omosessualità. Per questo, a nome di tutti i giovani che non possono parlare, invito i genitori di venire a conoscenza di questa mia lettera.
‘Mi ammalerei se dovessi vivere in un altro modo!’
Cari genitori!Sapete che non mi piace discutere con voi, anche per me, i fraintendimenti tra noi sono estenuanti e molte volte dolorosi. Mi costa tanto parlarvi in modo tranquillo e sensato; per questo preferisco scrivere. Il mio desiderio è che noi ci conoscessimo meglio, perché sono vostro figlio ed esiste un legame tra noi, sebbene adesso vi risulta difficile accettarlo perché sono omosessuale.
So che desiderate che io formi una famiglia e vi dia dei nipotini, che diventi una persona per bene e rispettata. Per tutti noi sarebbe più facile se non fossi omosessuale, però io lo sono. Non sarebbe per me positivo, mi deprimerei e ammalerei, se dovessi vivere in modo diverso rispetto a come sto facendo adesso.
Per favore, non cercate di persuadermi a provare sentimenti che non provo. Non tentate nemmeno che io reprima i miei sentimenti positivi e sinceri. Non posso promettervi nipotini, a volte, nemmeno gli eterosessuali desiderano avere figli o non possono averli. Però, potrei trovare una persona onesta, rispettabile, degna di fiducia che mi permetterebbe di vivere un’unione che anche voi potreste apprezzare perché umana e onorevole.
Non mi perdereste, bensì invece, potreste integrare un altro membro nella nostra famiglia, potreste perfino volergli bene. Abbiate fiducia che sempre terrò conto dei valori che mi avete trasmesso.
Sono omosessuale, accettatelo, accettatemi come sono. Lasciatemi vivere la mia sessualità, i miei sentimenti, il mio amore. Temo che potreste amarmi di meno, allontanarvi, eliminarmi dalla vostra vita, in quanto desidero vivere seguendo quello che provo.
Non mi fraintendete, non voglio imporvi qualcosa che non siete in grado di accettare. Solamente vi chiedo di non chiudere gli occhi e di ascoltarmi. Abbiamo del tempo per avvinarci. Desidero che fra noi ci sia più comprensione e meno commiserazioni inutili.
Posso immaginare che il tema dell’omosessualità, ora che voi e la nostra famiglia lo sta affrontando, forse vi darà molto fastidio, perché avete paura e siete insicuri.
Osservo la società, il sensazionalismo sui giornali e in altri media, ascolto le dicerie e le chiacchiere dei vicini. Le persone sanno molto poco sull’omosessualità, sebbene già vi siano alcuni libri che forniscono informazioni oggettive e adeguate.
Dovreste ascoltare gli specialisti del settore, cercare di mettervi in contatto con omosessuali o con chi accetta, senza nessun problema, persone diverse da loro.
‘E’ la mia opportunità di amare ed esser felice’
Se tra le persone che conosco, qualcuno mi disprezza segretamente, sebbene non abbia fatto nulla di male, se non fanno nessuno sforzo per comprendere, si dimenticano ciò che c’era e che c’è di positivo in me, allora non appartengono al gruppo di persone che desidero avere come amici. Proverei molta delusione se la loro paura, a causa delle dicerie sul mio conto, fosse più forte dell’amore nei miei confronti.
Per me la sessualità è un campo nel quale tutti dovrebbero avere una propria libertà personale. Io me la prenderò, sebbene a causa di ciò susciterò, in alcuni, un sentimento di disprezzo.
Voi non dovete cercare le cause perché vostro figlio è omosessuale. Nessuno deve scegliere per lui i suoi sogni o il suo cibo preferito. Penso che noi accettiamo ciò che a nostro parere è normale, se ci creiamo problemi riguardo ciò, è solo perché agli occhi degli altri non lo è.
Io stesso non soffro di essere omosessuale; è la mia opportunità di amare ed essere felice. Però le altre persone mi rendono difficile la vita perché si infastidiscono inutilmente.
Non mi metto appositamente un cartello al collo e nemmeno ferisco la sensibilità degli altri solo per il gusto di farlo, ma non vedo nulla di male nello scambiare sguardi innamorati e sensuali, di passeggiare per il parco, anche tenersi mano nella mano o darsi un bacio.
Tutti fanno questo, magari anche suscitando gioia negli spettatori , “che bella coppia” dice la gente. Ma dopo tutto, è sempre bello quando le persone si amano, esprimono questo desiderio con le parole e i gesti.
Sarei felice se voi, i miei genitori, mi aiutaste a rafforzare la mia autostima. Le piccole ferite della vita quotidiana mi farebbero meno male. Ovviamente non posso pretendere niente da voi, come voi da me, ognuno di noi ha una propria vita per la quale è responsabile e la vive autonomamente. Mi avete dato la vita e mi avete creato.
C’era un tempo quando io dipendevo in tutti i sensi da voi. Vi siete comportatati responsabilmente con me, fin dalla nascita Per questo motivo vi sono grato .
Ora è giunto il momento di iniziare la mia propria vita, indipendente, controllata solo da me. Mi piacerebbe che voi ne faceste parte. Ma affinchè io non abbia dei dubbi sul vostro amore e interesse nei miei confronti, non dovete porre delle condizioni che io non posso rispettare e che mutilano la mia personalità.
Io vi abbandonerei o ne morirei. Non dovete prendervi la vita che mi avete donato tempo fa, né il diritto all’autodeterminazione. Non voglio essere ingrato e credo che non lo sono.
‘Adesso ha inizio la tappa nella quale io governo la mia vita’
Quando sono nato,voi riponevate grandi aspettative sulla mia persona. Questo non era e non è giusto, perché non potevate pretendere che io volessi realizzare i vostri progetti e neppure che fossi stato in grado di farlo. Non potevo nemmeno rispondervi. Tutto ciò, sicuramente vi provoca grande delusione.
Conosco cosa si prova quando un’illusione muore, ma so anche quanto è liberatorio e gratificante quando è rimpiazzata da un sogno realizzabile. Io e voi, insieme, potremmo realizzare insieme uno di questi sogni nel miglior modo possibile. Non credete?
Non avete fatto niente di male, non siete colpevoli di nulla ma nemmeno vittime. Se dovessi rimproverarvi qualcosa, sarebbe solo il fatto che avete seguito la tradizione: obbligare i figli ad obbedire ai propri genitori e realizzare le loro aspettative. Aspettative che a loro volta vi sono state trasmesse dai vostri genitori.
Per esperienza personale, so quanto è tremendamente difficile interrompere l’eterna catena, catena costituita da precetti e proibizioni, punizioni sia con le parole che con le botte, di obblighi, di obbedienza, di paura di non essere sufficientemente buono perdendo così quell’amore fittizio che solo in apparenza è amore, e che evidentemente è legato all’obbedienza.
Le generazioni precedenti alla nostra hanno vissuto secondo questa tradizione e continueranno a vivere così anche quelle future. Alla colpa solitamente corrisponde un delitto, e al delitto una vittima. Non mi sento né danneggiato né ingannato per la mia omosessualità.
In questo senso non ho nessun motivo per lamentarmi. Anche le persone eterosessuali hanno disillusioni nelle loro storie d’amore, ricevono rifiuti e vivono incomprensioni con il mondo esterno a causa del proprio carattere.
Voi per me, siete stati un modello positivo come coppia. Tuttavia sono omosessuale, i mie fratelli no. Non riesco a rilevare alcuna differenza tra me e gli altri rappresentanti del mio sesso. Ad eccezione dell’oggetto del mio desiderio. Non sono neppure atipico nel mio comportamento sessuale.
Non reputo importante fare una distinzione netta tra la mentalità psicologica femminile e quella maschile, dal momento che le differenze non sono così evidenti. Si dice che le donne sono più sentimentali, sensibili, intuitive, stabili nei loro sentimenti e passive nelle loro relazioni.
Gli uomini solitamente vengono rappresentati in modo radicalmente opposto. Io non condivido questa opinione. Tutto ciò che considero come specificamente femminile o maschile, lo trovo in me stesso, in voi e in altri, indistamente in etero o omosessuali, e in forma più o meno confacente al proprio sesso biologico.
Questa è una condizione ideale affinchè gli uomini e le donne si possano comprendere e relazionarsi. Poiché, anche loro devono sforzarsi ad identificare e accettare le proprie componenti riconducibile al sesso opposto e i loro sentimenti di affettuosa amicizia verso persone dello stesso sesso. Non si devono sentire offesi dalla mia sessualità, dalle mie caratteristiche maschili e femminili. Loro stanno bene come sono e anch’io.
Sicuramente gli avranno inculcato che l’omosessualità è un peccato contro natura. Avrei qualcosa da ridire su questo. Io vivo bene la mia natura e non smetto di appartenere a Dio. Non mi piace esporre il seguente paragone, ma anche nel regno animale, dagli elminiti alle iene e i gorilla, esiste l’omosessualità.
Il concetto di “innaturale” relazionato al comportamento animale mi sembra assurdo. Inoltre non è sufficiente vedere il sesso solo in relazione alla procreazione. Esiste anche per esprimere sentimenti che non possono essere espressi solo con le parole; serve per il proprio piacere e quello dell’altro.
Oggi non ha senso se qualcuno, contro l’omosessualità, adopera l’argomentazione medievale della funzione procreativa del sesso, in quanto ora il fattore della procreazione è secondario rispetto a quello del piacere, e non al contrario.
Nessuno proibirà seriamente alle donne e gli uomini sterili etero il diritto alla sessualità.
‘Possiamo imparare molto gli uni dagli altri!’
Cari genitori! Sono omosessuale. Accettaelo, accettatemi come sono. Lasciatemi la mia sessualità, i miei sentimenti, il mio amore. E vedete tutto il resto, visto che sono una persona con molte sfaccetature. Non mi fraintendete: non voglio mettervi pressione ad accettare qualcosa che non potete accettare.
Vi prego solamente di non chiudere gli occhi e di ascoltarmi. Abbiamo tempo per avvicinarci. Desidero che impariamo a comprenderci meglio e senza inutili commiserazioni. Abbiamo tante cose da scoprire insieme , per capirci, per vivere esperienze e condividerle insieme. Sono felice pensando ad una vita con voi vicino.
Vostro figlio
* Guida tratta dal da “Unser Kind fällt aus der Rolle” (Nostro figlio esce fuori dal coro), Bundeszentrale für Gesundheitliche Aufklärung (Centro Nazionale di Educazion della Salute), 51101 Colonia, Germnia (1994)
Testo originale: Carta de un hijo a sus padres