L’invisibilitá dei migranti Lgbt nella nostra societá
Estratto di un articolo di Vincent Larouche pubblicato sulla rivista Service Social (Canada), numero 1, 2010, p. 31–42, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Un ulteriore ostacolo alla reale integrazione delle persone gay e lesbiche provenienti dalle minoranze etnico-culturali è dato dalla loro deplorevole assenza nei principali organismi e media LGBT. È logico pensare che una loro maggiore visibilità nelle riviste, nei programmi radiotelevisivi e nei siti web a tematica omosessuale potrebbe contribuire a fugare pregiudizi e idee preconcette e a integrarle maggiormente nel mondo LGBT. Va detto anche che potenti mezzi culturali come film, romanzi, serie TV e saggi dipingono attualmente l’omosessualità e la bisessualità come fenomeni legati alla società bianca europea e nordamericana; quando vi si trovano dei personaggi omosessuali provenienti da minoranze etnico-culturali, si tratta troppo spesso di caricature che promuovono determinati stereotipi.
Un altro problema, oltre alla mancanza di visibilità mediatica, si pone per queste persone: la quasi assoluta mancanza di modelli gay e lesbici appartenenti alle comunità minoritarie. Per molti giovani e adulti LGBT tale assenza di modelli rende difficile il coming out o l’accettazione intima del loro orientamento sessuale. Il giovane presidente di Gioventù Nera in Azione, citato in precedenza, pone la seguente domanda: “Come accettarci pienamente quando nessuno attorno a noi osa farlo?”.
Mentre i media e le loro frequentazioni quotidiane sembrano rifiutare le loro caratteristiche culturali, quando non negano senza mezzi termini la loro esistenza, possono presentarsi situazioni difficili da dipanare, come nel caso delle lesbiche e bisessuali musulmane praticanti che portano abitualmente il velo per ragioni religiose, politiche e personali e vengono rifiutate dalle comunità LGBT perché considerate un freno all’avanzamento dei loro diritti.
Testo originale: Manque de visibilité médiatique et de modèles