Lo storico della Chiesa Paul Collins s’interroga sul diaconato femminile attraverso i secoli
Articolo di Paul Collins* pubblicato sul sito John Menadue – Pearls and Irritations il 17 maggio 2016, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Via di Santa Prassede è una viuzza vicina all’imponente Basilica di Santa Maria Maggiore, la chiesa romana preferita da papa Francesco. Proprio lì vicino c’è un edificio storico molto significativo: la basilica di Santa Prassede, nel vicolo che prende il nome dalla chiesa. Venne costruita dall’odiatissimo papa Pasquale I (817-824). Sarebbe bene che Francesco, alla luce della sua decisione di creare una commissione che studi la possibilità per le donne di accedere al diaconato, facesse una capatina a Santa Prassede la prossima volta che ci passerà vicino: la troverebbe davvero illuminante.
Santa Prassede è famosa per i superbi mosaici sopra l’altar maggiore e il piccolo, straordinario sacello di san Zenone. Nella lunetta settentrionale del sacello ci sono quattro donne che ci guardano dritto negli occhi, alla maniera bizantina. La donna leggermente più alta è Maria, con il suo velo azzurro, circondata dalle sorelle Prassede (che dà il nome alla chiesa) e Prudenziana. Ma è l’ultima donna che si fa notare subito: ha un inusuale nimbo rettangolare intorno alla testa, il che significa che era ancora in vita quando il mosaico venne creato. Un’iscrizione in lettere d’oro la identifica come “Theodo[ra] Episcopa”, Teodora la vescova. Era la madre di Pasquale I, ma non è per questo che veniva chiamata episcopa.
Episcopa significa “vescova”, “presbitera” o “anziana”, il che suggerisce che Teodora esercitava nella Chiesa un’autorità equivalente a quella degli uomini con il medesimo titolo. Il problema è capire esattamente cosa significassero tali titoli in quell’epoca e quale fu il ruolo di Teodora.
Questo ci porta al diaconato femminile, un ruolo molto più umile di quello di episcopa. Papa Francesco ha recentemente risposto a braccio alle domande di 900 superiore di congregazioni femminili, durante il quale si è impegnato a nominare una commissione per studiare un possibile diaconato femminile. Francesco ha ammesso che il ruolo delle diaconesse nella Chiesa primitiva “era alquanto oscuro” e si è chiesto “Erano ordinate, sì o no?”. Gli apparatchik del Vaticano saranno furiosi, o tremanti, o tutt’e due le cose di fronte a questa ennesima indelicatezza del Papa!
Con le diaconesse torniamo alla Chiesa del Nuovo Testamento. Paolo definisce Febe “diaconessa della Chiesa di Cencre” (Romani 16:1) e ci sono numerosissime prove della loro esistenza nella Chiesa antica. L’Istituto Wijngaards per le Ricerche Cattoliche nel Regno Unito ha svolto una poderosa mole di lavoro sul tema ( www.wijngaardsinstitute.com/can-women-be-priests ), su cui il fondatore John Wijngaards ha scritto numerosi libri. Anche Cipriano Vagaggini e Phyllis Zagano hanno svolto molte ricerche in merito.
Da queste ricerche risulta chiaro che il significato dell’ordinazione è cambiato. Per esempio, esistono numerosissime prove che fino al decimo secolo le donne hanno ricoperto ruoli che oggi sarebbero riservati ai preti maschi. Gary Macy ha dimostrato che le badesse ricevevano un’ordinazione ed esercitavano funzioni sacerdotali e sostiene che, secondo la concezione dell’epoca, le badesse “venivano ordinate proprio come un qualsiasi vescovo, presbitero o diacono”.
Questo implica che il significato dell’ordinazione è cambiato nel tempo; se è così, allora può cambiare ancora. Quindi, la lettera apostolica del 1994 Ordinatio sacerdotalis (OS), secondo la quale la Chiesa non ha l’autorità di ordinare le donne al sacerdozio, non può essere detta “infallibile”, nonostante fosse confermata dall’allora cardinale Ratzinger, secondo il quale questo insegnamento “è stato dispensato infallibilmente dal magistero ordinario”.
Nella OS non si fa riferimento alle diaconesse, il che induce Phyllis Zagano ad affermare che “il ritorno delle donne al diaconato ordinato diventa meno complicato” perché è “un regolamento, non una dottrina”. Non sono d’accordo: il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma inequivocabilmente: “Oggi la parola « ordinatio » è riservata all’atto sacramentale che integra nell’ordine dei Vescovi, dei presbiteri e dei diaconi” (1538); quindi l’ordinazione al diaconato è, nella concezione contemporanea, un’ordinazione sacramentale. Ma Zagano ha ragione nel dire che non c’è nessun riferimento alle diaconesse nella OS. Perché?
La Commissione Teologica Internazionale (CTI), nominata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede guidata da Ratzinger, cercò di dare una risposta e, dopo sei anni, nel 2002 “approvò un… documento non conclusivo” il quale, secondo Zagano, afferma che “i diaconi e le diaconesse ricoprivano ruoli diversi nella Chiesa primitiva” e che “il sacerdozio e il diaconato sono ministeri separati e distinti”. La CTI dovette confrontarsi con le prove irrefutabili dell’esistenza delle diaconesse nella Chiesa primitiva, che non quadravano con l’insegnamento del Catechismo sull’ordinazione, così venne detto che le diaconesse non venivano ordinate nel senso moderno del termine. Il problema è che nemmeno i diaconi (come anche i presbiteri e i vescovi) nella Chiesa primitiva venivano ordinati nel senso moderno del termine. Ecco perché la chiesa romana del nono secolo poteva tranquillamente chiamare Teodora episcopa.
Per i reazionari vaticani di oggi tutto questo è una spaventosa lattina piena di vermi, che se aperta non si sa cosa potrebbe accadere: si potrebbe persino mettere in discussione l’esclusione delle donne dal sacerdozio sancita dalla OS. Per Gerhard Müller, attuale segretario della Congregazione, le diaconesse sono “il cavallo di Troia” che potrebbe portare alle donne vescovo.
Quello che le persone come Müller non riescono proprio a capire è il concetto di sviluppo teologico. La concezione dell’ordinazione oggi è diversa da quella in vigore nella Chiesa primitiva, o nel decimo secolo, o nel basso Medioevo; non esiste quindi nessuna ragione per cui lo sviluppo delle concezioni teologiche non possa continuare oggi, aprendo alle donne tutti i ministeri ordinati.
* Paul Collins è storico della Chiesa e autore di The Birth of the West (2013).
Testo originale: PAUL COLLINS. ‘Theodora the Bishop’: Pope Francis and Women Deacons