L’orientamento sessuale e i giovani. Guida per il personale della scuola
Guida edita dall’American Psychological Association (Associazione degli Psicologi Americani, APA), liberamente tradotta da Innocenzo
Pubblichiamo per intero, dopo averne dato ampi estratti, questo interessante documento che è stato redatto da psicologi, consulenti, psichiatri, esperti legali ed insegnanti dell’Associazione degli Psicologi Americani (APA) per offrire una piccola guida al personale della scuola sul tema dell’orientamento sessuale nei giovani.
Perche quanti lavorano con gli adolescenti imparino ad affrontare, in modo appropriato, le discussioni con i ragazzi sull’omosessualità e possano così contribuire a farli crescere in un ambiente privo di pregiudizi.
I dibattiti nella nostra società sull’omosessualità stanno sempre più coinvolgendo le scuole. I Presidi, gli insegnati e il personale scolastico perciò necessitano di appropriate informazioni che gli aiutino a capire e a risolvere queste controversie.
Questo documento è stato sviluppato da un team di associazione religiose, psichiatriche e scolastiche che condividono un idea riguardo la salute e l’istruzione di tutti gli studenti delle scuole, anche omosessuali, ovvero che si debba garantire a tutti gli studenti un’opportunità per accrescere il loro apprendimento scolastico e favorire la propria crescita in un ambiente sicuro e accogliente.
La pubblicazione di questo articolo si è resa necessaria anche a causa dall’aggressiva diffusione della “Terapia riparativa” e della “ Fede trasformante”.
La terapia riparativa è una psicoterapia che vuol eliminare i desideri sessuali individuali verso le persone del proprio sesso, ed è detta “Fede trasformante” in quanto utilizza la religione per eliminare tali desideri.
Dalla metà degli anni ’80 alcune organizzazioni hanno investito risorse significative nella promozione della terapia riparativa e della fede trasformante, sia attraverso la stampa, sia con conferenze ad hoc, sia su giornali e canali televisivi.
Questo articolo fornisce delle informazioni elaborate da psicologi, da consulenti, psichiatri, esperti legali ed insegnanti che sono consapevoli dello sviluppo dell’orientamento sessuale nei giovani e sono volte a contrastare i danni della terapia riparativa.
Si spera che coloro che lavorano con gli adolescenti rivedranno le loro considerazioni attraverso le informazioni scientifiche gli saranno fornite e vi attenzione, impareranno così ad affrontare in modo appropriato i dibattiti sull’omosessualità, quando queste discussioni si verificheranno nelle scuole.
Lo sviluppo dell’orientamento sessuale
Lo sviluppo dell’orientamento sessuale è una componente dell’identità dell’individuo ed è formata da molte componenti, come la cultura, l’etnia, il genere e i caratteri della personalità.
L’orientamento sessuale è definito come l’orientamento emotivo, romantico, sessuale o un’attrazione affettiva che un individuo sente verso un altro individuo. Orientamento che non è costante, in altre parole non si è esclusivamente omosessuali o eterosessuali ma si possono provare vari gradi di attrazione per entrambi i sessi che si sviluppano e consolidano con il tempo, infatti diverse persone realizzano in momenti diversi della loro vita che sono eterosessuali, gay lesbiche o bisessuali.
Invece il comportamento sessuale non è necessariamente equiparabile all’orientamento sessuale. Molti adolescenti, così come alcuni adulti, possono sentirsi omosessuali o bisessuali senza aver avuto nessuna esperienza sessuale. Mentre molti i giovani che hanno avuto esperienze sessuali con persone dello stesso sesso non per questo si reputano gay o bisessuali.
Ciò è particolarmente importante durante l’adolescenza, che va considerata come un periodo di sperimentazione, caratteristica propria di questa età di passaggio.
Gli adolescenti gay lesbiche e bisessuali seguono spesso un percorso di sviluppo mentale assai simile, ma abbastanza differente da quello seguito dagli adolescenti eterosessuali.
Infatti gli adolescenti omosessuali e bisessuali devono affrontare spesso pregiudizi, discriminazioni e subire i messaggi violenti provenienti dal mondo della scuola e dalla società.
Tali comportamenti ledono negativamente la loro salute psichica e la loro crescita. Questi studenti con più probabilità abbandoneranno l’istruzione scolastica a causa della paura o perché minacciati da altri studenti, a causa del bullismo nelle scuole. L’avanzamento della terapia riparativa e della fede trasformante, con molta probabilità, aumenterà il rischio di molestie, offese e paure.
Per queste regioni gli adolescenti gay, lesbiche e bisessuali fanno frequentemente esperienza dell’isolamento dagli altri o della paura di essere stigmatizzati, della mancanza di sostegno da parte di persone nella stessa condizione o da parte della loro famiglia.
Inoltre gli adolescenti omosessuali e bisessuali hanno poche possibilità di osservare esempi positivi negli adulti omosessuali, che a causa dei pregiudizi culturali sono i gran parte invisibili.
Questo isolamento e la mancanza di sostegno comporta tra gli adolescenti un alto tasso di disturbi emotivi, di tentati suicidi, di comportamenti sessuali a rischio e di uso di sostanze stupefacenti, rispetto agli studenti eterosessuali.
Ma una causa della loro paura di essere minacciati o feriti va anche ricercata nel fatto che gli adolescenti omosessuali sono meno propensi a chiedere aiuto.
Perciò è importante che l’ambiente in cui vivono sia aperto e accogliente, in modo da far si che essi si sentano a loro agio e giungano a condividere i loro pensieri ed i loro timori. Per creare un ambiente realmente accogliente il personale scolastico deve necessariamente comprendere la natura dello sviluppo dell’orientamento sessuale ed essere di sostegno allo sviluppo corretto dei giovani.
Il “Coming out” – letteralmente “venire fuori” – è il momento in cui le persone si riconoscono come gay, lesbiche e bisessuali e di conseguenza lo rivelano ad altri. Questa fase è differente per ogni ragazzo, e comunque la maggioranza dei ragazzi rivela agli altri il proprio orientamento sessuale nel seguente ordine:
– ad altri ragazzi gay, lesbiche e bisessuali;
– a persone eterosessuali a loro care;
– ai familiari a loro vicini;
– e finalmente ai genitori.
Molte persone si domandano perché gli adolescenti e gli adulti sentano il bisogno di “venir fuori” e di rivelare il loro orientamento sessuale agli altri. E’ questa l’espressione di una normale tendenza umana a voler condividere informazioni personali su se stessi con gli altri persone che ci stanno vicine, per essere considerati ragazzi omosessuali o bisessuali.
Infatti è normale per i ragazzi condividere con amici e famiglia la loro ultima infatuazione o su come trascorrono il fine settimana. Questa stessa fase però è spesso abbastanza difficile per i ragazzi omosessuali e bisessuali perché esiste una forte e (ben fondata) paura di essere rifiutati dagli altri.
La Terapia riparativa
Il termine “terapia riparativa” si riferisce ad un una precisa psicoterapia che punta a eliminare il desiderio omosessuale utilizzata da coloro che ritengono l’omosessualità come un disordine psichico.
Il più importante aspetto della terapia riparativa, nota anche come “Terapia della riconversione”, è basato su una idea dell’omosessualità che è stata rifiutata da tutti i principali psicologi e psichiatri.
L’American Academy of Pediatrics, l’American Counseling Association, l’American Psychiatrics Association, l’American Psychological Association, la National Association of school Psychologists e la Nation Association of Social Workers, che insieme rappresentano più di 477.000 psicologi e psichiatri americani, sono concordi nell’affermare che l’omosessualità non è un disordine psichico e quindi non necessita di “cure”.
Il manuale di diagnostica e di statistica dei disordini psichiatrici, pubblicato dall’Associazione Psichiatrica Americana (APA) che definisce i modelli di riferimento della psichiatria non include l’omosessualità, ne la considera un disordine psichico.
Inoltre tutti gli altri principali ordini professionali hanno sempre sostenuto l’Associazione Psichiatrica Americana quando nel 1973 ha cancellato l’omosessualità come disordine psichiatrico.
Perciò l’idea che l’omosessualità vada intesa come disturbo psichiatrico e che l’esistenza e la rilevanza dei desideri sessuali, tra persone dello stesso sesso, non è normale e mentalmente non salutare non è sostenuta da nessuna associazione di Psicologi e Psichiatri.
Nonostante l’unanimità di Psicologi e Psichiatri sulla normalità dell’omosessualità, la teoria della “Terapia Riparativa” è stata recentemente adottata da associazioni conservatrici che la promuovano attraverso i media. A causa dell’avanzamento aggressivo della terapia riparativa, alcune associazioni di psicologi e psichiatri hanno recentemente pubblicato alcune dichiarazioni sulla suddetta terapia:
L’American Academy of Pediatrics nella sua dichiarazione sull’omosessualità e fasi adolescenziali ha affermato che la confusione sull’orientamento sessuale non è inusuale durante l’adolescenza. Una consulenza può essere utile per i giovani che sono incerti riguardo il loro orientamento sessuale o per coloro che sono incerti su come esprimere la loro sessualità, quindi potrebbe essere utile una consulenza intesa come psicoterapia e come misura chiarificatrice.
Invece la terapia diretta specificatamente al cambiamento dell’orientamento sessuale è fortemente controindicata, dal momento che può provocare sensi di colpa e ansia, mentre riesce in maniera minima o in nessun modo a ottenere cambiamenti sull’orientamento sessuale.
L’American Counseling Association (ACA) ha adottato invece una risoluzione che si oppone decisamente a definire i giovani omosessuali come “mentalmente malati” a causa dell’orientamento sessuale ed invece sostiene la diffusione di dettagliate informazioni sull’orientamento sessuale e sulla salute mentale, oltre ad appropriati interventi da contrapporre ai pregiudizi sull’omosessualità, spesso basati sull’ignoranza o su concetti errati riguardanti l’orientamento sessuale.
Successivamente nel 1999 la Conferenza Mondiale ACA ha adottato una posizione di censura per quanti promuovono la terapia riparativa per la cura delle persone omosessuali.
L’American Psychiatric Association nella sua presa di posizione sulla “terapia e stati dell’orientamento sessuale” afferma che i rischi potenziali del trattamento con la terapia riparativa, sono senza dubbio importanti e comprendono: depressione, ansietà, e comportamenti auto-distruttivi, poiché questa terapia alimenta i pregiudizi e preconcetti contro l’omosessualità e può rinforzare l’odio verso se stessi; come hanno già sperimentato molti pazienti sottoposti a terapia riparativa che raccontano come gli sia stato detto che le persone omosessuali sono persone sole e infelici, che non raggiungono mai la felicità o soddisfacenti relazioni interpersonali.
L’Associazione Nazionale degli Operatori Sociali nella sua risoluzione stabilisce che occorre incoraggiare la non discriminazione delle persone gay, lesbiche e bisessuali ed anzi promuovere la conoscenza della loro cultura.
Infatti l’isolamento sociale delle persone gay lesbiche e bisessuali, costituisce la principale motivazione che spinge alcune di queste alla ricerca del cambiamento del proprio orientamento sessuale attraverso terapie che vogliono favorire il cambiamento dell’orientamento omosessualità perché ritengono che questo sia patologico e liberamente scelto.
Inoltre non esistono dati che dimostrano l’efficacia delle terapie riparative o di conversione, che nella realtà possono essere molto dannose.
Il NASW ritiene che i professionisti che praticano la terapia riparativa hanno la responsabilità d’illustrare ai loro pazienti tutte le conoscenze in merito all’orientamento sessuale e alla mancanza di dati positivi per quanti fanno ricorso alla terapia riparativa.
Il NASW sconsiglia fortemente ai professionisti d’intraprendere le terapie atte al cambiamento dell’orientamento sessuale, o terapie che sostengono tali programmi.
Queste affermazioni possono chiarire come le associazioni di psicologi e psichiatri non solo non sostengono gli sforzi per cambiare l’orientamento sessuale dei giovani facendo ricorso alla terapia riparativa ma anzi hanno sollevato seri timori sul potenziale danno alla personalità di che ne ricava chi vi sottopone.
Oggi molte associazioni sono in grado di fornire utili informazioni per assistere psicologi , insegnanti e genitori, quando possono verificarsi delle controversie nei vari ambienti sociali su questi temi.
La Fede Trasformante
“Fede trasformante” è un termine usato per descrivere l’uso della religione per eliminare i desideri omosessuali. Ma mentre la terapia riparativa è presente da tempo, la “fede trasformante” poggia sulla possibilità di “guarire” dall’omosessualità attraverso il pentimento e la fede in Gesù Cristo Salvatore.
Ma non c’è una alcuna differenze nei due movimenti, anche perché la maggior parte di questi ritiene l’eterosessualità come facente parte del piano di Dio per l’umanità e conseguentemente vede l’omosessualità fuori dalla volontà di Dio.
Il movimento della “fede trasformante” iniziò nei primi anni ’70 ed è progredito sempre più ed oggi ha una maggiore visibilità nei media anche grazie agli sforzi di editori cristiani e organizzazioni politiche conservatrici. Il principale aspetto sulla fede trasformante è il ritenere l’omosessualità come non aspetto non compatibile con l’essere una persone di fede.
Eppure molte persone profondamente religiose e un buon numero di congregazioni e denominazioni religiose sostengono e accettano le persone gay, lesbiche, bisessuali e sostengono il loro diritto ad essere protetti dalla discriminazione altrui. Infatti numerose denominazioni religiose hanno firmato “l’Atto di non discriminazione”, che proibisce l’impiego della discriminazione basata sull’orientamento sessuale (per la maggior parte sono chiese di denominazione protestante ed ebree riformate).
Nonostante ciò, quanti sostengono le teorie della “fede trasformante” promuovono il messaggio che la fede e l’accettazione della sessualità gay, lesbica e bisessuale è incompatibile con l’essere veri cristiani. Un messaggio che è respinto da un largo numero di membri di chiesa e di credenti, che invece si stanno impegnando sempre più nel promuovere l’amore e l’accoglienza nelle loro chiese.
I Principi Legali (della tutela della persona nella Legislazione Statunitense)
Negli Stati Uniti di fronte alla diffusione di queste metodiche ci si è posti il problema di fornire nelle scuole delle informazioni chiare sulla terapia riparativa e la fede trasformante affinché i funzionari delle scuole pubbliche siano consapevoli dei principi legali riguardanti i diritti dei loro studenti gay e bisessuali.
Questa mancanza di consapevolezza è oggi un problema poiché sia la terapia riparativa, sia la fede trasformante, possono causare seri danni ai giovani, di cui i funzionari possono essere potenziali responsabili.
Alcune leggi federali, statali, locali proteggono e tutelano gli studenti gay, lesbiche e bisessuali da ogni discriminazioni. Altre leggi, come la legge sui “danni personali” si applicano generalmente a tutte le persone che subiscono danni fisici e morali. Ma due principi importanti della Costituzione USA vanno ricordati affinché siano applicati in ogni scuola pubblica americana. Questi due principi sono: “la separazione tra stato e chiesa” e “la tutela che garantisce a tutti eguale protezione davanti alla legge”.
Come tutti gli studenti, anche quelli che sono o sanno di essere gay, lesbiche e bisessuali sono protetti dal primo emendamento, che dichiara la separazione tra stato e chiesa. Per esempio le scuole pubbliche non possono promuovere la religione o approvare particolari religioni, o cercare di imporre delle confessioni religiose agli studenti.
Anche un consulente, in una scuola pubblica, non può persuadere uno studente gay o lesbica o bisessuale a seguire un credo religioso, a credere che l’omosessualità sia peccato, o può imporre tali opinioni sugli studenti, oppure propagandare una visione negativa dell’essere gay, lesbica, bisessuale.
A causa della natura religiosa della “Fede Trasformante” , l’approvazione e la promozione di questo ministero, da parte di funzionari di scuole pubbliche in un contesto scolastico, potrebbe provocare seri problemi costituzionali.
Studenti gay, lesbiche, bisessuali come gli altri studenti vengono tutelati dal 14 emendamento che garantisce “un eguale trattamento da parte della legge”. La corte suprema americana ha fatto chiarezza affermando che un pubblico funzionario non può imporre criteri discriminatori o diseguale trattamento verso le persone gay, lesbiche e bisessuali a causa della propria avversione verso di loro.
Una scuola pubblica deve tutelare gli studenti da molestie anti-gay, così come tutela gli studenti da altri tipi di minaccia. Emblematico, nel 1996, il caso Nebozny in cui uno studente del Wisconsin ricevette un risarcimento di 1.000.000 di dollari e che vide la condanna della sua scuola perché questa non era stata in grado di bloccare le ripetute minacce anti-gay a lui dirette, anche se aveva sempre respinto in modo consono tutti gli altri tipi di minacce dirette agli altri studenti.
La salvaguardia degli studenti è obbligatoria, come è stato spiegato chiaramente ai funzionari scolastici interessati a promuovere e a presentare nelle proprie scuole teorie volte al cambiamento dell’orientamento sessuale o a sostenere che l’essere gay, lesbica e bisessuale non è sano.
Anche perché i funzionari scolastici esprimono usualmente dei giudizi importanti nella scelta del materiale didattico che viene adottato nelle loro scuole.
Perciò questi principi legali sono importanti per quanti prendendo decisioni importanti e talvolta difficili e per quegli educatori che vogliono puntare ad offrire il loro servizio a tutti gli studenti inclusi quelli gay, lesbiche o bisessuali.
Articolo originale Just the fact about sexual orientation & youth: A premier for principals educators and school personnel