“Non è bene …” che la chiesa e la comunità LGBT continuino ad ignorarsi e a non comprendersi
Riflessioni di Giovanni Belloni sul V° Forum dei Cristiani LGBT (Albano Laziale, 5-7 ottobre 2018)
“Non è bene …” … che l’uomo sia solo lo si deve continuamente ricordare ai giovani e alle ragazze, e ai non più giovani: che non ci si può interagire con altre persone col solo “chattare”, e nella pratica della pornografia, con la sessualità staccata dall’amore, senza la capacità di una relazione “umana” di fiducia reciproca e affettivamente importante. Il ridurla ad un appagamento sessuale usa e getta alla fine lascia la bocca amara, con la spiacevole consapevolezza che non si è realizzato alcun incontro significativo!!! …
… che i genitori di figli e figlie LGBT rimangano soli, smarriti e addolorati di fronte all’outing del figlio o della figlia, costretti a doversi nascondere ai parenti, ai vicini e al mondo intero, per la “sventura” che è toccata loro in sorte! Nessun genitore sogna di avere un figlio/a che sia ritenuto un “paria” (fuori casta) dalla società e a volte dalla chiesa stessa. Solo il tempo e la condivisione con altre persone che li possano comprendere, darà loro un po’ di pace e permet-terà loro di riacquistare un po’ di serenità …
Ed è stato bello ad Albano (al Forum dei Cristiani LGBT) il rendersi conto che alcuni genitori hanno già iniziato a fare rete, a mettersi assieme, anche se non abitano nella stessa città, perché una coppia da sola, pur col sostegno reciproco dei coniugi stessi, non riescirà a stare a galla, non solo, ma gradualmente si potrebbe venirsi a trovare nel mare profondo della solitudine, della disperazione e non ultimo con dei sensi di colpa, nell’attribuirsi la causa di avere generato figli del genere …
La condivisione della propria situazione con altre coppie, aiuta a far emergere quella solidarietà che viene dal sentirsi accomunati da un dolore che solo chi sperimenta personalmente lo può comprendere … Tale appoggio fraterno emotivo è essenziale nel momento della prova e nell’intero cammino della vita …
… che la comunità chiesa e la comunità LGBT continuino ad ignorarsi e non comprendersi. Per i credenti un “ponte” già c’è, ma bisogna crederci! Infatti nella Scrittura troviamo scritto che “Cristo è la nostra pace, colui che di due popoli (Paolo si riferisce ad ebrei e pagani) ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia …” (Efesini 2,14) basta solo percorrere il cammino che ci resta da fare, ognuno nella direzione dell’ altro, accompagnati da un mutuo rispetto, da compassione per i dolori altrui ed una sensibilità umana che si avvicina alle persone nella loro realtà, non condizionati da precomprensioni, pregiudizi, o frutti il più delle volte di una non frequentazione reciproca.
A mio avvisto, stiamo vivendo un tempo di Grazia. Nella sua storia bimillenaria solo recentemente in uno dei suoi scritti ufficiali della Chiesa è comparso l’acronimo LGBT. Si tratta del documento in preparazione al Sinodo sui giovani. L’assise è stata sollecitata a prenderne coscienza e a metterlo in agenda dalla consultazione a livello mondiale. Alcuni vescovi e giovani hanno chiesto di “sperimentare una maggior cura (di costoro) da parte della Chiesa …” (n. 197).
Un altro segno positivo è dato dal fatto che nel nostro paese, in alcune delle nostre città da qualche decennio sono già presenti dei gruppi di omosessuali che si ispirano al Vangelo …
La Scrittura che ci ha accompagnato nelle giornate del Forum, è stata quella degli Atti degli apostoli, che ci parla della chiesa degli inizi alle prese con difficoltà non tanto secondarie, quale è quella di essere in grado di amalgamarsi con altri gruppi etnici o religiosi. L’approccio col diverso non è mai spontaneo e naturale sotto il sole, fino ai giorni nostri! …
Mi ricordo che quando ero bambino, poco dopo la guerra, si sentiva parlare dei tubercolotici, a causa della denutrizione ed il vivere in ambienti insalubri. In Asia ho incontrato dei lebbrosi ed ora nel nostro paese ci si trova con gli omosessuali … Persone, uomini e donne, che vengono identificati col nome della malattia di cui sono affette o della loro inclinazione sessuale…
Se ben notiamo tutti costoro sono accomunati dall’emarginazione dei più: non si riconosce loro la dignità di persone umane che hanno degli affetti, nutrono dei sentimenti e sono dotati di facoltà mentali come tutti gli altri …
Un invito ad incontriarsi con le persone nella loro interezza e non con le loro caratteristiche che attribuiamo loro!
Io penso che in futuro sia necessario allargare la partecipazione al Forum a tutte quelle persone aperte e sensibili convinte, liberate dall’omofobia. Consapevoli che la comunità omosessuale possa convivere in maniera più degna, giusta e felice con la maggioranza eterosessuale. Persone che possano comprendere che il mondo LGBT non è un solo negativo o come a volte si presenta arrogante, atteggiamento che “reclama” quella visibilità che normalmente viene loro negata. In modo particolare le comunità cristiane non possono essere inattive davanti discrimi-nazioni in modo particolare a livello giovanile e nelle scuole sotto forma di bullismo …
La vicinanza e l’empatia alle persone LGBT e ai loro genitori dovrebbe esprimersi nella capacità di bloccare quelle varie espressioni omofobiche presenti qua e là nel nostro paese.
Da tutti l’auspicio è di una “conversione” che implica in primo luogo l’accettazione di se stessi, coi propri limiti e “ferite”, che ci permettono di sentirci parte dell’umanità, che al suo interno, nonostante tutto, è pur in grado di stabilire delle relazioni buone, basta avvicinarci, come han-no fatto “la volpe ed il piccolo principe” per diventare amici, superando la paura di essere con-tinuamente “preda dei cacciatori (la volpe) e della solitudine umana (il piccolo principe)”.