Omosessuali in Nigeria? Bisogna andare in internet per essere felici di essere gay

Una volta ogni quindici giorni, 50 nigeriani o giù di lì si connettono in maniera furtiva ad un gruppo di studio online sulla Bibbia. “Questo è l’unico modo in cui possiamo pregare a causa del marchio (ndr d’infamia)”, afferma uno di loro. Il motivo della segretezza è che i partecipanti, che vanno da studenti a uomini sposati, sono gay.
Molti nigeriani disapprovano fortemente l’omosessualità. Il ruolo dominante della religione è visto di gran lunga come la radice della cultura omofobica del paese.
Punire i gay è uno dei pochi temi comuni che i politici sanno promuovere con pari entusiasmo nel sud prevalentemente cristiano e nel nord perlopiù musulmano.
Secondo la legge federale, la sodomia è punibile con una condanna fino a 14 anni di prigione. È in esame anche un disegno di legge ancora più rigido per vietare i gruppi a favore dei diritti dei gay e le manifestazioni di affetto tra omosessuali.
Stessa storia in molte altre parti dell’Africa. L’Uganda, influenzata dal cristianesimo evangelico, ha suscitato una protesta internazionale per un disegno di legge ancora più duro che sostiene la pena di morte in alcuni casi di sesso tra gay, ad esempio quando il partner è positivo all’HIV. Barack Obama ha recentemente definito questo disegno di legge “detestabile”.
In Malawi due uomini sono stati processati per atti osceni dopo aver tenuto una “tradizionale promessa di fidanzamento”. Il giudice ha rifiutato la cauzione per il motivo che il loro rilascio avrebbe potuto suscitare mob violence (ndr atti violenti da parte della folla).
Il fondatore della House of Rainbow, Rowland Jide Macaulay, un pastore gay nigeriano, sa tutto delle intimidazioni contro i gay. Due anni dopo aver fondato la sua chiesa a Lagos nel 2006, la sua iniziativa è stata quasi interrotta.
Alcuni membri della sua congregazione venivano picchiati e a volte stuprati quando uscivano dalla funzione domenicale per – così sostenevano i loro assalitori – “correggere la loro sessualità”.
Dopo aver ricevuto minacce di morte, Macauley ha preso un aereo per la Gran Bretagna, da cui adesso predica su YouTube.
Imperterrito, ora è alla ricerca di fondi in Occidente. Vuole avviare corsi di acconciature e moda come complemento allo studio della Bibbia. L’esclusione dei gay dalle chiese nigeriane tradizionali può limitare le loro opportunità di istruzione.
Sebbene Anthony, un bisessuale ventisettenne che vive a Lagos, sostenga: “In Nigeria la chiesa non è solo una questione di innalzamento spirituale… ma ci tengono lontani dalle nostre funzioni [sociali].
Se dicono ʻNon vi vogliamoʼ, dove andate?”
Testo originale: Homosexuality in Nigeria. Go online if you’re glad to be gay. One church’s answer to rampant homophobia