Quando un ragazzo gay o etero s’innamora, Dio non può che gioirne
Testimonianza di Honoré, 33 anni, pubblicata sul mensile Tétu (Francia) n.209 dell’Aprile 2015, pag.128, libera traduzione di Marco Galvagno
La maggior parte dei miei amici dicono che non si può essere gay e cattolico e mi ricordano i dibattiti e le prese di posizione della chiesa prima dell’approvazione della legge sul matrimonio per tutti. Ma io sono credente e la fede è molto importante per me. Allora ho deciso d’intraprendere un lungo percorso spirituale per sentirmi più riconciliato con me stesso i miei sentimenti e i miei desideri. Il gruppo di gay credenti (francesi) David e Jonathan a Beziers mi ha aiutato molto.(Esistono anche l’associazione Beit Haverim per gli ebrei e quella HM2F per i musulmani.).
È lì che ho incontrato Pascal un ex seminarista che si accingeva a diventare prete quando si è innamorato di un uomo. Mi ha insegnato a leggere la Bibbia con occhi diversi e a restare fedeli al messaggio essenziale basato sulla condivisione e sul perdono. Certo è vero che nella Bibbia ci sono la storia di Sodoma e Gomorra e numerosi passaggi delle lettere paoline che sembrerebbero profondamente ostili all’omosessualità.
Ma questa lettura dei testi sacri è anacronistica e può piacere solo agli integralisti. L’unico messaggio importante è quello di Gesù : «amatevi gli uni gli altri». Quando un ragazzo si innamora di un altro ragazzo o di una ragazza, è Dio che decide secondo me, e non bisogna lasciarsi scappare questa chance meravigliosa.
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Titolo originale: Honoré, 33 ans, est lui aussi passé par là…