Si può vivere serenamente? Senza fegato, niente gloria!
Articolo tratto dal blog tresnovios del 23 aprile 2008
Ci sono nella vita di tutti, omosessuali e no, ostacoli e barriere che rendono più difficile e complicato mantenere un giusto equilibrio. Vivere insomma. Anche quando tutto sembra andare bene, capita qualcosa, una sciocchezza che finisce per ingarbugliare da sola la grande matassa che è la vita. Bisogna allora armarsi di pazienza e magari ricominciare da capo. Il guaio è quando le difficoltà le creiamo noi stessi, perchè insistiamo a percorrere una strada che ci rendiamo conto è sbagliata, a fondo cieco. Per codardia o per pigrizia, non volendo ammettere di aver fallito e dover quindi tornare indietro. Quante volte per paura di ricominciare abbiamo rinunciato a vivere?
Non so se le storie di ciascuno di noi serviranno effettivamente a farci conoscere per quello che siamo. Credo siano già in circolazione molti testi che ci raccontano al di là dei luoghi comuni mediatici. Quello che è certo è che raccontarci fa bene prima di tutto a noi perchè, come scrive M.: “Scrivendo, sfruttando l’impersonalità del foglio bianco che si ha di fronte, si riesce a essere più obiettivi e sinceri”.
Ci sono nella vita di tutti, omosessuali e no, ostacoli e barriere che rendono più difficile e complicato mantenere un giusto equilibrio. Vivere insomma.
Anche quando tutto sembra andare bene, capita qualcosa, una sciocchezza che finisce per ingarbugliare da sola la grande matassa che è la vita. Bisogna allora armarsi di pazienza e magari ricominciare da capo, nemmeno da tre come sperava il mitico Troisi.
Non è una ragione per abbattersi. Siamo uomini, necessitiamo solo di coraggio, di tonnellate di coraggio in certi casi, per superare uno alla volta gli ostacoli che ci impediscono il raggiungimento dell’obiettivo che rincorriamo.
Sarà di natura politica o personale, in ogni caso arrendersi significa accettare la frustrazione di una vita vissuta a metà. Il guaio è quando le difficoltà le creiamo noi stessi, perchè insistiamo a percorrere una strada che ci rendiamo conto è sbagliata, a fondo cieco.
Per codardia o per pigrizia, non volendo ammettere di aver fallito e dover quindi tornare indietro, all’ultimo bivio, per prendere l’altra via, quella che avevamo scartato e che è sconosciuta, ancora da esplorare. Quante volte per paura di ricominciare abbiamo rinunciato a vivere? “No guts, no glory!”: “senza fegato (budella), niente gloria”!