Sono una persona “diversa”, come la mia meravigliosa figlia lesbica
Testimonianza n.3 di Agnes Gyémant, una madre Ungherese, tratta da Tell it out (Dillo fuori), libro di testimonianze di genitori con figli LGBT+ di tutta Europa realizzato da ENP – European Network of Parents of LGBTI+ Persons (Rete Europea di Genitori di Persone LGBTI+) con il supporto editoriale de La Tenda di Gionata ed il contributo del Consiglio d’Europa, edito nel 2020, pp.11-12, liberamente tradotto da Diana, revisione di Giovanna
Sebbene avessi sempre saputo che mia figlia era diversa dalle altre bambine, respingevo l’idea che non fosse eterosessuale. Non le piaceva giocare con giocattoli da bambina, amava gli sport maschili. Non vestiva abiti femminili; fin da piccola indossava un abbigliamento neutro. Una volta gliene parlai. Concordammo di aspettare, finché lei non fosse stata sicura ed io avessi avuti più tempo per rifletterci.
Pensavo fosse colpa mia, che lei non si accettasse, invece penso di essere stata io a non accettare che fosse attratta dalle donne.
Quando mi disse che aveva una compagna, cercai di scoprire cosa avessi sbagliato. Mi incolpai; pensavo fosse colpa mia. Ero delusa. Avevo aspettative diverse per la mia vita e per la sua.
Nessuno ci insegna che non dovremmo pianificare la vita dei nostri figli al posto loro. Nessuno ci insegna cosa fare quando nostro figlio è diverso da quanto la società si aspetta.
Avevo un vantaggio che gli altri genitori non hanno. Anch’io ero diversa, perché sono disabile e ho dovuto affrontare la discriminazione. Ho dovuto lottare per essere riconosciuta e accettata. Ora posso comprendere il dolore di mia madre e la sua insistenza perché studiassi con impegno.
Anch’io temevo che le persone le facessero del male o la deridessero. Temevo che rimanesse isolata e infelice, senza amici e senza nessuno che la amasse. Non avrebbe avuto figli. Le persone sarebbero rimaste dispiaciute per me o mi avrebbero disprezzata perché non ero in grado di crescere una figlia “normale”.
Fortunatamente i miei timori non si sono materializzati. Mia figlia ha una bellissima personalità. Conquista tutti col suo amore affettuoso e premuroso. È intelligente e una grande organizzatrice. Non c’è da stupirsi che la comunità LGBTI+ conti su di lei e sulle sue idee creative.
Ha un cuore buono e vuole sempre aiutare gli altri; è accogliente, generosa e coraggiosa. Incanta tutti ed è circondata da persone che desiderano la sua compagnia. Ha una compagna, hanno un bambino e da poco si è sposata.
Penso, semmai, che quelli che all’inizio mi sembravano svantaggi, sono diventati irrilevanti. Le difficoltà affrontate l’hanno resa una persona più forte e migliore.
Penso che abbia cambiato anche me. Cerco di essere degna di lei e ne sono molto orgogliosa.
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