Come ho ritrovato mio fratello cacciato dai miei perchè gay
Articolo di Hans pubblicato sul blog Dos Manzanas (Spagna) il 19 maggio 2016, liberamente tradotto da Dino
Anni fa un bimbo perse suo fratello, che andò via da casa: lo diede per scomparso. Ormai adulto, ha scoperto che in realtà era stato ritrovato alcuni anni prima, ma che i suoi genitori avevano rifiutato di rivederlo e proibito che prendesse contatto col fratello. Finalmente ha ottenuto di incontrarsi con lui e ha condiviso la sua storia sui social network.
È una delle testimonianze personali che ogni tanto ci piace raccogliere, benchè in questa occasione si tratti del finale agrodolce di una storia di profonda omofobia. Attraverso la rete sociale Reddit il suo protagonista, che desidera mantenere l’anonimato, racconta come alcuni anni fa suo fratello maggiore scomparve dalla sua vita. Un bel giorno se ne andò da casa e non seppe più nulla di lui. Ripensandoci, ricorda che poco prima l’aveva visto insieme ad un ragazzo più grande, col quale probabilmente se ne era andato: “Il giorno prima di sparire lo ricordo in casa che si occupava di me […]. Quel giorno venne un ragazzo. Lo ricordo. Era più grande, quasi dell’età di nostro padre. Mio fratello mi faceva andare nella mia stanza ogni volta che sentiva il campanello. Più tardi, quando il ragazzo se n’era andato, mio fratello mi pregava di non dire niente di lui […]. Il giorno prima di sparire ricordo che venne questo ragazzo. Era in cucina e mi ricordo che stavo guardando in alto e l’ho visto baciare mio fratello. Si abbracciavano. Non gli importava che io stessi guardando. Il ragazzo più grande mi salutò e anch’io lo salutai e poi continuai a guardare i cartoni animati”.
Il protagonista della storia ricorda che suo fratello venne dato per scomparso. Anni dopo, tuttavia, scoprì che da tempo era stato ritrovato ma che erano stati i genitori a proibirgli di tornare a casa e di avere contatti col fratello minore: “Ho contattato alcuni investigatori che la mia famiglia conosceva da quando mio fratello era scomparso. Quando ho cominciato a fare domande, mi hanno detto che mio fratello non era in nessun elenco di persone scomparse. Ho chiesto spiegazioni e mi hanno detto che non si erano più occupati di lui, su richiesta dei miei genitori […]. Avevano trovato mio fratello anni prima – molto, molto tempo prima – e avevano scoperto che viveva con un altro uomo. È omosessuale e questo ripugnava ai miei genitori. Mio fratello cercò di avvicinarsi a loro, ma loro gli risposero che non volevano avere niente a che fare con lui, che io non lo ricordavo e non volevo vederlo…”.
Quando il fratello minore venne a sapere questo, decise di rivolgersi alla polizia e usare il numero telefonico di contatto che suo fratello aveva lasciato nel caso volessero avvicinarlo. Dopo l’iniziale sconcerto, ebbe la possibilità di un emozionante incontro: “Mi chiese chi ero e cosa volevo. Risposi: sono io. Lui fece una lunga pausa […] Domandò il mio nome. Glielo dissi e lui rispose che stavo mentendo […] Mi chiese di che colore erano le stringhe delle scarpe quando da ragazzi eravamo andati al picnic; ricordo che mia madre si era arrabbiata per le sue stringhe arancione abbinate alle scarpe azzurre. Era stata l’ultima volta che eravamo stati insieme come una famiglia. Mi resi conto che stava piangendo. Gli dissi che viveva a poche ore da casa nostra. Senza esitare mi disse: ‘Vengo lì’. Si recò all’aeroporto senza nessun bagaglio, comprò un biglietto aereo e venne diretto da me”.
Tuttavia la gioia non è potuta essere completa poiché i genitori hanno continuato a respingere il figlio maggiore: “Mio padre gli chiuse la porta in faccia. Mia madre lo abbracciò, gli disse di aver cura di sé e chiuse la porta”.
Il figlio minore ha tuttavia preso una drastica decisione: trasferirsi (dato che dalla sua testimonianza si deduce che vivono in diverse zone degli Stati Uniti), di non vivere più accanto ai genitori e di condividere invece la sua vita col fratello e la sua famiglia: “Mio fratello vuole che mia moglie ed io ci trasferiamo per stare più vicini a lui […]. Non posso perdonare i miei genitori. Non ho alcun motivo per rimanere accanto a loro. Voglio stare con la mia famiglia. Voglio recuperare tutto il tempo perduto”.
In definitiva, una storia di omofobia ma anche di reincontro e di progresso. Auguriamo ai due fratelli una vita felice nella condivisione con le loro famiglie.
Testo originale: Emotivo reencuentro con su hermano gay expulsado años antes por sus padres