‘Vivere l’omosessualità cristiana è diabolico’. Una corrispondenza inquietante

Caro Gianni, sono triste e amareggiata per quello che sta succedendo, anche se personalmente lo trovo quasi scontato: pensavi che potesse rimanere per sempre nel limbo dell’innominabilità quello che don Pezzini viveva e diceva?
A non può essere uguale a «non A», si tratta di semplice ragionevolezza e il cristianesimo è tremendamente ragionevole nella sua follia di amore.
La gnosi è una tentazione molto primitiva, apparentemente colta, ma in realtà profondamente diabolica (nel senso vero del termine, perché divide corpo e psiche, corpo e anima), un tentazione che ha accompagnato fin dall’inizio la storia dell’uomo e che, prima e dopo il Cristianesimo, ha fatto tanti danni. Ecco! Io penso che anche la pretesa di una «omosessualità cristiana» sia una neo eresia di stampo gnostico.
Non voglio filosofeggiare anche perché in questo momento mi interessa come si sentirà don Domenico (per il quale ho pregato e continuerò a pregare, visto che di parlare con lui non se ne parla).
I ragazzi che ho conosciuto personalmente e che frequentavano i suoi incontri mi spiegavano di come ogni serata pastorale finisse e che la conclusione non fosse a tarallucci e vino. Quelli erano maggiorenni, ma non è questo il punto (non è il vostro gruppo amico AGEDO che propugna anche per i minorenni, a partire dalla scuola, una «sana accoglienza del loro orientamento sessuale?»).
Comunque, oggi bando ad ogni nota polemica. Sei stato a trovare don Domenico in carcere? In questo momento, a parte le parole, credo gli serva una vicinanza vera e affettuosa: se non ne faranno un capro espiatorio, adesso che è compromesso con il minorenne, comunque non credo che saranno in tanti a volergli dire: «Guarda che Gesù ti ama, sempre e comunque».
Prova a dirglielo almeno tu, che sei stato a lui vicino in molte occasioni e che conosci la sua algidità, la sua rigidità e sua superbia. Che tiri giù tutte le difese e si lasci abbracciare (non eroticamente, naturalmente) da qualcuno che gli dica che gli vuole bene.
Io intanto abbraccio te
La risposta…
Quanto a don Domenico io spero ancora che le accuse del ragazzo non siano vere. Anche se da quello che mi scrivi sembra che tu non faccia differenza, secondo me c’è una differenza importante tra abusi sessuali su minori e rapporti sessuali tra maggiorenni consenzienti.
Nel primo caso ci troviamo davanti a un criminale che usa la sua superiorità senza chiedersi quale è veramente il bene dell’altro, nel secondo caso ci trovo davanti a una delle tante persone dalla vita sessuale allegra che ci sono da quando mondo è mondo (pensa alla nostra comune amica samaritana, che aveva avuto cinque mariti e che conviveva con uno che non è suo marito).
Occorre amare tutti, ma non si può non condannare un abuso che potrebbe avere conseguenze gravi nella vita di una persona. E certi discorsi che qualcuno fa quando dice: «Ma insomma, sono adolescenti che ci provano» a me non piacciono in nessun modo. Ecco perché davvero la mia stima per don Domenico avrebbe un crollo verticale se davvero saltasse fuori che ha davvero abusato di quel ragazzino.
Io non lo conosco nel privato: sono stato a un solo ritiro a Torrazzetta e non ho visto niente di fuori posto. Ma ho sempre pensato che fosse una persona che quando scriveva che «vivere da omosessuali è soprattutto un impegno» parlasse anche della sua esperienza personale.
Adesso mi accorgo che forse (e sottolineo il forse, perché spero ancora che le accuse non siano vere) è uno dei tanti preti che ho conosciuto che non fanno quello che dicono che si deve fare.
Per fortuna la mia fede é abbastanza solida per non andare in crisi di fronte a un episodio del genere, ma penso a chi non ha le spalle grosse come le mie e non posso non preoccuparmi.
In ogni caso hai ragione quando dici che non bisogna lasciarlo solo. L’ho sempre pensato di tutti i preti accusati di abusi sessuali e continuo a pensarlo anche adesso che l’accusa riguarda un prete che conosco. Dio ci dice di amare tutti, soprattutto le persone che sbagliano.
E, se don Domenico ha sbagliato, chiedo al Signore la forza di amarlo di più che in passato, quando mi pesava quel suo atteggiamento di “superiorità” che è stato poi la causa principale del suo divorzio dal Guado nel 1985.
Trovo molto gravi le cose che dici quando sostieni che nel tentativo di «vivere con fedeltà la propria omosessualità cristiana» c’è qualche cosa di diabolico.
Il Diavolo, mia cara, lavora per farci rifiutare la nostra umanità, non per farcela accettare. In questo senso mi sembra molto più diabolica tutta quella repressione sessuale che porta tante persone, tra cui tanti preti, a compiere dei crimini così odiosi come gli abusi sui minori.
Non so cosa mi capiterà tra vent’anni. Mi accorgo che alcuni omosessuali anziani perdono quella giusta dose di controllo che una persona adulta deve avere.
Ma davvero spero di restare sempre così: uno che ha avuto la grazia di uscire dalla sua solitudine costruendo una relazione fedele e responsabile con una persona di cui sa apprezzare pregi e difetti. Forse don Domenico, nonostante le decine di persone che gli stavano intorno, era una persona sola.
Di certo il Diavolo sfrutta la nostra solitudine per allontanarci da Dio. Ci illude quando ci fa pensare di potercela fare con l’illusione di essere degli angeli e poi ci fa cadere, e ci spinge a fare cose che, non solo degradano anche la nostra umanità, ma che nemmeno un bestia farebbe.
No, mia cara, non credo proprio che nella relazione che ho con il mio compagno ci sia qualche cosa di diabolico. In questo senso, ancora una volta, la pensiamo in maniera diversa.
Trovo infine perfida e ingiustamente cattiva la citazione del documento dell’AGEDO che fai di passaggio quasi dicendo che questa associazione, in qualche misura, è a favore degli abusi sugli adolescenti.
La frase che tu citi si inserisce infatti all’interno di un discorso più ampio in cui si sottolinea la necessità di una solida educazione sessuale da impartire agli adolescenti proprio per dare loro tutti gli strumenti che hanno bisogno per respingere gli attacchi di certi adulti che intendono abusare di loro.
Lavorare per una «sana accoglienza dell’orientamento sessuale degli adolescenti» non significa giustificare, come invece sembri fare tu all’inizio della tua lettera, le porcherie che alcuni adulti cercano di care con loro. Significa invece aiutarli a prendere coscienza delle caratteristiche della loro vita affettiva per permettere loro di non subire quegli abusi che troppi, prima di loro, hanno patito in silenzio.
Ancora una volta non siamo d’accordo, ma questo non deve impedirci di volerci bene lo stesso.
Preghiamo per don Domenico che ne ha bisogno. E preghiamo anche per il ragazzino che l’ha denunciato: se la denuncia fosse fondata, infatti, sarebbe lui la vera vittima di tutta la vicenda (e invece tu, tutta presa dall’opportunità di dire che gli omosessuali sono degli eretici e che l’AGEDO appoggia i pedofili, non hai detto una parola in favore di questo poveretto), ma anche se (come spero) la denuncia non fosse fondata, ci sarebbe comunque una grossa ferita da sanare che ha bisogno delle comunque delle nostre preghiere.
Un abbraccio forte.
Gianni Geraci