Consigli per i genitori cristiani per affrontare il coming out di un loro figlio
Riflessioni di Dave pubblicate sul sito Coming Out for Christians (USA), liberamente tradotte da Silvia Lanzi
Genitori questa pagina è stata scritta per aiutarvi con alcune delle domande che vi potreste porre quando un vostro caro fa coming-out. Prima mi presento. Il mio nome è Dave. Sono un ministro di culto nella chiesa del Nazareno. Sto per essere ordinato ma, a tutt’ora, non guido ancora una parrocchia tutta mia. Sono un cristano conservatore che Dio ha chiamato a svolgere il suo ministero in questo territorio. Anche se non credo di avere tutte le risposte, spero comunque di aiutarvi a capire come Cristo vuole che gli rispondiate.
Preghiamo…
Padre, ti prego di aiutare le persone che sono arrivate a questo punto del mio sito. Prego che tu dia loro uno speciale senso della tua presenza e della tua pace. Prego che riversi su di loro la tua grazia, che mostri la via e doni conforto. Prego anche per la relazione con la persona che ha fatto coming-out, e anche su di lei chiedo la tua guida e la tua benedizione. Prego il signore Gesù che, in questa famiglia, siano tangibili la tua pace, il tuo amore e la tua presenza. E che tu li guidi in questo periodo. In nome di Cristo, amen. (…)
Parliamo…
Anche se non ho ancora parlato con voi, mi sono fatto comunque delle idee. Se siete i tipici cristiani conservatori, il coming-out di vostro figlio, o vostra figlia, probabilmente è stato uno shock improvviso. Come genitori potrete sentirvi delusi, o come se fosse finito un sogno – un sogno per vostro figlio o vostra figlia. Potreste anche sentirvi colpevoli e chiedervi cosa avete fatto di male perché succedesse proprio a voi. Ma, ve lo assicuro, vostro figlio o vostra figlia sono le stesse persone che avete amato e cresciuto nel corso degli anni. E non siete voi i responsabili del loro orientamento sessuale.
Probabilmente loro hanno lottato a lungo e duramente per sciegliere il momento in cui fare coming-out. Probabilmente hanno paura di come risponderete. Probabilmente sono concentrati sul fatto che li amerete ancora oppure no. Vi prego, come ministro del Vangelo, di non negare loro il vostro amore, ma di continuare ad amarli come sempre e di dare, a voi e a loro, del tempo per pensare. Perseverate nella vostra fede in Gesù Cristo.
Capirete che, mentre voi siete sorpresi e/o scioccati dalla piega che hanno preso gli eventi, Gesù non lo è. Gesù e già al lavoro nella vita dei vostri figli, e anche nella vostra. Gesù Cristo regna già e, in questa circostanza, aiuterà entrambi. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre (Ebrei 13:8). In tempo di bisogno è sempre un’affidabile fonte di aiuto (Ebrei 4:15-16) .
E adesso passiamo ad alcune domande che potreste avere…
Farò anche delle ipotesi su quali domande o preoccupazioni potreste avere. Lasciatemi iniziare dicendo che probabilmente la maggior parte di quello che avete sentito su lesbiche e gay è sbagliato. Questo è un campo che praticamente nessuno esplora, a meno di avere un amico o un parente gay. Quindi potreste essere alle prese con stereotipi preistorici. Io lo ero. Sfortunatamente in questo campo l’essere bigotti la fa da padrone.
La sfida è di separare la bigotteria che abbiamo in qualche modo imparato e quello che le Scritture dicono veramente. E rispondere come Gesù ci dice di rispondere. Alcune delle domande che seguono possono sembrare molto semplici, e forse avete già anche delle risposte; altre potrebbero sorprendervi e scioccarvi. Questo perché sto cercando ci parlare ai vari tipi di persone che potrebbero visitare il sito. Detto questo, ecco alcune domande che credo vi facciate anche voi…
Cos’è l’omosessualità? Cosa significa la parola ‘omosessuale’?
Con il termine ‘omosessuale’ si definisce una persona che è romanticamente attratta da un’altra persona del suo stesso sesso, e non da una persona del sesso opposto. Non si tratta solo di sesso ma di relazioni.
L’omosessualità – o attrazione per lo stesso sesso – è una scelta?
L’attrazione per lo stesso sesso non è una scelta, come non lo è quella eterosessuale. A quelli che si pongono il problema farò delle semplici domande:
• Quando hai scelto di essere eterosessuale?
• Quando hai scelto di provare un’attrazione di tipo eterosessuale?
Credo che la vostra risposta sia che queste attrazioni, questi desideri capitano e basta. Ed è la stessa risposta che vi darà una persona gay.
L’attrazione per lo stesso sesso è lussuria?
No, sebbene sia vero che ci siano omosessuali ed eterosessuali che, sostanzialmente, cercano prima di tutto il piacere fisico.
Essere omosessuale è peccato?
Essere una persona LGBT o provare desiderio per persone del proprio sesso non è peccato, perché nessuno sceglie cosa desiderare o da chi essere attratto. Le emozioni (e l’attrazione) di per sé non sono peccaminose. La consapevolezza che questi sentimenti e queste emozioni NON sono peccato viene dal cuore della teologia. La domanda, (come con qualsiasi desiderio omosessuale o eterosessuale che sia) è: “Cosa faccio con questo tipo di desideri/attrazioni?”. Ne parleremo un po’ più in là.
Come si può dire che queste sensazioni e questi desidero non sono peccato? Quali sono le basi bibliche per sostenere questa tesi?
Le Scritture non condannano mai chi prova sentimenti. Siamo messi in guardia dall’agire secondo alcuni di questi, ma i sentimenti in se stessi non vengono condannati. Sensazioni e desideri possono indurre in tentazione, ma non sono peccato. Le lo fossero, lo stesso Gesù avrebbe peccato, ma la Bibbia dice che egli era stato tentato in ogni modo, e lui era, per antonomasia, senza peccato (Ebrei 4:15). essere tentati in ogni modo significa semplicemente questo.
Non ci sono sentimenti che abbiamo provato senza che li abbia provati Gesù; nessuna tentazione che abbiamo sopportato che non ha sopportato anche Gesù. Ma Gesù era senza peccato. Qualcuno potrà chiedere: e la lussuria? È una buona domanda. Ma in verità la domanda è: quando pensieri, sentimenti e desideri, di per sé non peccaminosi, diventano tentazioni? E quando queste tentazioni, anch’esse non peccamiose diventano peccati di lussuria? C’è una linea di confine, che non si oltrepassa semplicemente avendo sentimenti, pensieri o desideri. Ancora, le emozioni sono il barometro dell’anima. Non siamo condannati automaticamente per il fatto di avere determinati sentimenti: essi ci dicono solo cosa succede dentro di noi. Così si può assicurare a chi indaga e cerca con sincerità di capire i suoi sentimenti rispetto ad un argomento così complesso e delicato che Gesù è con loro e li aiuta. E non si devono sentire male perché provano queste cose.
Le persone nascono gay?
Questo argomento è il soggetto di un dibattito infinito in cui ogni parte cita delle ricerche. La questione è che nessuno sa perché alcune persone siano attratte dal loro stesso sesso, più di quanto si sa il perché altre siano attratte da quello opposto. Sfortunatamente alcuni cristiani insistono a basarsi su ricerche parecchio datate.
Per l’American Psychological Association non c’è consenso sul perché si sviluppi un orientamento eterosessuale, bisessuale, gay o lesbico. Sebbene molte ricerche abbiano esaminato le possibili influenze genetiche, ormonali, di sviluppo, sociali e culturali, non ci sono prove che permettano di dire agli scenziati che l’orientamento sessuale sia determinato da uno o più fattori particolari. Molti pensano che la natura e il modo in cui si è cresciuti giochino entrambi un ruolo complesso; molte persone dicono che nel loro orientamento sessuale la scelta occupa un ruolo marginale per non dire nullo (vedi link).
Vostro figlio, o vostra figlia, non ha chiesto di provare questi sentimenti. Si tratta comunque si una parte di loro. E cercano da voi amore e accettazione. Non dovete essere d’accordo con tutto ciò che pensano, sentono, fanno per amarli e accettarli. Dopo tutto il Padre celeste ci ama senza essere d’accordo con tutto quel che facciamo, sentiamo o pensiamo.
È colpa mia se mio figlio è gay?
No. Anche se ci sono studi discutibili su come l’attaccamento del bambino alla madre o al padre possa influire sull’orientamento sessuale, si tratta di ricerche non supportate da alcuna istituzione medica seria. In più, mentre è vero che molti ex-gay hanno l’esperienza comune di un distacco emotivo da uno dei due genitori (e alcuni sono stati abusati sessualmente) la stessa cosa è successa ad alcuni eterosessuali, e il risultato non è stato certo l’omosessualità. Per ulteriori ragguagli su questo argomento, leggete questo articolo.
È vero che gli omosessuali sono promiscui?
Probabilmente non più di quanto lo siano gli eterosessuali. Tutta la nostra società si è allontanata dall’idea di rimanere casti prima del matrimonio. Di più, i film o i programmi televisivi mostrano coppie che fanno sesso al primo appuntamento o dopo pochi incontri, e in molti casi si tratta di coppie eterosessuali. Così la moralità sessuale è un argomento a tutto tondo, sia che si tratti di gay che di etero.
Ho sentito che le persone gay possono cambiare il loro orientamento. È possibile per mio figlio o per mia figlia?
Penso che sia naturale per noi, come genitori, voler mettere a fuoco il prima possibile ciò che pensiamo sia un problema nella vita dei nostri figli. Così l’idea del cambiamento tramite la preghiera e/o uno speciale training psicologico sembra allettante. Molti di voi che vi state facendo questa domanda, potreste credere che la risposta sia: “sì”.
Potreste anche conoscere qualcuno che dice di aver cambiato il proprio orientamento. Ma comunque, l’importante è come definite questo ‘cambiamento’. Quando parlate con persone che dicono di averlo fatto, potreste scoprire che quello che pensano loro è un po’ diverso da quello che pensate voi. Se sono sinceri con voi, e con loro stessi, ammetteranno che queste sensazioni, questo tipo di attrazione (per lo stesso sesso) sono ancora lì… Semplicemente li chiamano in maniera diversa. E, mentre la persona a cui lo state chiedendo sembra a proprio agio… per molti altri… il negare questi sentimenti per così tanto tempo può portare ad una vergogna estrema e alla depressione… non alla liberazione… né ad una vita piena in Cristo.
Ancora: quando a qualcuno viene promesso che Dio cambierà il loro orientamento sessuale e poi non succede, si viene disillusi dal cristianesimo e si perde la fede. Certamente vergogna, depressione, e perdita della fede non sono cose che volete per i vostri figli. Queste sono alcune delle trappole che abbiamo bisgno di conoscere quando seguiamo questa strada.
Cercare di cambiare la propria omosessualità in eterosessualità è facile quanto, per me o per voi, cercare di cambiare la nostra eterosessualità in omosessualità. Tutti, (gay o etero) possiamo scegliere cosa fare con la nostra attazione, ma cambiare i propri sentimenti o da chi ci sentiamo attratti è una faccenda completamente diversa. Mentre è vero che ‘Ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio’ (Luca 18:27) è anche vero che Dio non sempre porta ci da quello che domandiamo. Paolo pregò tre volte Dio per la sua spina nella carne, ma Dio non rispose come lui si aspettava (II Cor 12:7-10).
Siate consapevoli che ci sono organizzazioni che si dicono capaci di aiutare le persone a cambiare il proprio orientamento. Lo possono chiamare in un altro modo… “guarigione sessuale”… “recupero da un trauma sessuale”…”riportare a galla l’eterosessualità latente”… ma significano tutti la stessa cosa. Queste associazioni si definiscono associazioni ex-gay. Di solito dichiarano di agire in modo professionale, ma l’American Psychological Association ha messo in discussione la validità di questi trattamenti.
Queste organizzazioni potrebbero includere persone degne di rispetto. Ma le persone possono sbagliare. Possono fare degli errori. Una di queste è Exodus International. Exodus International, un’associazione cristana di ex-gay a livello mondiale, ha chiuso i battenti nell’estate 2013, a causa dei problemi collegati ai tentativi di cambiare i desideri sessuali delle persone che si affidavano a loro. Il suo leader, Alan Chambers, aveva precedentemente dichiarato che il 99,9% della gente da lui incontrata non aveva cambiato il proprio orientamento (link). È stato molto onesto rispetto alla sua impresa.
Exodus ha dovuto aspettare molti anni prima di capire che non erano autentici con le persone e che, durante i loro tentativi li ferivano profondamente. Ugualmente… molti altri, dopo aver seguito questo tipo di ideologia per molti anni, sono rimasti feriti o hanno provato vergogna (vedi qui). Condivido tutto questo con voi perché possiate evitare queste trappole con i vostri figli.
Potete spiegare meglio queste trappole e perché possono essere dannose?
Una grossa trappola del percorso ex-gay è che spesso le persone sono in guerra con i ciò che provano e si sentono sempre colpevoli. Non è salutare e può portare ad interiorizzare vergogna e depressione. Le persone si possono sentire colpevoli anche perché quando non cambiano orientamento si sentono dire spesso che ‘non hanno avuto abbastanza fede’… ‘non si sono impegnati abbastanza’… e/o che ‘non sono andati abbastanza in profondità. Questo tipo di risposte sono semplicistiche, dolorose e non sono vere. Si biasimano le persone per qualcosa che non possono cambiare.
Insieme a questo, spesso si fanno congetture sulle relazioni famigliari non corrispondono al vero. Ci può essere un biasimo (falso) nei confronti dei genitori per l’orientamento del figlio. La realtà è che non c’è alcuna pistola fumante… non si sa di di nessuna situazione o di qualcosa di specifico che causi l’omosessualità. (…)
Se il cambiamento di orientamento sessuale non è una risposta, quali altre possibilità ci sono?
Sicuramente è molto più salutare abbracciare/accettare se stessi per come si è piuttosto che cercare di negare e sopprimere le emozioni. Questo è giusto per tutti. Per esempio, per le persone nate con tratti e abilità uniche spesso è molto più salutare abbracciare/accettare se stessi per come si è piuttosto che pensare negativamente ad essi. Questa è un modalità biblica consolidata di vedere emozioni e desideri, dal momento che, di per sé, non sono peccato.
Bisogna notare che qui non sto parlando dell’omosessualità come una condizione mentale. La sto solo confrontando con altre cose con cui una persona può essere nata e che cono amorali (moralmente neutre).
E, come alternativa alla strada degli ex-gay, alcuni cristiani hanno scelto quella della Parte A o della Parte B…
Quali sono le diverse parti di cui stai parlando? Non ne ho mai sentito parlare prima.
La Parte A e la Parte B sono dei modi di porsi rispetto alla moralità del sesso gay. Il termine deriva da Bridges-Across (adesso off-line). Per facilitare conversazioni costruttive, i fautori di una parte o dell’altra hanno preferito usare termini neutri per definire le loro convinzioni tali da non essere negativi rispetto a quelle degli altri. Per esempio una persona può credere che il sesso gay sia sbagliato ma non essere anti-gay. Un’organizzazione cristiana (GCN) ha usato questa terminologia, cambiandola un po’ per adattarla ad una visione cristiana del mondo. Io poi l’ho cambiata leggermente rispetto alla GCN: da notare come le definizioni non siano immutabili.
I cristiani della parte A non vedono come peccato i lori desideri omosessuali, perché credono che sia stato Dio a crearli così, e non pensano che il sesso gay sia sbagliato. Comunque, come cristiani, molti vogliono sposarsi o (dal momento che spesso il matrimonio gay non è legale) desiderano comunque una relazione impegnata e fedele. Quelli che ‘vogliono sposarsi’ potrebbero pensare al sesso prima del matrimonio come una tentazione, esattamente come i cristiani eterosessuali.
I cristiani della parte B accettano la loro attrazione/orientamento ma scelgono (per la loro interpretazione delle Scritture), di rimanere casti. Quello che credono gli esponenti della Parte B, di solito è in linea con i convincimenti dei conservatori (sebbene sia vero che ci sono alcuni della parte A che sono conservatori in tutto tranne che sul proprio orientamento sessuale). Alcuni della Parte B possono avere relazioni platoniche durature. Alcuni scelgono di non avere rapporti impegnati. Questo nella Parte B della comunità gay. Alcuni di questi hanno molta fiducia nel modo di definire i propri desideri e il proprio orientamento gay. Per alcuni sono peccato. Altri possono anche non considerare i loro desideri come un sottoprodotto della caduta (il peccato di Adam). Altri ancora potrebbero credere che è stato Dio a crearli così. Il retroterra teologico, la tradizione ecclesiastica e la propria filosofia di vita possono produrre una vasta gamma di punti di vista su quest’argomento.
Né la Parte A né la parte B credono di essere condannati perché sono gay. Per entrambe le parti è importante distinguere tra orientamento sessuale che è amorale (vale a dire né buono né cattivo) e il modo di porsi davanti alla moralità sessuale. Entrambe le parti hanno chiaro quando l’attività sessuale sia concessa: vale a dire la Parte B crede che non lo sia mai, mentre la Parte A crede che lo sia soltanto all’interno di una relazione stabile e duratura.
D’altra parte quelli della parte C si stanno ancora domandando quale sia e cosa fare con il loro orientamento. Stanno ancora cercando delle risposte. E, in ultimo, ci sono quelli che credono che le loro pulsioni omosessuali siano peccato e cercano di cambiare: sono la Parte X. Questo può portare a depressione e a disprezzo di sé, cose che non giovano affatto.
Direi che, anche de queste “parti” non sono molto conosciute al di fuori dal web, questo tipo di terminologia diventa sempre più frequente. E trovo sia molto utile per parlare rispettosamente dell’orientamento sessuale.
Non sarebbe meglio per gay e lesbiche contrarre un matrimonio eterosessuale? Dio lo farà funzionare, no?
Questo si chiama matrimonio ad orientamento misto. Alcuni ci hanno provato. E hanno avuto successo. Ma per altri spesso finisce con sofferenza in un divorzio nel quale il coniuge eterosessuale si domanda cosa sia andato male, e perché lui (o lei) non l’abbia amato. So di molti matrimoni ad orientamento misto che sono naufragati per questo motivo. Così avrei dei dubbi nello spingere qualcuno in questa direzione
E il celibato?
Ci sono quelli che credono che questa sia la risposta biblica alla loro condizione omosessuale e che ci sono gay che scelgono questa direzione. Ma zapiamo quel che chiediamo di fare alle persone LGBT? Gli stiamo dicendo: non puoi avere una ‘persona speciale’. Non puoi mai fare sesso. Non puoi mai avere qualcuno con cui condividere la tua vita. I single cristiani eterosessuali (che vivono castamente) non sanno mai quando questa ‘persona speciale’ entrerà nella loro vita. Ma stiamo dicendo che i cristiani LGBT non potranno mai avere una relazioni. Per qualcuno questa è una crudeltà.
Dicendo questo non sono contro il loro punto di vista. Quel che sto cercando di fare e di aiutarvi ad avere un punto di vista empatico per capire meglio i vostri figli e le loro domande. Ho provato sulla mia pelle che essendo eterosessuali non possiamo capire facilmente i desideri omosessuali, così tendiamo ad essere meno empatici. Magari non abbiamo mai pensato com’è nascere con desideri sessuali diversi da quelli degli altri. Non abbiamo mai pensato a come ci si sente a venire a patti con quel che siamo, mentre la nostra Chiesa ci condanna. Così abbiamo bisogno, come cristiani, di avvicinarci ai gay e di cercare di entrare in profondo contatto con loro per capire la loro esperienza di vita e il cammino che stanno facendo.
Pensavo che mi dicessi che mio figlio (mia figlia) potesse cambiare e che questa era solo una fase passeggera. Stai dicendo che sarà sempre così?
Di solito esiterei nel dire che ogni cosa è immobile, ma il cambiamento di orientamento è improbabile, almeno nel 99,9% dei casi. Questo non esime i vostri figli dall’interrogarsi su quali siano i loro veri sentimenti e a capirli. Non so quanto lungamente abbiano lottato. Molte persone fanno coming-out solo dopo parecchi anni. Un viaggio molto lungo che li rende consapevoli del proprio orientamento.
Nel tempo alcuni cambiano idea, passando da fasi in cui sono più propensi alla Fase B, a quelle in cui si avvicinano alla Fase A, per poi ritornare ancora alla B. Alcuni provano l’esperienza ex-gay (la cosiddetta Fase X). Solitamente, quando una persona fa coming-out è ragionevolmente sicura del suo orientamento.
Mio figlio (figlia) ha una relazione romantica con un partner dello stesso sesso ed è chiaro che non crede che il sesso gay sia sbagliato… Non posso pensare che abbandoni la fede in Cristo.
Non vorrei dare per scontato che abbandoneranno la loro fede; molti mantengono il loro credo cristiano con l’eccezione che non pensano che le relazioni omosessuali sono peccato. Ho frequentato chiese della Parte A e le ho trovate molto accoglienti e amichevoli. Se le visitaste sareste sorpresi di quello che ci trovereste.
Credono nello stesso Gesù in cui credete voi. Credono nella stessa Trinità in cui credete voi. Credono nella stessa nascita virginale in cui credete voi. Celebrano la stessa resurrezione che celebrate voi. Credono nella stessa vostra giustificazione per fede. Fanno la comunione come voi. Cantano come voi che il sangue di Gesù ha lavato il peccato. Fanno incontri di preghiera e di studi biblici proprio come voi. A parte il fatto che sono LGBT non c’è differenza. Devo ammettere che ho notato che ci sono alcune chiese (non tutte) che credono che ci sia più di una strada (oltre a Cristo), per arrivare a Dio. Ma ci sono anche molte persone etero che lo credono.
Bisogna credere che i cristiani LGBT che fanno sesso debbano essere automaticamente condannati?
Niente affatto. Se le persone dovessero essere automaticamente condannate all’inferno perché la loro morale sessuale non si confà a quella delle Scritture, allora lo dovrebbero essere anche molti protagonisti dell’Antico Testamento, gente che Dio ha ritenuto giusti.
Alcuni esempi: Abramo, con le sue molte mogli e concubine (Genesi 16:1-3, 25:1-6) e individui come re Davide, che ha avuto anche lui parecchie mogli e concubine (1 Samuele 19:11, 25: 38-43, 2 Samuele 3:5, 11:2-3, 11: 26-27, 3:1-4, 5:12-16). Non sto dicendo che la morale sessuale non sia importante. Le Scritture dicono che la nostra santità sta dentro la nostra moralità sessuale (1 Tessalonicesi 4:1-8), e noi siamo chiamati ad essere santi.
Piuttosto che martellare su questo argomento (l’omosessualità) abbiamo bisogno di capire che ci sono molte cose che i cristiani (eterosessuali) fanno come non onorare Dio, come non pagare le tasse, divorziare, risposarsi, far sesso fuori dal matrimonio, fumare, lavorare in nero, abortire ecc… Non tutti i cristiani sono d’accordo su ciò che onora Dio e qualcuno potrebbe non condividere alcune delle cose che ho menzionato.
Nelle mie classi ci sono cristiani (eterosessuali) che non vivono in totale conformità con quella che io penso sia la parola di Dio. Comunque questo riguarda me e non ho timore per la loro salvezza. La ragione di ciò e che vedo che stanno crescendo in Cristo.
In più, se venite da una confessione religiosa che crede nella predestinazione mi sorprende che vi siate anche solo fatti questa domanda. Io non credo nella predestinazione, così come non credo che nessuno abbia raggiunto ancora la perfezione di Cristo. Siamo tutti ‘work in progress’. Dio non ha ancora finito con nessuno di noi. Siamo tutti in cammino per diventare sempre più simili a Cristo (Filippesi 1:6). L’università di Wesleyan lo definisce cammino di ‘santificazione continua’ o ‘crescita nella Grazia’. Il cristiano LGBT sta facendo questo percorso proprio come quello etero. Finché lo seguiamo secondo quel che sappiamo, credo che possiamo essere certi della salvezza. Comunque, se Dio ci convince che abbiamo peccato in quel che abbiamo discusso qui (e anche altrove) e manchiamo di pentirci, allora credo che la nostra salvezza in Cristo sia a rischio (Giacomo 4:17; Ebrei 10: 26-29).
Così la salvezza dei cristiani LGBT ha le stesse basi di quella dei cristiani eterosessuali. Entrambi devono seguire Cristo al meglio delle loro capacità e della loro comprensione.
Sembra che tu sia d’accordo con le posizioni della Parte A. È esatto?
Credo che la Grazia di Dio sia per le persone della Parte A e per tutte le altre. Nell’Antico Testamento la Grazia di Dio era al lavoro anche con quelli che pensiamo avessere comportamenti inaccettabili – ma Dio li ha definiti degni e santi. E la Grazia di Dio è al lavoro nelle vite dei cristiani di oggi che cercano di seguire Cristo… nella tua vita… nella mia… e in quelle di vostro figlio e di vostra figlia. Credo che la questione dell’orientamento debba essererisolta nell’abbraccio, nel porto sicuro della Chiesa. Ogni settimana dialogo on-line con molte persone omosessuali. Il loro cammino alla sequela di Cristo e alla scoperta di ciò che sono… Parte A… parte B … Parte X… qualsiasi parte… dura anni, a volte anche tutta la vita. Come i cristiani eterosessuali, sono in cammino per capire la direzione che Dio ha dato alle loro vite. Entrambi i cristiani (gay ed etero), hanno bisogno della comunione con altri credenti che li assistano e li incoraggino nel loro cammino spirituale. Sfortunatamente spesso la Chiesa non è un porto sicuro per le persone LGBT. Come ministro del Vangelo credo che ci sia bisogno di un cambiamento.
Ma fare del sesso gay non è una scelta consapevole? E Dio non giudicherà di conseguenza?
È una domanda interessante. Dopo tutto Dio è giudice, e un giorno ci giudicherà tutti quanti. Ma se Dio è un giudice secondo il senso comune, allora quello non sarà un bel giorno per la Chiesa. Come giudicherà Dio chi scientemente sceglie di non pagare le decime? (Farlo è rubare a Dio). Come giudicherà Dio quelli che non hanno voluto servirlo? (Gesù ha detto che se lo ami gli obbedirai). E quelli che non sono casti fino al matrimonio? (I fornicatori non erediteranno il Regno). E quelli che scelgono di divorziare? (Gesù ha detto: non separi l’uomo ciò che Dio ha unito). Come giudicherà Dio quelli che si risposano dopo aver divorziato? (Gesù definisce adulterio le seconde nozze). E come giudicherà Dio quelli che hanno tradito la sua parola e hanno coscientemente diffamato gay e lesbiche? Ci sono un sacco di altre cose che potrei citare, volendo.
Io sono per una posizione più ‘garantista’. Specialmente dal momento in cui siamo le Scritture ci avvertono che saremo giudicati nella stessa maniera in cui giudicheremo gli altri (Matteo 7:1-2). Le persone sono complesse e arrivano a Gesù da percorsi e situazioni differenti. Se non ci fosse la misericordia di Dio saremmo tutti condannati. La domanda non è tanto a che punto della nostra vita siamo, ma piuttosto dove stiamo andando. Tutti quelli che dichiarano che Cristo è il loro salvatore sono spiritualmente in cammino. Se ci offriamo a Dio, gli diamo anche la possibilità di plasmarci e di modellarci. Lui è il vasaio, noi la creta. Ma nessuno di noi è completamente plasmato da Dio, non ancora. Siamo tutti creature in divenire.
Cosa posso fare per mio figlio o mia figlia?
Amateli… Gesù li ama. Ho parlato on- e off-line con molti gay cristiani di entrambe le parti. Mentre ero in disaccordo con alcune delle loro posizioni teologiche, non ho alcun dubbio che Gesù ami, accolga e guidi questi cristiani proprio come fa con me. È giusto ricordare che non siamo salvati da una conoscenza perfetta, ma dalla sola grazia, dalla sola fede, e da Cristo, e basta (Martin Luther). Una volta salvati, il resto della nostra vita è un continuo cammino per capire cosa vuole Cristo e seguirlo.
Come posso arrivare ad un compromesso con questo tipo di sentimenti?
Molto di quello che ho scritto qui vi offre esempi e risorse… con una certa attenzione a punti controversi come i modi per diventare ex-gay o i matrimoni a orientamento misto. Ho anche mostrato un modo di vedere che fa affidamento sulla Grazia di Dio (che è qualcosa sulla quale TUTTI dovremmo fare affidamento).
(…) Capisco che non si può parlare su questo sito di tutte le lotte emotive che potete avere. Se volete potete mandarmi un’e-mail usando il contatto della mia pagina. Sarò felice di rispondervi. (…) Vi raccomando di trovare un gruppo di supporto o degli amici con cui condividere questa esperienza. Ci potrebbe volere un po’ di tempo per trovarli. Alcune persone non sono così pronte a parlare di questo argomento, o magari potrebbe non essere la strada giusta. (…)
Dovrei contestare le convinzioni di mio figlio (mia figlia) sull’orientamento sessuale? E se sì come?
Prima di rispondere… Noterete che ho messo questa domanda alla fine. L’ho fatto di proposito. Molte persone gay come vostro figlio o vostra figlia sono consapevoli degli insegnamenti della Chiesa sull’argomento. Probabilmente avranno già letto i passaggi biblici attinenti. Così, quello che ho provato a fare in questa pagina web è di aiutarvi ad entate in empatia e a capire vostro/a figlio/a. Anche se ci saranno momenti in cui i nostri figli saranno confusi… come i genitori… vogliamo stare come sempre dalla loro parte e cercare di capirli. (Il DVD: Through My Eyes è molto utile).
La teologia senza empatia è cattiva teologia. Così, la risposta alla questione se/come contestare le convinzioni di vostro/a figlio/a, è che bisogna iniziare dall’empatia. Sappiate che i dibattiti teologici possono spesso diventare noiosi e forse ci portano su una strada su cui non vogliamo andare. Perciò, come prima cosa, raccomando di conoscervi a fondo. Quando per la prima volta Dio mi ha portato a studiare questo argomento, avevo un sacco di idee e di approcci che pensavo potessero essere utili. Non c’è voluto molto per capire che ciò che conoscevo era parziale e non del tutto accurato. Qui vado oltre le prospettive teologiche di base. Avrete notato che ho mantenuto il mio tono il più possibile neutro, ma ho sottolineato punti specifici.
Può essere difficile per noi genitori mantenere toni pacati, specialmente se siamo coinvolti dalle decisioni morali dei nostri figli. Ma arrabbiarsi e sentirsi confusi non fa nascere l’essere giusto di Dio (Giacomo 1:19-20). Così è meglio aspettare e astenersi da qualunque discorso teologico finché non ci si sente calmi e in pace. La sicurezza che abbiamo in Cristo può farci evitare di essere ansiosi in questo tipo di discussioni. Ricordate che Gesù cammina di fianco ai vostri figli. E anche a voi, siatene sicuri.
Anche se i vostri figli non sono completamente d’accordo con voi è possibile relazionarsi con loro. Un esempio di coppia che ha punti di vista diversi sull’omosessualità ma che è capace di stare insieme è quella formata da Tony e Peggy Campolo. Tony Campolo è un prete battista. Ma lui e sua moglie vedono l’essere gay in modo diverso. Potete sentire che ne parlano qui. Spero che possiate trovare nel loro dialogo un esempio di come parlarsi senza darsi addosso.
A volte ci facciamo prendere dall’ansia e vogliamo di nuovo passare tutto sotto silenzio. Ma potete rimanere in grazia di Dio. Per molte famiglie ci vogliono parecchi anni per venirne a capo. Ma ci vuole coraggio. Gesù Cristo è lo stesso teri, oggi e sempre (Ebrei 13:8). Farà andare tutto secondo la sua volontà (Romani 8:28). Ha iniziato un buon lavoro nella vostra vita e in quella dei vostri figli e lo porterà a compimento (Filippesi 1:4-6). Se avete altre domande sentite liberi di contattarmi.
Prego Dio che illumini il cammino vostro e dei vostri figli mentre percorrete questa strada, che vi conforti quando siete sconfortati e che vi dia pace.
Dio vi benedica,
Testo originale: For parents …