“Non è un Dio dei morti ma dei viventi!” (Giovanni 16:20-23a)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Il Vangelo di oggi ci parla di fedeltà, non dalla prospettiva umana ma dal punto di vista di Dio, di cui il Matrimonio è segno. Ciò che in terra può finire, può subire ferite e prima o poi è destinato alla morte, in Dio, nella Resurrezione della Carne, non può avere fine perché è innestato nel Corpo stesso di Dio e lo Spirito nel Sacramento conferisce questo marchio trinitario che, nel matrimonio, si è chiamati a vivere, sapendo che si tratta di vivere ciò che “occhio non vide e orecchio non udì” ma che grazie alla fede nella Resurrezione sappiamo poter essere realizzato nell’eternità, in un corpo glorioso reso tale dal sacrificio di salvezza del Figlio.
Dal Vangelo secondo Giovanni 16:20-23a
In quel tempo, vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non c’è risurrezione, e lo interrogarono dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la moglie per dare discendenti al fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie e morì senza lasciare discendenza; allora la prese il secondo, ma morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. Nella risurrezione, quando risorgeranno, a chi di loro apparterrà la donna? Poiché in sette l’hanno avuta come moglie». Rispose loro Gesù: «Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. A riguardo poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè, a proposito del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e di Giacobbe? Non è un Dio dei morti ma dei viventi! Voi siete in grande errore».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.