Adolescenti e omosessualità: molto è cambiato, molto rimane da fare
Articolo di Georgina Elustondo tratto dal sito Entre Mujeres (Argentina), del 5 gennaio 2011, liberamente tradotto da Dino
Il prezzo dell’essere diversi è sempre stato molto alto. Né all’interno della società, né all’interno della stessa famiglia – questo piccolo nido che si ritiene non ponga condizionamenti – nessuno può prendere determinate decisioni senza pagare un prezzo. Senza ingaggiare delle battaglie.
Ma l’acqua scorre sotto i ponti e i tempi cambiano e oggi, grazie a diversità che si impongono senza aspettare permessi né applausi, lo sconfinare da ciò che è socialmente accettato è meno duro rispetto a qualche anno fa.
È questa nuova tendenza che semplifica le cose agli adolescenti e ai giovani che decidono di riconoscersi davanti al mondo come omosessuali: lo fanno più presto e con minor conflitto, poiché, anche se questa confessione non avviene in modo totalmente gratuito, essa non è nemmeno più costretta a ricevere le “sanzioni” che invece erano comuni soltanto 10 anni fa.
In Argentina venire a sapere che ad un figlio/a piace o ama qualcuno del suo stesso sesso era, fino a pochi anni fa, poco meno che una tragedia. Generalmente la famiglia lo viveva come un disonore, una bruttura da nascondere sotto il tappeto.
“Che nessuno lo venga a sapere, che se ne vada da casa, che si faccia curare” erano le frasi sussurrate nella più stretta intimità quando qualcuno del parentado osava sfidare “il normale” in materia sessuale o amorosa. Per fortuna questa rigidità, questa incomprensione e questa mancanza di rispetto nei confronti del diverso sta cominciando ad incrinarsi.
“Nelle nuove generazioni i pregiudizi si sono ammorbiditi. Tra gli adolescenti gli orientamenti sessuali diversi non sono demonizzati né stigmatizzati come avveniva in precedenza. I giovani prendono la cosa in modo abbastanza naturale. E anzi, in alcuni gruppi l’omosessualità è addirittura un’identità adottata come bandiera”, afferma lo psicanalista Juan Carlos Volnovich.
“L’atteggiamento repressivo ha ceduto il passo: adesso non si tenta più di far diventare ‘normali’ gli omosessuali rendendoli conformi a come dev’essere, né c’è l’intenzione di curarli, come avveniva prima. Questa facilitazione fa sì che l’accettazione dell’omosessualità avvenga ogni volta più precocemente”, commenta.
“L’omosessualità viene tenuta meno nascosta e il suo riconoscimento pubblico è più precoce poiché c’è meno discriminazione e maggior accettazione tra i giovani e tra alcuni adulti”, concorda la psicologa Cristina Rother, autrice del libro “Adolescenze: traiettorie turbolente”.
“Ci sono stati molti cambiamenti nel tipo di legami, nelle esperienze che gli adolescenti decidono di vivere, in ciò che è benvisto oppure malvisto. Bisogna accettare le novità che i ragazzi propongono e che trasformano l’immaginario sociale. Stigmatizzare e aver paura dei cambiamenti non serve”.
Gli adolescenti di oggi sono cresciuti in un mondo meno schematico, pieno di istituzioni e modelli in crisi, e non vivono la diversità come una minaccia, e ancor meno come una tragedia. “Tutto è cambiato. Al cinema e in televisione i modelli sono più differenziati, e non si condanna più né si nasconde il diverso” afferma Maria Rachid, della Fulana, un’associazione che raggruppa donne lesbiche, per la maggior parte giovani (ne fanno parte ragazze anche di 13 anni).
“Le adolescenti arrivano al gruppo con situazioni personali maggiormente risolte. Quelle più grandi non pensano alla possibilità di dire alla loro famiglia che sono lesbiche, e a quelle più piccole, al contrario, non passa nemmeno per la testa di tenerlo nascosto per altro tempo e vivere una doppia vita. Va a finire che, in modo più o meno doloroso, lo dicono, ed ogni volta questo avviene più precocemente”, dice Rachid. La famiglia? “Anch’essa è cambiata. I gravi conflitti sono meno frequenti. Ci sono ancora suicidi, ragazze cacciate di casa o internate in reparti psichiatrici. Ma sono eccezioni. Quando i genitori si oppongono, i maggiori problemi sono rappresentati dalla dipendenza economica, poiché viene loro ridotto il denaro con lo scopo di limitar loro le uscite, i contatti, ecc.”.
“Abbiamo iniziato in pochi, ma il gruppo sta crescendo. Arrivano ragazzi ogni volta più giovani”, dice Luis de Grazia, del gruppo Giovani della Comunità Omosessuale Argentina, costituito da maschi tra i 14 e i 28 anni. “Non spingiamo i ragazzi a fare coming out (ammettere e accettare la propria identità). Cerchiamo soltanto di dare sostegno e farli socializzare.
Gli adolescenti hanno preoccupazioni diverse da quelle degli adulti omosessuali: a loro non interessa l’unione civile, ma interessa parlare delle loro paure e dei conflitti, vedere come hanno fatto gli altri ad uscirne senza troppi danni”.
Anche nell’associazione VOX della città di Rosario, che raggruppa omosessuali tra i 15 e i 25 anni, affermano che l’omosessualità adesso viene assunta prima e in modo meno conflittuale. “C’è una grande schiera di ragazzi di 14 o 15 anni che decidono di dichiararsi perché sentono meno rifiuto, dice Esteba Paulon. Non c’è alcun dramma con i coetanei e in famiglia, anche se è più complesso. Dopo il primo momento di imbarazzo, gli altri finiscono per comprendere. E non creano ostacoli né mettono proibizioni, come invece avveniva in precedenza”.
Concorda de Grazia: “Nelle scuole c’è meno omofobia e i genitori hanno reazioni più moderate. L’argomento ora non provoca più tanto scandalo come prima”. Ma non ci si deve illudere, avverte Volnovich. “La nostra società ha ancora molti pregiudizi. C’è più accettazione, ma nessuno riesce a passare attraverso questa situazione senza una grande sofferenza”, sottolinea.
Quando un figlio sceglie un oggetto sessuale che stona con quanto è socialmente accettato, la crisi scoppia. Ma gli esperti affermano che focalizzarsi soltanto sulla sessualità è un errore. “C’è una cosa da fare prima ancora: i genitori dovrebbero osservare se i figli riescono a rapportarsi, se sono capaci di impegnarsi e relazionarsi affettivamente -dice Rother-. La solitudine e la difficoltà a socializzare dovrebbero preoccuparci più che il percorso sessuale che scelgono”.
Testo originale: Homosexualidad: los jóvenes la asumen más temprano y con menos conflicto