Francia, si nasconde un inghippo nella legge sui matrimoni gay
Articolo di Ariane Hermelin tratto dal sito Newsring (Francia), del 13 luglio 2013, liberamente tradotto da Marco Galvagno
Hanno stappato lo champagne con gli altri quando la legge che consentiva il matrimonio gay e l’adozione per le coppie dello stesso sesso è stata promulgata, ma hanno cambiato tono alla svelta. Disgustati denunciano una rottura dell’uguaglianza della legge Taubira. Chi sono queste persone? Sono le coppie formate da persone di due nazionalità che non possono beneficiare del matrimonio per tutti in Francia.
I cittadini di undici paesi che hanno firmato accordi bilaterali con la Francia, cioè Polonia, Marocco, Bosnia, Montenegro, Serbia, Kosovo, Slovenia, Cambogia, Laos, Tunisia e Algeria, sono esclusi dalla legge. Ed è una circolare pubblicata in maggio dopo che la legge sul matrimonio era stata approvata a ricordarlo: “Quando un matrimonio tra persone dello stesso sesso sarà voluto tra un cittadino francese ed uno dei membri di questi paesi l’ufficiale di stato civile non potrà celebrarlo.”
“È veramente una porcheria, e dire che abbiamo stappato lo champagne quando hanno approvato la legge, prima di scoprire che non era per noi” confida Mathilde, 30 anni, in coppia da sette anni con una polacca. Valerie, 29 anni, fidanzata con una tunisina che vive nel nord della Tunisia, ritiene che dopo decenni di disuguaglianza tra omosessuali e eterosessuali ora si crea una discriminazione tra gay. “E aggiungo se vogliamo vivere insieme la nostra unica possibilità è la Francia, in Tunisia non è possibile, ci contavamo sul matrimonio per ottenere i documenti per la mia amica”.
– Rottura dell’uguaglianza.
“È una rottura del principio dell’uguaglianza non solo dal punto di vista della persona straniera, ma anche per il francese o la francese che non può sposare la persona amata” sostiene Philippe Colomb dell’associazione per i diritti dei gay e dei trans immigrati. I funzionari del ministero degli esteri spiegano: “Stiamo esaminando le conseguenze all’estero dell’adattamento di questa legge. Stiamo chiarendo. È una questione di un enorme complessità, stiamo esaminando le varie situazioni”. Per l’avvocatessa Caroline Macry, specialista di questioni famigliari, queste convenzioni internazionali sono da situarsi al di sopra della legge nazionali nella gerarchia delle norme, devono essere applicate e gli accordi bilaterali sono duri da cambiare.
Testo originale: Mariage gay: Ces couples binationaux «écœurés» d’être exclus de…