Ariane, una ragazza lesbica, cattolica e serena
Testimonianza di Ariane pubblicata sul sito dei Chrétien-ne-s Homosexual-le-s Genève (Svizzera), liberamente tradotta da Marco Galvagno.
Sono una ragazza che ha circa un quarto di secolo. Sono cresciuta in una famiglia cattolica praticante; non vi dico quale sia stata la mia sorpresa nel capire che non mi ritrovavo nelle vocazioni classiche concepite dalla mia religione. Avendo scoperto l’attrazione per le donne con una ragazza che era anche lei cristiana, non mi sono fatta molte domande. I sentimenti che vivevamo erano così forti che avevo la certezza che il nostro amore fosse un dono di Dio. Mi sentivo bene con me stessa, capace di amare e di essere amata. Solo una volta che la relazione è finita che, parlando con le persone vicine a me, mi sono resa conto che non tutti condividevano le mie opinioni e che il modo di pensare dei cristiani sull’omosessualità era moralistico e carico di giudizio.
È in quel momento che mi sono messa in discussione. È possibile far coesistere la fede cristiana con il mio orientamento sessuale? Ho avuto la fortuna di parlare apertamente di quello che stavo vivendo con i miei amici, per i quali il mio orientamento sessuale non era un problema. Ho potuto confidarmi anche con un amico sacerdote, che mi ha aiutato tanto. Tutti questi scambi di opinione mi hanno consentito di guardare con distacco l’esperienza vissuta, ma anche le opinioni dei cristiani sull’omosessualità. Mi sono resa conto che l’opinione dei cattolici è molto diversa da quella delle gerarchie ecclesiastiche. La maggior parte dei miei amici hanno saputo accogliere la mia diversità e capire che non avevo scelto io di essere omosessuale e che sarei stata sicuramente più felice in coppia con una donna che a costruire una famiglia con un uomo, solo perché lo fanno tutti. Mi sono resa conto che molti giudizi sull’omosessualità derivano da una paura e da una profonda ignoranza della realtà omosessuale.
Attualmente non svolgo nessuna funzione all’interno della Chiesa ma vivo la fede dando importanza al mio rapporto personale con il Signore. Forse un giorno avrò la voglia e il coraggio di frequentare una parrocchia che accetti la mia diversità, ma per il momento no. La cosa importante per il momento è poter condividere apertamente ciò che sto vivendo con gli amici. Cerco anche di accettare nel miglior modo possibile la condizione di cristiana omosessuale. Queste due dimensioni sono importanti per me e mi aiutano nella mia costruzione personale, cioè ad andare avanti giorno per giorno. Ho appena finito l’università e non mi vedo a entrare nella vita lavorativa senza il sostegno e la fiducia nel Signore.
Testo originale: Témoignage d’Ariane (nom fictif)